Un applauso convinto per gli spettatori e liberatorio per chi ha scommesso su un docu-film dagli argomento apparentemente così poco “glamour” come diffamazione, vittime e diritti negati.
Youreporternews - “Al Qaeda! Al Qaeda! – Come fabbricare il mostro in Tv” è un lavoro voluto da Luca Bauccio, avvocato da sempre impegnato nella difesa dei diritti civili, per la regia di Giuseppe Scutellà (IL TRAILER). Pensato come Dvd a larga diffusione il film ha però avuto il suo battesimo in una sala cinematografica, il cinema Apollo di Milano. Una sfida che gli autori hanno voluto per confrontarsi con lo stesso pubblico che ha apprezzato nel corso dell’ultimo anno “Primo non diffamare – Difendere il proprio onore nell’era della disinformazione“. (qui il sito), il libro che Bauccio ha scritto per raccontare alcune storie di ordinaria-straordinaria diffamazione nel nostro paese. Proprio qualdo il dibattito su questoi reato, in Italia, è accesissimo dopo il cosiddetto “caso Sallusti” e dove pregiudizi politico-ideologici sembrano pesare non poco su quanto si sta discutendo ion parlamento. E quando i diritti a tutela del diffamato sono posti in secondo piano nei confronti di chi utilizza la diffamazione come un’arma (la pagina FaceBook del film)
Youreporternews - “Al Qaeda! Al Qaeda! – Come fabbricare il mostro in Tv” è un lavoro voluto da Luca Bauccio, avvocato da sempre impegnato nella difesa dei diritti civili, per la regia di Giuseppe Scutellà (IL TRAILER). Pensato come Dvd a larga diffusione il film ha però avuto il suo battesimo in una sala cinematografica, il cinema Apollo di Milano. Una sfida che gli autori hanno voluto per confrontarsi con lo stesso pubblico che ha apprezzato nel corso dell’ultimo anno “Primo non diffamare – Difendere il proprio onore nell’era della disinformazione“. (qui il sito), il libro che Bauccio ha scritto per raccontare alcune storie di ordinaria-straordinaria diffamazione nel nostro paese. Proprio qualdo il dibattito su questoi reato, in Italia, è accesissimo dopo il cosiddetto “caso Sallusti” e dove pregiudizi politico-ideologici sembrano pesare non poco su quanto si sta discutendo ion parlamento. E quando i diritti a tutela del diffamato sono posti in secondo piano nei confronti di chi utilizza la diffamazione come un’arma (la pagina FaceBook del film)
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