“Dopo giorni di negoziato siamo riusciti ad ottenere garanzie sufficienti per entrare a Homs, dove abbiamo distribuito aiuti e medicinali alla popolazione”.
Radio Vaticana - A confermare all'agenzia Misna l’ingresso di una missione umanitaria a Homs, la città epicentro della ribellione contro il governo centrale e teatro di una pesante offensiva armata, è Alexix Heeb, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa nel Paese. “La popolazione ha bisogno praticamente di tutto, dal cibo alle coperte ai medicinali. Con i nostri partner della Mezzaluna siriana abbiamo distribuito circa 2000 razioni di cibo, ciascuna delle quali è sufficiente per una famiglia di cinque persone. E diverse migliaia di kit igienici” racconta il responsabile, secondo cui nelle ultime 12 ore la popolazione dei quartieri centrali ha ricevuto oltre 4.000 coperte e 24.000 candele. “La corrente elettrica è andata via da giorni e i riscaldamenti non funzionano. Per fortuna la stagione fredda non è ancora arrivata, ma in molte zone manca l’accesso all’acqua potabile” riferisce ancora Heeb, precisando che la squadra di operatori umanitari resterà in città per almeno quattro giorni “sempre che le condizioni di sicurezza, estremamente precarie, lo consentano”. Stando alle cronache riferite dagli abitanti della città, i quartieri più colpiti dai bombardamenti massicci dell’aviazione sarebbero quelli di Al Khaldyia e Jouret Sheyiah, oltre alla vicina cittadina di Qusayr. Le immagini in circolazione sul web raccontano di una devastazione pressoché totale in ampie parti della terza città del Paese che prima dell’inizio del conflitto contava circa un milione di abitanti. “Non siamo ancora in grado di dare informazioni sulla situazione negli ospedali della città – aggiunge il responsabile dell’Icrc – Quello che sappiamo è che i feriti sono numerosi e che medicinali e attrezzature scarseggiano”. (R.P.)
Radio Vaticana - A confermare all'agenzia Misna l’ingresso di una missione umanitaria a Homs, la città epicentro della ribellione contro il governo centrale e teatro di una pesante offensiva armata, è Alexix Heeb, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa nel Paese. “La popolazione ha bisogno praticamente di tutto, dal cibo alle coperte ai medicinali. Con i nostri partner della Mezzaluna siriana abbiamo distribuito circa 2000 razioni di cibo, ciascuna delle quali è sufficiente per una famiglia di cinque persone. E diverse migliaia di kit igienici” racconta il responsabile, secondo cui nelle ultime 12 ore la popolazione dei quartieri centrali ha ricevuto oltre 4.000 coperte e 24.000 candele. “La corrente elettrica è andata via da giorni e i riscaldamenti non funzionano. Per fortuna la stagione fredda non è ancora arrivata, ma in molte zone manca l’accesso all’acqua potabile” riferisce ancora Heeb, precisando che la squadra di operatori umanitari resterà in città per almeno quattro giorni “sempre che le condizioni di sicurezza, estremamente precarie, lo consentano”. Stando alle cronache riferite dagli abitanti della città, i quartieri più colpiti dai bombardamenti massicci dell’aviazione sarebbero quelli di Al Khaldyia e Jouret Sheyiah, oltre alla vicina cittadina di Qusayr. Le immagini in circolazione sul web raccontano di una devastazione pressoché totale in ampie parti della terza città del Paese che prima dell’inizio del conflitto contava circa un milione di abitanti. “Non siamo ancora in grado di dare informazioni sulla situazione negli ospedali della città – aggiunge il responsabile dell’Icrc – Quello che sappiamo è che i feriti sono numerosi e che medicinali e attrezzature scarseggiano”. (R.P.)
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