“Rimsha è innocente, non ci sono prove contro di lei. Presto sarà libera”. È fiducioso Paul Bhatti, Consigliere del Primo Ministro per l’Armonia nazionale e presidente della “All Pakistan Minorities Alliance” (APMA), sul caso della bambina cristiana accusata di blasfemia.
Islamabad(Agenzia Fides) -Il procedimento a carico davanti a un tribunale di primo grado di Islamabad è stato per l’ennesima volta aggiornato al lunedì 3 settembre, anche perché il giudice è cambiato, mentre la custodia cautelare per la piccola era stata prolungata di 14 giorni. Ma l’andamento del procedimento – nonostante i discorsi infiammatori dell’avvocato di controparte – sembra in discesa: infatti, come riferito a Fides da Bhatti, la perizia operata dalla Commissione medica, che aveva definito Rimsha “minorenne e disabile mentale”, è stata confermata dagli esperti. E a seguire il caso di Rimsha l’APMAha nominato un team di cinque avvocati musulmani, tutti di grande levatura professionale, che operano insieme all’avvocato Tahir Naveed Chaudry. Vista la palese ingiustizia, visto il procedimento legale, visto il sostegno nell’opinione pubblica, nelle istituzioni e anche dei leader musulmani, il collegio difensivo esprime “massima fiducia in un esito positivo della vicenda”. Intanto la bambina resta in carcere: è affidata alle cure di una guardia carceraria donna, che la cura a la accudisce con amorevolezza, ma che non può fare a meno di notarne la sofferenza: la bimba è traumatizzata, piange spesso e cerca i genitori.
Islamabad(Agenzia Fides) -Il procedimento a carico davanti a un tribunale di primo grado di Islamabad è stato per l’ennesima volta aggiornato al lunedì 3 settembre, anche perché il giudice è cambiato, mentre la custodia cautelare per la piccola era stata prolungata di 14 giorni. Ma l’andamento del procedimento – nonostante i discorsi infiammatori dell’avvocato di controparte – sembra in discesa: infatti, come riferito a Fides da Bhatti, la perizia operata dalla Commissione medica, che aveva definito Rimsha “minorenne e disabile mentale”, è stata confermata dagli esperti. E a seguire il caso di Rimsha l’APMAha nominato un team di cinque avvocati musulmani, tutti di grande levatura professionale, che operano insieme all’avvocato Tahir Naveed Chaudry. Vista la palese ingiustizia, visto il procedimento legale, visto il sostegno nell’opinione pubblica, nelle istituzioni e anche dei leader musulmani, il collegio difensivo esprime “massima fiducia in un esito positivo della vicenda”. Intanto la bambina resta in carcere: è affidata alle cure di una guardia carceraria donna, che la cura a la accudisce con amorevolezza, ma che non può fare a meno di notarne la sofferenza: la bimba è traumatizzata, piange spesso e cerca i genitori.
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