giovedì, ottobre 11, 2012
Un manipolo di 150 uomini delle forze speciali statunitensi si trova da circa un mese in una base militare in Giordania con il compito di collaborare con le truppe del regno hashemita alla luce del corrente conflitto nella vicina Siria.  

Misna - Lo ha rivelato ieri con prime indiscrezioni il New York Times e confermato dopo, nel corso di una conferenza stampa, il segretario alla Difesa statunitense Leon Panetta. Quest’ultimo ha detto che scopo di questa presenza è quello di aiutare i giordani nella gestione del flusso di profughi siriani e di garantire che, nel caso di una caduta del governo siriano, gli arsenali di Damasco non finiscano “nelle mani sbagliate”. Secondo il giornale statunitense, un altro obiettivo sarebbe poi quello di isolare la Giordania – alleata di Washington – dal conflitto in corso, prevenendo in particolare un’escalation come quella in corso al confine tra Siria e Turchia.

Una parziale smentita alle indiscrezioni del New York Times – quando ancora Panetta non aveva parlato – è stata diffusa dall’esercito giordano attraverso l’agenzia di stampa ufficiale Petra. Nelle dichiarazioni affidate ad un alto ufficiale si sostiene che Amman sta facendo fronte da sola all’emergenza dei profughi e che è in grado di affrontare future eventuali minacce. La stessa fonte aggiunge poi che la presenza di militari stranieri rientra in accordi per sessioni congiunte di addestramento e “non ha relazioni” con gli attuali sviluppi del conflitto in Siria.

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