sabato, settembre 15, 2012
Non si placano le contestazioni seguite al film, ritenuto blasfemo, su Maometto. L’Onu condanna le violenze, mentre il ramo yemenita di Al Qaeda ha esortato i musulmani, che vivono in Occidente, a colpire obiettivi chiave. Forze statunitensi stanno convergendo su Yemen e Libia, mentre i talebani Afghani hanno rivendicato l'attacco alla base militare di Camp Bastion, dove è di stanza il principe Harry e dove sono morti due marines. I terroristi hanno messo in relazione l’attentato con la diffusione della pellicola ritenuta offensiva per l’Islam.

Radio Vaticana - Al Qaeda cavalca le violenze che si sono innescate per il film ritenuto offensivo per l’Islam e dallo Yemen esorta a colpire ogni obiettivo sensibile ed uccidere, come già avvenuto in Libia. Rafforzano, il messaggio di morte, i talebani Afghani che hanno rivendicato l'attacco alla base militare di Camp Bastion, nella provincia meridionale di Helmand. Qui sono morti due marines ed è di stanza il principe Harry, ritenuto obiettivo primario per i terroristi. In queste ore centinaia di militari egiziani hanno usato il pugno duro contro i manifestanti che questa mattina hanno occupato piazza Tahrir, al Cairo. Nelle ultime 24 ore oltre 18 Paesi, sono stati coinvolti dalla furia degli integralisti islamici. Dal Marocco all’Australia, passando per Libia, Egitto, Pakistan, Iran, Yemen, India, Indonesia si sono registrate manifestazioni, bandiere bruciate, cortei contro il film ritenuto un insulto per l’Islam. Misure di massima sicurezza sono state prese dal governo di Khartoum, in Sudan, dove ieri sono state assaltate le ambasciate di Gran Bretagna, Usa e data alle fiamme quella Tedesca. L’Onu ha condannato le violenze che definisce ingiustificabili e chiesto ai governi di assicurare “massima protezione” alle sedi diplomatiche. Promette rigore la Tunisia, teatro ieri di un ennesimo assalto all’ambasciata Usa; serrati i controlli in Libano dopo gli scontri, a Tripoli e gli assalti a ristoranti legati a catene americane e ad una scuola. Nove le vittime complessive confermate in questa orrenda giornata di violenza. “Porteremo i killer di Bengasi dinanzi alla giustizia; gli Stati Uniti non si ritireranno mai dal mondo” è la ferma intenzione espressa dal presidente Usa Obama che, ieri, ha accolto le salme dei quattro americani uccisi a Bengasi l’11 settembre scorso ed ufficializzato al Congresso lo spostamento di forze di sicurezza in Libia e Yemen.

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

la mia domanda è da dove minchia esce sta roba "al qaeda spa"
e poi perché non chiedono i motivi di tali proteste a quelli che gridano contro l'u.s.a. invece di far intervenire gli "esperti" del islam che sparano minchiate a raffica , è tutta un informazione guidata a tal modo da confondere e persuadere il lettore .
chiedetevi perché non chiedono mai niente i giornalisti alle persone in piazza non danno alcuna voce e continuano a sparare stronzate manipolatrici ..
Casualmente accade tutto in tempo di elezioni .. guarda che caso..
al qaeda è la famiglia rockefeller .

Anonimo ha detto...

Culture diversissime dalla nostra occidentale.
Fosse per me, non razzista assolutamente, rimanderei tutti nella loro terra. Qui sono pericolosi. Il governo si é già messo in allerta per siti a rischio attentatati.Altro che accoglienza!
Tra non molto saremo tutti islamici. I film blasfemi sono scusette che non reggono. Lo scopo é altro.

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