Gli angeli custodi come preziosi compagni di viaggio nella nostra vita per raggiungere la salvezza eterna. E’ bene ricordarli in occasione della loro festa (2 ottobre), tramite il pensiero e l’esperienza di due grandi santi
di Carlo Mafera
L’importanza degli Angeli Custodi è stata sempre sottolineata durante il corso della storia della Chiesa. Ciò che dimostra vieppiù il loro preziosissimo ruolo è il rapporto privilegiato che avevano i Papi con queste entità spirituali. Tra tutti spicca l’intervento di Giovanni Paolo II che precisa la fecondità della devozione verso di essi. Nell’estate del 1986, durante un mercoledì dedicato alla catechesi, egli ebbe a dire: “L'uomo nutre la convinzione che in Cristo, Uomo-Dio, è Lui (e non gli Angeli) a trovarsi al centro della divina rivelazione. Ebbene, l'incontro religioso con il mondo degli esseri puramente spirituali diventa preziosa rivelazione del suo essere non solo corpo ma anche spirito, e della sua appartenenza ad un progetto di salvezza veramente grande ed efficace entro una comunità di esseri personali che per l'uomo e con l'uomo servono il disegno provvidenziale di Dio".
Un altro grande santo che teneva in grande considerazione l’Angelo Custode era Monsignor Escrivà, fondatore dell’Opus Dei. Si legge nella sua agiografia che dalla festa degli Angeli custodi del 1928 in poi il fondatore ebbe per loro una devozione tutta particolare. Perciò diceva ai suoi figli che il rapporto e la devozione per i santi Angeli custodi sono insiti nel nostro apostolato: è una manifestazione concreta della missione soprannaturale dell’Opera di Dio. Nella convinzione che Dio ha posto un Angelo al fianco di ogni uomo, per aiutarlo nel cammino della vita, ricorreva al proprio Angelo custode in tutte le occasioni, sia nelle necessità materiali sia in quelle spirituali. A questo proposito raccontò: “Per anni ho sperimentato l’aiuto costante, immediato, dell’Angelo custode, perfino in particolari materiali piccolissimi”. Quando si recava a salutare il Signore nel Tabernacolo ringraziava sempre gli Angeli lì presenti per l’adorazione che perennemente prestano a Dio: “Quando mi reco in un nostro oratorio che ha un Tabernacolo, dico a Gesù che lo amo e invoco la Trinità. Poi ringrazio gli Angeli che custodiscono il Tabernacolo e adorano Cristo nell’Eucarestia”. Con perseverante corrispondenza alla grazia, acquisì l’abitudine di salutare sempre l’Angelo custode delle persone che incontrava: era solito dire che da parte sua preferiva rivolgere innanzitutto il saluto al “personaggio”.
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L’importanza degli Angeli Custodi è stata sempre sottolineata durante il corso della storia della Chiesa. Ciò che dimostra vieppiù il loro preziosissimo ruolo è il rapporto privilegiato che avevano i Papi con queste entità spirituali. Tra tutti spicca l’intervento di Giovanni Paolo II che precisa la fecondità della devozione verso di essi. Nell’estate del 1986, durante un mercoledì dedicato alla catechesi, egli ebbe a dire: “L'uomo nutre la convinzione che in Cristo, Uomo-Dio, è Lui (e non gli Angeli) a trovarsi al centro della divina rivelazione. Ebbene, l'incontro religioso con il mondo degli esseri puramente spirituali diventa preziosa rivelazione del suo essere non solo corpo ma anche spirito, e della sua appartenenza ad un progetto di salvezza veramente grande ed efficace entro una comunità di esseri personali che per l'uomo e con l'uomo servono il disegno provvidenziale di Dio".
Un altro grande santo che teneva in grande considerazione l’Angelo Custode era Monsignor Escrivà, fondatore dell’Opus Dei. Si legge nella sua agiografia che dalla festa degli Angeli custodi del 1928 in poi il fondatore ebbe per loro una devozione tutta particolare. Perciò diceva ai suoi figli che il rapporto e la devozione per i santi Angeli custodi sono insiti nel nostro apostolato: è una manifestazione concreta della missione soprannaturale dell’Opera di Dio. Nella convinzione che Dio ha posto un Angelo al fianco di ogni uomo, per aiutarlo nel cammino della vita, ricorreva al proprio Angelo custode in tutte le occasioni, sia nelle necessità materiali sia in quelle spirituali. A questo proposito raccontò: “Per anni ho sperimentato l’aiuto costante, immediato, dell’Angelo custode, perfino in particolari materiali piccolissimi”. Quando si recava a salutare il Signore nel Tabernacolo ringraziava sempre gli Angeli lì presenti per l’adorazione che perennemente prestano a Dio: “Quando mi reco in un nostro oratorio che ha un Tabernacolo, dico a Gesù che lo amo e invoco la Trinità. Poi ringrazio gli Angeli che custodiscono il Tabernacolo e adorano Cristo nell’Eucarestia”. Con perseverante corrispondenza alla grazia, acquisì l’abitudine di salutare sempre l’Angelo custode delle persone che incontrava: era solito dire che da parte sua preferiva rivolgere innanzitutto il saluto al “personaggio”.
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Sono presenti 4 commenti
Tutta la terra è piena di Angeli,e tutti gli universi sono pieni della loro presenza.
Grande è colui che raggiunge la consapevolezza della vicinanza del proprio angelo custode perchè diventa anch'egli un essere meraviglioso.
Mi sono trovato alcune volte in grave pericolo ma sentivo di aver accanto qualcuno che mi infondeva coraggio e serenità. Anche se molti non credono questi esseri sovrannaturali ci sono accanto, dono personale del buon Dio non appena apriamo gli occhi. Anche quando li chiuderemo non saremo soli!
Ogni sera prima di dormire rivolgo a Dio la mia preghiera . Questo è un momento molto difficile per la mia famiglia e di grande difficoltà economica . Sono venuta a conoscenza di queste meravigliose creature , grazie al mio compagno di vita . Prego Dio ed ai sui messaggeri di proteggere la mia famiglia e di rivedere un giorno la felicità e la serenità nei loro volti .
T.
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