La confisca dei beni della Chevron in Ecuador è l’ultimo sviluppo di un procedimento giudiziario che ha già portato a una condanna miliardaria nei confronti della società petrolifera statunitense, chiamata a rispondere dell’inquinamento di fiumi e terreni in due province dell’Amazzonia.
Misna - Il provvedimento, emesso ieri dal tribunale della città nord-orientale di Sucumbíos, colpisce anche i beni riconducibili a sussidiarie locali della Chevron. Secondo i rappresentanti dei circa 30.000 indigeni e “campesinos” che hanno avviato l’azione legale, il valore delle proprietà sequestrate raggiunge i 200 milioni di dollari. La Chevron è già stata condannata a versare un risarcimento di oltre 19 miliardi di dollari in relazione a reati commessi tra il 1972 e il 1992 dalla Texaco, una società acquisita dal colosso statunitense 11 anni fa. Secondo i magistrati ecuadoriani, nei fiumi che attraversano le province di Sucumbíos e Orellana furono scaricati quasi 465 milioni di barili di acque contaminate, contenenti particelle di idrocarburi e metalli cancerogeni.
Misna - Il provvedimento, emesso ieri dal tribunale della città nord-orientale di Sucumbíos, colpisce anche i beni riconducibili a sussidiarie locali della Chevron. Secondo i rappresentanti dei circa 30.000 indigeni e “campesinos” che hanno avviato l’azione legale, il valore delle proprietà sequestrate raggiunge i 200 milioni di dollari. La Chevron è già stata condannata a versare un risarcimento di oltre 19 miliardi di dollari in relazione a reati commessi tra il 1972 e il 1992 dalla Texaco, una società acquisita dal colosso statunitense 11 anni fa. Secondo i magistrati ecuadoriani, nei fiumi che attraversano le province di Sucumbíos e Orellana furono scaricati quasi 465 milioni di barili di acque contaminate, contenenti particelle di idrocarburi e metalli cancerogeni.
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