Aumentano i social network ma non diminuisce l’interesse verso i bei libri (magari quelli tratti dalle storie dei videogiochi): non si arresta la commistione fra tecnologia e metodi tradizionali di fare cultura
Negli ultimi anni si è acceso un grande dibattito riguardo ai social network: la gran parte della popolazione concorda sulla loro utilità, ma c’è chi mette in risalto un aspetto non indifferente, e cioè la dipendenza che queste piattaforme digitali hanno creato nei fruitori, che inconsapevolmente non riescono più a farne a meno. Considerando proprio i pro e i contro di un nuovo modo di approcciarsi alla realtà circostante, sono nati dei progetti che consentono di vivere il mondo virtuale in una maniera più corretta, ingegnosa e stimolante. Da Cambridge, infatti, nasce “Inkle Writer”, una piattaforma libera e gratuita che consente di scrivere storie “interattive” per poi condividerle sui principali social network. Il progetto è stato messo a punto da Joseph Humfrey e da Jon Ingold, che hanno ben pensato di offrire ad amanti della scrittura, insegnanti, studenti o semplici appassionati di letteratura un utilissimo tool on line per scrivere e inventare storie nelle quali i lettori possono decidere loro stessi l’andamento della trama scegliendo fra diverse opzioni poste in momenti cruciali del racconto. Per i più audaci c’è poi l’opportunità di partecipare al concorso “Future Voices”, che prevede la selezione dei 10 racconti più belli da inserire in un App antologica applicabile su iPhone e iPad, mentre il primo premio prevede una ricompensa in denaro.
Ancora più entusiasmante è il concorso “Wiki Loves Monuments”, organizzato dai volontari di Wikimedia di tutto il mondo, che dal 2010 hanno ideato un bando fotografico internazionale. Chiunque può aderire riprendendo i monumenti della propria città e caricandoli poi su Wikimedia Commons con licenza libera. Il progetto è partito due anni fa, nei Paesi Bassi, con oltre 12.000 fotografie di monumenti storici; in seguito sono state coinvolte altre 18 nazioni europee con 17.000 foto fino ad arrivare alla terza edizione, che è partita dall’Italia con l’adesione del Gruppo Archeologico Ambrosiano e del Wwf Italia e ha coinvolto 35 paesi di tutto il mondo. La Svezia ha aderito in modo particolarmente attivo all’iniziativa coinvolgendo gruppi scout, associazioni universitarie e persino i turisti, inviando in totale ben 5000 foto. Anche l’Austria ha colto l’occasione per collaborare con la Bundesdenkalamt, l’autorità del patrimonio nazionale, che mira alla manutenzione dei loro monumenti. Allo stesso modo hanno dimostrato interesse altre importanti organizzazioni internazionali tra cui il Consiglio d’Europa, la Commissione Europea, l’Europa Nostra, l’Open Images e l’Europeana, un sito che, oltre a sponsorizzare il concorso, ha raccolto 10 milioni di libri, dipinti, film, oggetti musicali e immagini di gallerie d’arte, biblioteche, musei. Tutto questo materiale è utilizzato per organizzare delle mostre virtuali che consentono di mettere in risalto le bellezze presenti nei vari luoghi, anche quelli poco noti. Questo è uno dei punti forti del concorso, un’idea semplice e divertente che sensibilizza i cittadini ad avere cura dei propri tesori, creando poi un vero e proprio archivio di uso comune.
In questo mese si svolgono le Giornate Europee del Patrimonio, durante le quali i partecipanti del “Wiki Loves Monuments” potranno accedere a quei monumenti che di solito sono chiusi al pubblico e fotografare gli spazi interni di questi luoghi, diffondendoli poi attraverso il concorso: chi vincerà potrà volare poi il prossimo anno ad Hong Kong insieme agli ideatori del progetto.
A proposito di viaggi ecco “Triptapp”, il social network appena inaugurato che ha l’obiettivo di condividere le proprie esperienze di viaggio. L’idea venuta a due ingegneri italiani consente di captare informazioni e percorsi che diversamente sarebbe difficile reperire. Una bacheca elenca una serie di viaggi effettuati soprattutto nel nostro Bel Paese e ogni post, una volta letto può essere votato. Può contribuire al neo-progetto anche chi gestisce alberghi e strutture ricettive, invitando i visitatori a scoprire luoghi sconosciuti.
In tutto questo diffondersi di tecnologia legata alla cultura, perfino i politici hanno varato il 1° marzo scorso il decreto “Semplifica l’Italia”, che prevede l’utilizzo di un’Agenda digitale dove si renderanno note le attività della Cabina di Regia, l’organo che coordina l’azione delle amministrazioni locali e regionali. Il network society consente una maggiore trasparenza favorendo uno sviluppo dell’alfabetizzazione digitale, ritenuta intelligente e sostenibile.
Se è vero che la tecnologia ha preso il sopravvento, alcune forme hanno fatto però il percorso inverso: per esempio è nato un filone letterario chiamato “novelization” che attinge dall’immaginazione dei videogiochi per realizzare veri e propri romanzi. “Mass Effect: Revelation” è stato il primo libro tratto da una delle serie videoludiche meglio sceneggiate. Multiplayer.it Edizioni ha pubblicato ben 45 titoli solo nel 2012 e si prospettano altre 8 pubblicazioni. Il maggiore successo di questo genere, basato sull’alchimia tra libri e games, si è avuto negli Stati Uniti, per poi contagiare il nord Europa: le grandi librerie puntano su quei clienti che alla console prediligono i libri, dove gli eroi virtuali diventano i personaggi di coinvolgenti trame romanzesche.
Infine a chi rinnega le nuove tecnologie e rimane convinto che il computer non abbia creatività e che il cervello sia il giocattolo più grande, consigliamo vivamente uno dei passatempi più utili per tenere i neuroni in allenamento: “E’ l’enigmistica, bellezza! Lettere e cifre per allenare la mente”, titolo dell’ultimo libro di Ennio Peres, il più famoso giocologo italiano, che ancora predilige cruciverba, acrostici, tautogrammi, anagrammi e quant’altro a post, blog, facebook, twitter e chi più ne ha più ne metta!
di Paola Bisconti
Negli ultimi anni si è acceso un grande dibattito riguardo ai social network: la gran parte della popolazione concorda sulla loro utilità, ma c’è chi mette in risalto un aspetto non indifferente, e cioè la dipendenza che queste piattaforme digitali hanno creato nei fruitori, che inconsapevolmente non riescono più a farne a meno. Considerando proprio i pro e i contro di un nuovo modo di approcciarsi alla realtà circostante, sono nati dei progetti che consentono di vivere il mondo virtuale in una maniera più corretta, ingegnosa e stimolante. Da Cambridge, infatti, nasce “Inkle Writer”, una piattaforma libera e gratuita che consente di scrivere storie “interattive” per poi condividerle sui principali social network. Il progetto è stato messo a punto da Joseph Humfrey e da Jon Ingold, che hanno ben pensato di offrire ad amanti della scrittura, insegnanti, studenti o semplici appassionati di letteratura un utilissimo tool on line per scrivere e inventare storie nelle quali i lettori possono decidere loro stessi l’andamento della trama scegliendo fra diverse opzioni poste in momenti cruciali del racconto. Per i più audaci c’è poi l’opportunità di partecipare al concorso “Future Voices”, che prevede la selezione dei 10 racconti più belli da inserire in un App antologica applicabile su iPhone e iPad, mentre il primo premio prevede una ricompensa in denaro.
Ancora più entusiasmante è il concorso “Wiki Loves Monuments”, organizzato dai volontari di Wikimedia di tutto il mondo, che dal 2010 hanno ideato un bando fotografico internazionale. Chiunque può aderire riprendendo i monumenti della propria città e caricandoli poi su Wikimedia Commons con licenza libera. Il progetto è partito due anni fa, nei Paesi Bassi, con oltre 12.000 fotografie di monumenti storici; in seguito sono state coinvolte altre 18 nazioni europee con 17.000 foto fino ad arrivare alla terza edizione, che è partita dall’Italia con l’adesione del Gruppo Archeologico Ambrosiano e del Wwf Italia e ha coinvolto 35 paesi di tutto il mondo. La Svezia ha aderito in modo particolarmente attivo all’iniziativa coinvolgendo gruppi scout, associazioni universitarie e persino i turisti, inviando in totale ben 5000 foto. Anche l’Austria ha colto l’occasione per collaborare con la Bundesdenkalamt, l’autorità del patrimonio nazionale, che mira alla manutenzione dei loro monumenti. Allo stesso modo hanno dimostrato interesse altre importanti organizzazioni internazionali tra cui il Consiglio d’Europa, la Commissione Europea, l’Europa Nostra, l’Open Images e l’Europeana, un sito che, oltre a sponsorizzare il concorso, ha raccolto 10 milioni di libri, dipinti, film, oggetti musicali e immagini di gallerie d’arte, biblioteche, musei. Tutto questo materiale è utilizzato per organizzare delle mostre virtuali che consentono di mettere in risalto le bellezze presenti nei vari luoghi, anche quelli poco noti. Questo è uno dei punti forti del concorso, un’idea semplice e divertente che sensibilizza i cittadini ad avere cura dei propri tesori, creando poi un vero e proprio archivio di uso comune.
In questo mese si svolgono le Giornate Europee del Patrimonio, durante le quali i partecipanti del “Wiki Loves Monuments” potranno accedere a quei monumenti che di solito sono chiusi al pubblico e fotografare gli spazi interni di questi luoghi, diffondendoli poi attraverso il concorso: chi vincerà potrà volare poi il prossimo anno ad Hong Kong insieme agli ideatori del progetto.
A proposito di viaggi ecco “Triptapp”, il social network appena inaugurato che ha l’obiettivo di condividere le proprie esperienze di viaggio. L’idea venuta a due ingegneri italiani consente di captare informazioni e percorsi che diversamente sarebbe difficile reperire. Una bacheca elenca una serie di viaggi effettuati soprattutto nel nostro Bel Paese e ogni post, una volta letto può essere votato. Può contribuire al neo-progetto anche chi gestisce alberghi e strutture ricettive, invitando i visitatori a scoprire luoghi sconosciuti.
In tutto questo diffondersi di tecnologia legata alla cultura, perfino i politici hanno varato il 1° marzo scorso il decreto “Semplifica l’Italia”, che prevede l’utilizzo di un’Agenda digitale dove si renderanno note le attività della Cabina di Regia, l’organo che coordina l’azione delle amministrazioni locali e regionali. Il network society consente una maggiore trasparenza favorendo uno sviluppo dell’alfabetizzazione digitale, ritenuta intelligente e sostenibile.
Se è vero che la tecnologia ha preso il sopravvento, alcune forme hanno fatto però il percorso inverso: per esempio è nato un filone letterario chiamato “novelization” che attinge dall’immaginazione dei videogiochi per realizzare veri e propri romanzi. “Mass Effect: Revelation” è stato il primo libro tratto da una delle serie videoludiche meglio sceneggiate. Multiplayer.it Edizioni ha pubblicato ben 45 titoli solo nel 2012 e si prospettano altre 8 pubblicazioni. Il maggiore successo di questo genere, basato sull’alchimia tra libri e games, si è avuto negli Stati Uniti, per poi contagiare il nord Europa: le grandi librerie puntano su quei clienti che alla console prediligono i libri, dove gli eroi virtuali diventano i personaggi di coinvolgenti trame romanzesche.
Infine a chi rinnega le nuove tecnologie e rimane convinto che il computer non abbia creatività e che il cervello sia il giocattolo più grande, consigliamo vivamente uno dei passatempi più utili per tenere i neuroni in allenamento: “E’ l’enigmistica, bellezza! Lettere e cifre per allenare la mente”, titolo dell’ultimo libro di Ennio Peres, il più famoso giocologo italiano, che ancora predilige cruciverba, acrostici, tautogrammi, anagrammi e quant’altro a post, blog, facebook, twitter e chi più ne ha più ne metta!
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