mercoledì, settembre 05, 2012
Piena consonanza su stabilità e crescita nell’eurozona, sul ruolo di orientamento della Bce e su una transizione politica in Siria.  

Radio Vaticana - Questo in sintesi nel vertice di oggi a Roma, il terzo tra il premier Mario Monti e il presidente francese Hollande, che a sua volta domani a Parigi riceverà il presidente del Consiglio europeo van Rompuy in arrivo da Berlino. Intanto spread in calo a 428 punti, ma negative le borse europee: pesa il giudizio negativo di Moody’s sul rating dell’Ue e l’attesa del direttivo della Bce di giovedì. Il servizio di Gabriella Ceraso: ascolta

Al prossimo Consiglio europeo di fine ottobre sicuramente Francia e Italia arriveranno con un rapporto di fiducia reciproca rinforzata e con posizioni più vicine che mai, come sottolineato oggi a Roma. Innanzitutto c’è intesa su una crescita europea che il premier Monti ha definito non inflazionistica, e poi sui suggerimenti dati per stabilizzare i mercati e mettere al riparo Paesi che fanno i compiti a casa da spread eccessivi. Il premier Mario Monti:

“Occorre che, via via che un Paese realizza i progressi, ci sia un riconoscimento da parte della stessa Unione Europea e da parte del modo in cui il mercato finanziario dell’eurozona funziona, affinché non persistano, come gravi ostacoli, spread privi di ogni riferimento all’andamento economico sottostante”.

Tre le tappe di lavoro indicate dal presidente francese: la prima, in corso, su cui entrambi si ripromettono di vigilare, è attuare subito quanto deciso dal Consiglio europeo di giugno; la seconda, riuscire a gestire sia la questione Spagna, con la ricapitalizzazione delle banche, sia il debito greco, sperando in un rapporto positivo della Troika, che permetta di tenere il Paese nell’Ue. Terza tappa, infine, fondamentale pr la Francia, è accelerare sull’unione bancaria e monetaria. Convergenza anche sul fronte della disoccupazione, che entrambi i leader stanno contrastando con riforme. Monti, domani, a questo proprosito incontrerà le parti sociali per sollecitarle su produttività e competitività. Altro fronte comune la Siria: preoccupano vittime rifugiati e si lavora ad una transizione politica, sostendendo con fiducia il lavoro del mediatore Onu, Brahimi.


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