Momenti di panico e paura a Wall Street, dove centinaia di manifestanti sono stati arrestati dopo aver tentato di impedire l'accesso alla sede del New York Stock Exchange (Nyse)
Occupy Wall Street è un gruppo di rivolta nato nel 2011, quando i suoi partecipanti dimostrarono contro l'iniquità economica e sociale dell’attuale sistema capitalistico, direttamente nel cuore dello squilibrio, la stessa Wall Street, dove, a detta del movimento, l'1% di cittadini decide le sorti dell'economia planetaria. Il movimento di protesta OWS è divenuto nel corso di quest’anno un fenomeno globale, mostrandosi capace, in 12 mesi, di far proprie istanze mondiali quali ad esempio l’austerità anti-crisi nel Vecchio Continente, o la crescente richiesta di riforme e maggiore democrazia in tutto il mondo. L’idea ebbe inizio nel giugno del 2011 quando Kalle Lasn e Micah White, responsabili di una pubblicazione anti-consumista canadese chiamata «Adbusters», iniziarono a scrivere sul loro sito che l’America aveva bisogno della sua Tahrir Square (la piazza egiziana dove era partita la rivolta contro il regime di Mubarak). Secondo i due attivisti la crisi economica esplosa dopo il fallimento di Lehman Brothers aveva dimostrato che la società degli Stati Uniti si era avviata in una direzione inaccettabile. La disparità economica era in continua crescita, con l’1% della popolazione che possedeva circa un quarto della ricchezza nazionale complessiva. L’intuizione di «Adbusters» ebbe un rapido consenso, e da qui derivò la decisione di organizzare una manifestazione per «occupare Wall Street» il 17 settembre del 2011. Da quel 17 settembre del 2011, quando circa mille manifestanti scesero per le strade e occuparono lo Zuccotti Park, con tende e un campo improvvisato, l'attenzione attorno al nascente movimento non ha mai smesso di aumentare.
Nonostante la prima sconfitta inferta il 15 novembre 2011, quando Occupy Wall Street fu costretta a sbaraccare dal parco Zuccotti, la protesta è proseguita assumendo nuove forme forse meno stanziali ma sempre in prima linea, come a Chicago dove Occupy ha manifestato lo scorso maggio contro il vertice della Nato e il G8, o in occasione della mobilitazione mondiale contro le disparità sociali tenutasi a Berlino lo scorso 12 maggio.
Ieri Occupy Wall Street ha festeggiato un anno dalla sua prima esperienza newyorchese, e se da un lato non sono mancate le personalità della cultura e dello spettacolo che hanno appoggiato i manifestanti, dall’altro non sono mancati neanche gli arresti che, secondo una stima del New York Times, sarebbero stati 181. La polizia infatti non ha gradito l’idea dei festeggiamenti: migliaia di agenti hanno isolato il perimetro intorno al New York Stock Exchange (Nyse), permettendo il passaggio solo alle persone che lavorano nell'area. Nonostante l’obiettivo fosse quello di protestare pacificamente, a due passi dalla Borsa sono scoppiati alcuni tafferugli tra gli agenti e i manifestanti che cercavano di forzare le transenne, e oltre cento manifestanti sono finiti in manette.
Indubbiamente lo slogan più famoso di OWS è rimasto «We are the 99%», con cui si intende dire che i manifestanti rappresentano il 99% della popolazione americana, che chiede giustizia e pari opportunità rispetto all’1% della classe più ricca. Non dimentichiamo anche che in un momento cruciale per le elezioni, la protesta di Wall Street non risparmia nessuno: «Nel nostro sistema, quando i due candidati alla Casa Bianca fanno di tutto per inginocchiarsi dinanzi alle banche, contro la popolazione, non importa chi verrà eletto», spiegano Kim Fraczeck e Erik McGregor, due manifestanti che sfilano indossando la maschera di Obama e quella del rivale repubblicano Mitt Romney.
Sebbene gli indignati si ritengano soddisfatti per essere riusciti a creare caos nel distretto finanziario, simbolo del tempio della finanza americana, c’è chi ritiene che ieri si sia manifestato solo il fantasma di un movimento importante ma ormai tramontato. Occupy Wall Street ha infatti attirato molta attenzione, compresa quella del presidente Obama, ma la mancanza di leader, di un programma e di una strategia precisa ha finito per farlo scomparire. Oggi Occupy Wall Street è un gruppo disorganizzato e senza una vera guida, molto diverso da quel gruppo di 1000 persone che si riunì un anno fa per la prima volta a Zuccotti Park per manifestare contro le disparità sociali.
di Claudia Zichi
Occupy Wall Street è un gruppo di rivolta nato nel 2011, quando i suoi partecipanti dimostrarono contro l'iniquità economica e sociale dell’attuale sistema capitalistico, direttamente nel cuore dello squilibrio, la stessa Wall Street, dove, a detta del movimento, l'1% di cittadini decide le sorti dell'economia planetaria. Il movimento di protesta OWS è divenuto nel corso di quest’anno un fenomeno globale, mostrandosi capace, in 12 mesi, di far proprie istanze mondiali quali ad esempio l’austerità anti-crisi nel Vecchio Continente, o la crescente richiesta di riforme e maggiore democrazia in tutto il mondo. L’idea ebbe inizio nel giugno del 2011 quando Kalle Lasn e Micah White, responsabili di una pubblicazione anti-consumista canadese chiamata «Adbusters», iniziarono a scrivere sul loro sito che l’America aveva bisogno della sua Tahrir Square (la piazza egiziana dove era partita la rivolta contro il regime di Mubarak). Secondo i due attivisti la crisi economica esplosa dopo il fallimento di Lehman Brothers aveva dimostrato che la società degli Stati Uniti si era avviata in una direzione inaccettabile. La disparità economica era in continua crescita, con l’1% della popolazione che possedeva circa un quarto della ricchezza nazionale complessiva. L’intuizione di «Adbusters» ebbe un rapido consenso, e da qui derivò la decisione di organizzare una manifestazione per «occupare Wall Street» il 17 settembre del 2011. Da quel 17 settembre del 2011, quando circa mille manifestanti scesero per le strade e occuparono lo Zuccotti Park, con tende e un campo improvvisato, l'attenzione attorno al nascente movimento non ha mai smesso di aumentare.
Nonostante la prima sconfitta inferta il 15 novembre 2011, quando Occupy Wall Street fu costretta a sbaraccare dal parco Zuccotti, la protesta è proseguita assumendo nuove forme forse meno stanziali ma sempre in prima linea, come a Chicago dove Occupy ha manifestato lo scorso maggio contro il vertice della Nato e il G8, o in occasione della mobilitazione mondiale contro le disparità sociali tenutasi a Berlino lo scorso 12 maggio.
Ieri Occupy Wall Street ha festeggiato un anno dalla sua prima esperienza newyorchese, e se da un lato non sono mancate le personalità della cultura e dello spettacolo che hanno appoggiato i manifestanti, dall’altro non sono mancati neanche gli arresti che, secondo una stima del New York Times, sarebbero stati 181. La polizia infatti non ha gradito l’idea dei festeggiamenti: migliaia di agenti hanno isolato il perimetro intorno al New York Stock Exchange (Nyse), permettendo il passaggio solo alle persone che lavorano nell'area. Nonostante l’obiettivo fosse quello di protestare pacificamente, a due passi dalla Borsa sono scoppiati alcuni tafferugli tra gli agenti e i manifestanti che cercavano di forzare le transenne, e oltre cento manifestanti sono finiti in manette.
Indubbiamente lo slogan più famoso di OWS è rimasto «We are the 99%», con cui si intende dire che i manifestanti rappresentano il 99% della popolazione americana, che chiede giustizia e pari opportunità rispetto all’1% della classe più ricca. Non dimentichiamo anche che in un momento cruciale per le elezioni, la protesta di Wall Street non risparmia nessuno: «Nel nostro sistema, quando i due candidati alla Casa Bianca fanno di tutto per inginocchiarsi dinanzi alle banche, contro la popolazione, non importa chi verrà eletto», spiegano Kim Fraczeck e Erik McGregor, due manifestanti che sfilano indossando la maschera di Obama e quella del rivale repubblicano Mitt Romney.
Sebbene gli indignati si ritengano soddisfatti per essere riusciti a creare caos nel distretto finanziario, simbolo del tempio della finanza americana, c’è chi ritiene che ieri si sia manifestato solo il fantasma di un movimento importante ma ormai tramontato. Occupy Wall Street ha infatti attirato molta attenzione, compresa quella del presidente Obama, ma la mancanza di leader, di un programma e di una strategia precisa ha finito per farlo scomparire. Oggi Occupy Wall Street è un gruppo disorganizzato e senza una vera guida, molto diverso da quel gruppo di 1000 persone che si riunì un anno fa per la prima volta a Zuccotti Park per manifestare contro le disparità sociali.
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