lunedì, ottobre 15, 2012
Le rinnovabili elettriche e il fotovoltaico tra ridimensionamento degli incentivi e necessità di nuove strategie sul mercato. Come operare nell'ambito di aste e registri? Restare con il GSE o andare sul libero mercato? Quanto durerà il quinto conto energia? L'ultimo report trimestrale di eLeMeNS prova a rispondere a queste domande.

Qualenergia - Gli operatori del settore elettrico si trovano di fronte all’urgenza di ripensare le loro strategie operative e di investimento a seguito delle recenti novità normative con il cambiamento nello schema degli incentivi, il ridotto perimetro di sviluppo del business, la necessità di comprendere il funzionamento dei mercati elettrici. Infatti, se da un lato registri e riduzione dei perimetri di incentivazione appaiono come meccanismi per un maggior governo dei costi, le aste per l’accesso agli incentivi impongono una forte efficienza agli operatori, con un occhio alle medie europee. La nuova procedura imporrà dunque agli operatori di ragionare in chiave strategica circa la loro offerta, laddove per strategia si intende la capacità di saper “leggere” la concorrenza attraverso tutte le informazioni disponibili. Intanto, mentre le rinnovabili conquistano una quota di oltre il 30% del mercato elettrico, la produzione fotovoltaica diviene di gran lunga la prima fonte rinnovabile italiana (ad eccezione del grande idroelettrico) e parte il quinto conto energia con un budget predefinito per il quale si comincia a poter stimare il periodo entro il quale sarà esaurito.

Le stime analizzate nel nuovo LookOut – Rinnovabili Elettriche di eLeMeNS (report trimestrale della società di consulenza) delineano chiaramente quelli che saranno gli scenari di breve periodo per il comparto, analisi molto sensibile per tutti gli operatori che devono valutare attentamente i tempi e le opportunità di business ancora aperte, ma con l’incognita circa l’effettiva durata del sistema incentivante. Per quanto riguarda, per esempio, gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative o realizzati con la Pubblica Amministrazione, gli operatori hanno la necessità di conoscere i tempi di esaurimento dei 50 milioni messi a disposizione dal Quinto Conto Energia. Più in generale emerge l’esigenza di comprendere le dinamiche che nei prossimi mesi determineranno l’esaurimento dei fondi a disposizione e la conseguente fine degli incentivi, a prescindere dalla taglia e dalla tipologia impiantistica in cui si è investito. A titolo di esempio, per l’esaurimento delle risorse allocate agli impianti integrati con caratteristiche innovative si stima una forchetta temporale compresa tra fine 2013 e inizio 2015.

In ogni caso, uno degli scenari elaborati nel LookOut mostra che entro marzo 2013 (data di avvio del secondo semestre di incentivazione) saranno stati incentivati impianti per un controvalore annuo pari a circa 200 milioni di euro: 90 dal registro del primo semestre, 60 milioni stimati dai piccoli impianti fuori registro, 27 milioni dagli impianti delle pubbliche amministrazioni, circa 25 milioni da impianti FV innovativi. Questi valori consentirebbero al GSE di pubblicare il bando per il secondo semestre. Con questo scenario diventerebbe probabile l’apertura del terzo semestre, anche se gli impianti fuori registro installati durante il secondo semestre andrebbero probabilmente a ridimensionare le ultime risorse disponibili. Tutto ciò in un momento in cui anche il settore della generazione di energia elettrica convenzionale è in profonda crisi, fra domanda stagnante, overcapacity anche causata dal forte sviluppo delle rinnovabili: margini ridotti a livelli insostenibili, capacity payment in discussione, alcuni momenti di “prezzi a zero” sul mercato.

Il LookOut di eLeMeNS affronta perciò con altrettanta attenzione gli effetti sui prezzi delle fonti non programmabili (e il rischio di cannibalizzazione dei loro stessi ricavi), nonché la nuova disciplina sugli sbilanciamenti, che spingerà le rinnovabili sempre più verso il mercato elettrico, per fornire agli operatori elementi utili per comprendere come gestire al meglio il proprio sbilanciamento sia in termini tecnici che di mercato. Fondamentale dunque saper valutare se restare o meno con il GSE o andare sul libero mercato, e in funzione di quali costi e rendimenti in ciascuna delle alternative.

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