Un’efficiente operazione della polizia ha smantellato il pericoloso clan siciliano
Gli agenti della squadra mobile di Palermo hanno eseguito in mattinata un maxi-blitz che ha visto l’arresto di 41 criminali. La vasta operazione emessa dal Gip su richiesta della Dda ha smantellato il mandamento della “Noce” composto dalle tre famiglie Noce, Altarello, Cruillas-Malaspina. I malavitosi sono accusati di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, possesso ed uso di armi da fuoco. Le persone arrestate, inoltre, erano esattori del pizzo di molti imprenditori e commercianti del capoluogo siciliano. Gli arrestati ricavavano in particolare un gran quantitativo di denaro dalle numerose attività di scommesse sportive della città, poste oggi sotto sequestro. Si tratta di incassi studiati a tavolino dai 'capo clan', che hanno fra di loro buoni rapporti affinchè la suddivisione degli introiti derivanti dagli affari illeciti che gestiscono nel territorio avvenga senza guerre interne.
Grazie ad alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali sono stati scoperti molti aspetti relativi alle loro attività mafiose. Gli inquirenti hanno scoperto che i mafiosi avevano imposto finanche delle assunzioni alla produzione della fiction “Il segreto dell’acqua” girata a Palermo, con la presenza del noto attore Riccardo Scamarcio. Il mandamento della “Noce” era già conosciuto dalle forze dell’ordine dato che faceva parte dell’organizzazione Raffaele Ganci, uno dei boss più spietati del clan, considerato il braccio destro di Totò Riina. Ganci sedeva nella Commissione regionale di Cosa Nostra e stabilì insieme ad altri la morte dei magistrati Falcone e Borsellino. Raffaele, che ora è in carcere, dove sconta diversi ergastoli, è stato accusato dal figlio Calogero Ganci, che nel 1996 divenne un collaboratore di giustizia. Oltre a confessare i suoi reati come l’omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa rivelò molti dettagli su quelli commessi dal padre e dagli altri componenti del mandamento che oggi sembra essere stato decapitato.
Gli agenti della squadra mobile di Palermo hanno eseguito in mattinata un maxi-blitz che ha visto l’arresto di 41 criminali. La vasta operazione emessa dal Gip su richiesta della Dda ha smantellato il mandamento della “Noce” composto dalle tre famiglie Noce, Altarello, Cruillas-Malaspina. I malavitosi sono accusati di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, possesso ed uso di armi da fuoco. Le persone arrestate, inoltre, erano esattori del pizzo di molti imprenditori e commercianti del capoluogo siciliano. Gli arrestati ricavavano in particolare un gran quantitativo di denaro dalle numerose attività di scommesse sportive della città, poste oggi sotto sequestro. Si tratta di incassi studiati a tavolino dai 'capo clan', che hanno fra di loro buoni rapporti affinchè la suddivisione degli introiti derivanti dagli affari illeciti che gestiscono nel territorio avvenga senza guerre interne.
Grazie ad alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali sono stati scoperti molti aspetti relativi alle loro attività mafiose. Gli inquirenti hanno scoperto che i mafiosi avevano imposto finanche delle assunzioni alla produzione della fiction “Il segreto dell’acqua” girata a Palermo, con la presenza del noto attore Riccardo Scamarcio. Il mandamento della “Noce” era già conosciuto dalle forze dell’ordine dato che faceva parte dell’organizzazione Raffaele Ganci, uno dei boss più spietati del clan, considerato il braccio destro di Totò Riina. Ganci sedeva nella Commissione regionale di Cosa Nostra e stabilì insieme ad altri la morte dei magistrati Falcone e Borsellino. Raffaele, che ora è in carcere, dove sconta diversi ergastoli, è stato accusato dal figlio Calogero Ganci, che nel 1996 divenne un collaboratore di giustizia. Oltre a confessare i suoi reati come l’omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa rivelò molti dettagli su quelli commessi dal padre e dagli altri componenti del mandamento che oggi sembra essere stato decapitato.
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