L’incidente avvenuto mentre gli antinucleari chiedevano al governo certezze sulla chiusura della centrale
GreenReport - Nel primo pomeriggio di oggi una fuoriuscita di vapore ha ferito due lavoratori nella centrale nucleare di Fessenheim (Haut-Rhin). La cosa è stata confermata da un portavoce di Edf, la multinazionale francese che gestisce l'impianto nucleare, che ha detto a Le Monde: «L'incidente è stato provocato da un errore durante un'operazione di manutenzione. Ha provocato una fuoriuscita di vapore e non un incendio, che non ha reso necessario l'arresto della produzione. Due operai della manutenzione hanno avuto le mani bruciate, non c'è fuga radioattiva».
La tv Bfm aveva parlato di un «principio di incendio di natura chimica» che avrebbe provocato il ferimento di «diverse persone». Ma anche per Charlotte Mijeon, di "Sortir du nuclearè" c'è stata una fuoruscita di vapore che «in sé non è grave, ma che potrebbe essere il sintomo di un incidente serio».
Anche la Prefettura ha detto all'agenzia Afp che non si è verificato nessun incendio: «C'è una fuoriuscita di vapore d'acqua ossigenata prodotta in seguito all'iniezione in uno stoccaggio di perossido di idrogeno che ha reagito con l'acqua», non proprio tranquillizzante, visto anche che la centrale di Fessenheim non è nuova ad incidenti, alcuni dei quali, minimizzati all'inizio, si sono poi rivelati abbastanza gravi.
Comunque, le ultime notizie sono che i vigili del fuoco dell'Haut-Rhin «stanno intervenendo sul posto con una cinquantina di uomini - ha detto un funzionario - Secondo le prime informazioni, ci sono delle vittime, ma per il momento non ne sappiamo di più». La centrale di Fessenheim è la più vecchia in attività in Francia, e il presidente François Hollande ha promesso ai verdi che la chiuderà entro il 2017. Sorge sulle rive del Reno ed è dotata di due reattori da 900 MW entrati in servizio nel 1977. La sua chiusura è chiesta a gran voce anche dai tedeschi, e l'incidente è avvenuto proprio mentre tre associazioni antinucleari, Csfr, Stop Fessenheim e Stop Transports-Halte au nucléaire, venivano ricevute al ministero dell'Ecologia e dello sviluppo sostenibile. Gli ambientalisti francesi hanno detto: «Non ci contentiamo di una promessa, vogliamo garanzie che sia mantenuta. Quel che temiamo è il futuro di Fessenheim sia nuovamente un soggetto di dibattito della prossima elezione residenziale del 2017». Gli antinucleari chiedono garanzie sul calendario di chiusura della centrale, e chiedono di far parte della commissione che seguirà i lavori di smantellamento e di verifica delle prescrizioni dell'Autorité de sûreté nucléaire.
Anche sul fronte italiano non si sono fatte attendere le prime reazioni alla notizia, con il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, che ha rilanciato la necessità di una moratoria europea sul nucleare: «L'Italia e l'Europa non possono vivere con l'incubo di un incidente nucleare. E' ormai evidente che è sempre più urgente una moratoria europea sul nucleare. I dati Ispra sugli effetti di un incidente nucleare al di là delle Alpi confermano che, in caso d'incidente ad una centrale vicina ai nostri confini, il nostro Paese subirebbe danni devastanti. Per questo è necessario che per il si affermi subito in Europa un principio di precauzione nei confronti degli impianti atomici che possono compromettere il futuro di tutti". Il ministero dell'Ambiente avvii immediatamente la rete di monitoraggio per il controllo dei livelli della radioattività. L'ennesimo incidente ad una centrale nucleare francese (negli ultimi due anni sono stati circa 20 gli incidenti ai reattori transalpini) dimostrano quanto sia insicura la tecnologia del nucleare».
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