mercoledì, ottobre 24, 2012
Il card. Manuel Monteiro De Castro, Penitenziere Maggiore, illustra al Sinodo l’importanza del sacramento della Riconciliazione nell’ambito della Nuova Evangelizzazione: ”Il Sacramento della Riconciliazione aiuta le persone a vivere una vita serena, tranquilla e di unione con il Signore, che è l’unico Salvatore della nostra vita”

di Carlo Mafera

“La Penitenzieria Apostolica, Tribunale di misericordia al servizio dei confessori e dei penitenti, tratta delle materie che concernono il Foro interno sacramentale e non sacramentale - ha esordito così il card. De Castro - nonché ciò che riguarda l’uso e la concessione delle Indulgenze. La finalità del nostro lavoro è quella di aiutare le persone a vivere una vita serena, tranquilla e di unione con il Signore, che è l’unico Salvatore della nostra vita. Questa unione viene significativamente espressa nel rito eucaristico, quando il celebrante versa qualche goccia di acqua - che rappresenta la nostra natura umana - nel vino contenuto nel calice. Uniti a Cristo, siamo da lui trasformati nel suo Corpo glorioso”.

“La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana – ha continuato il Penitenziere Maggiore - cercherà di far conoscere all’uomo del nostro tempo il volto di Cristo come mysterium pietatis, colui nel quale Dio ci mostra il suo cuore compassionevole e ci riconcilia pienamente a sé. Aiuterà i fedeli a prendere consapevolezza della gravità del peccato in un mondo che ha perso ‘il senso del peccato’. Riconoscersi peccatori ci spinge a rivolgere il nostro cuore al Signore implorando il suo perdono e ottenendo così la salvezza e la pace: «Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi» (Salmo 51, 3).
Occorre ripristinare la buona e corretta abitudine di amministrare il sacramento della riconciliazione nel confessionale. La Penitenzieria Apostolica promuove ogni anno un Corso sul Foro interno, Giornate di Studio sulla storia della Penitenza e della Penitenzieria, conferenze sul Foro interno nelle diverse Chiese locali, incontri mensili di formazione per i penitenzieri minori delle Basiliche papali in Urbe”. “Concludo – ha detto il card. De Castro - ricordando le parabole della misericordia divina - pecora smarrita, dracma perduta e figlio prodigo - e le parole di Gesù: ‘C’è più gioia in cielo per un peccatore convertito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione’ (Lc 15, 7)”.

Da tale intervento si traggano alcune considerazioni immediate circa la delicatezza del ruolo del confessore. Infatti nell’esercizio del ministero della Riconciliazione i sacerdoti hanno il preziosissimo compito di svolgere la loro missione di padri, consiglieri, giudici e animatori, in sintonia con la dottrina del magistero ecclesiastico, procurandosi la scienza necessaria a questo scopo e procedendo sempre con prudenza, discrezione, pazienza, discernimento e bontà. Seduti nel confessionale, ed è questo uno degli aspetti più entusiasmanti del ministero sacerdotale, essi hanno una grande responsabilità che richiede una profonda conoscenza di ciò che la dottrina insegna. Ogni sacerdote è per l’appunto chiamato a confrontarsi con un ministero non sempre facile. Ma ciò che caratterizza il ministero sacerdotale è rappresentare fedelmente la misericordia di Dio che accoglie sempre il peccatore pentito sinceramente. Ciò che il sacerdote deve evitare è il pericolo di creare l’angoscia del peccato o il “complesso di colpa” nel penitente, il quale invece ha bisogno di essere incoraggiato ad abbandonarsi all’infinito amore di Dio. Una confessione dei peccati veramente cristiana, proprio perché ridona o intensifica la partecipazione alla vita trinitaria, deve prorompere in un canto gioioso di lode e di ringraziamento al Padre che “per primo ci ha amati”.

Una vera Nuova Evangelizzazione non può prescindere dalla riscoperta di questo sacramento spesso e volentieri disconosciuto e disatteso per la nefasta affermazione del nuovo e “moderno” affievolirsi del senso del peccato.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa