La decisione di un tribunale di Mosca di condannare con sospensione della pena e rilasciare Ekaterina Samutsevich e di confermare le condanne carcerarie per Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova è solo una mezza misura verso l'ottenimento della giustizia per le tre componenti del gruppo punk femminista Pussy Riot, ha dichiarato Amnesty International.
Amnesty - "Ogni decisione che riduce l'ingiusta detenzione delle tre donne è benvenuta. Ma che nessuno ci caschi - oggi non è stata fatta giustizia. Il governo ha introdotto numerose nuove restrizioni alla libertà di espressione nei mesi scorsi. Come questa sentenza dimostra, l'ordinamento giudiziario russo non offre molta protezione a chi si oppone" - ha affermato David Diaz-Jogeix, vice direttore per il Programma Europa e Asia centrale. "Innanzitutto le tre donne non avrebbero dovuto essere perseguite. Inoltre Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova devono essere rilasciate immediatamente e senza condizioni" - ha aggiunto David Diaz-Jogeix.
L'organizzazione considera le tre componenti delle Pussy Riot condannate - Maria Alekhina, Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova - prigioniere di coscienza ingiustamente processate e condannate solo per la pacifica espressione delle loro opinioni.
Amnesty - "Ogni decisione che riduce l'ingiusta detenzione delle tre donne è benvenuta. Ma che nessuno ci caschi - oggi non è stata fatta giustizia. Il governo ha introdotto numerose nuove restrizioni alla libertà di espressione nei mesi scorsi. Come questa sentenza dimostra, l'ordinamento giudiziario russo non offre molta protezione a chi si oppone" - ha affermato David Diaz-Jogeix, vice direttore per il Programma Europa e Asia centrale. "Innanzitutto le tre donne non avrebbero dovuto essere perseguite. Inoltre Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova devono essere rilasciate immediatamente e senza condizioni" - ha aggiunto David Diaz-Jogeix.
L'organizzazione considera le tre componenti delle Pussy Riot condannate - Maria Alekhina, Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova - prigioniere di coscienza ingiustamente processate e condannate solo per la pacifica espressione delle loro opinioni.
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