mercoledì, ottobre 24, 2012
Civili in fuga da Bani Walid raccontano di una città semidistrutta, dove mancano i medicinali e cominciano a scarseggiare anche i generi alimentari.

Misna - L’assedio di questa vecchia roccaforte del regime di Muammar Gheddafi, in corso da alcune settimane, si è ormai trasformato in pieno scontro armato ed è la popolazione a pagare il prezzo più alto con migliaia di persone rimaste bloccate. A fornire un quadro aggiornato della situazione è il Libya Herald che riferisce anche di problemi all’ospedale della città. Anche oggi, secondo varie fonti, tre persone sono state uccise e altre ferite. Nei giorni scorsi il Comitato internazionale della Croce rossa era riuscito a far pervenire aiuti e starebbe ora cercando di provvedere all’evacuazione della popolazione.

Lasciare Bani Walid è però difficile anche perché, secondo alcune fonti sarebbero gli stessi combattenti a bloccare le vie di fuga. Chi è andato via ha dovuto scegliere percorsi difficoltosi.

I fatti di Bani Walidi sono stati collegati, almeno inizialmente, alla morte di Omran Ben Shaaban, rivoltoso di Misurata a cui era stato riconosciuto il merito di aver catturato Gheddafi. Shaaban era stato sequestrato da un gruppo di Bani Walid: rilasciato, è morto in seguito alle presunte torture inflittegli durante la prigionia. Proprio il suo decesso avrebbe rinfocolato le tensioni tra Misurata e Bani Walid. Le due città, vicine ma rivali, erano schierate su fronti opposti nel conflitto che ha portato alla caduta del vecchio regime.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa