“La crisi siriana minaccia la pace mondiale”, ammonisce il mediatore internazionale Lakhdar Brahimi, lanciando un appello a fermare le ostilità, mentre sale la tensione tra Damasco ed Ankara, oltre 100mila i profughi in Turchia.
Radio Vaticana - Ieri l’Unione europea ha imposto nuove sanzioni al regime di Assad: ora sono 181 le persone e 54 le società, tra cui oggi la linea aerea Syrian Airlines, inseriti nella lista nera dell'Ue. Intanto si contano le vittime dopo un anno e mezzo di conflitto ininterrotto: 30mila secondo l’Onu. Il servizio di Marina Calculli: ascolta. L'emissario internazionale Lakhdar Brahimi ha chiesto una tregua nei combatimenti in Siria per permettere la celebrazione della festa dell'al-ahda mentre si dirige verso il Cairo, ulteriore tappa del suo tour mediorientale, un tour volto a cercare una soluzone mediata alla crisi siriana. Gia' il 10 ottobre, pero', Damasco aveva rifutato l'appello ad un cessate il fuoco unilaterale. La richiesta di Brahimi d'altro canto e' giunta nel giorno in cui il conflitto e' entrato nel suo ventesimo mese. l'osservatorio siriano per i diritti umani parla di 33.000 morti dall'inizio della crisi. Ma Brahimi smentisce anche di contemplare il dispiegamento di un contingente di pace come proposto dal re saudita. per l'iran invece e' opportuno avviare una transizione che porti a nuove elezioni legislative e presidenziali. Fino ad allora, pero', secondo Teheran, Assad deve rimanere al potere. Sul terreno gli scontri continuano a devastare Aleppo, dove e' bruciata parte della storica moschea degli Ommayadi. Resta viva invece la tensione con la Turchia. Ieri Ankara ha fermato e ispezionato un altro volo, questa volta armeno, e diretto ad Aleppo. Sulla mediazione di Brahimi e le nuove sanzioni della Ue, Gabriella Ceraso ha chiesto un commento a Gabriele Iacovino responsabile analisti del Centro Studi Internazionali: RealAudioMP3
Radio Vaticana - Ieri l’Unione europea ha imposto nuove sanzioni al regime di Assad: ora sono 181 le persone e 54 le società, tra cui oggi la linea aerea Syrian Airlines, inseriti nella lista nera dell'Ue. Intanto si contano le vittime dopo un anno e mezzo di conflitto ininterrotto: 30mila secondo l’Onu. Il servizio di Marina Calculli: ascolta. L'emissario internazionale Lakhdar Brahimi ha chiesto una tregua nei combatimenti in Siria per permettere la celebrazione della festa dell'al-ahda mentre si dirige verso il Cairo, ulteriore tappa del suo tour mediorientale, un tour volto a cercare una soluzone mediata alla crisi siriana. Gia' il 10 ottobre, pero', Damasco aveva rifutato l'appello ad un cessate il fuoco unilaterale. La richiesta di Brahimi d'altro canto e' giunta nel giorno in cui il conflitto e' entrato nel suo ventesimo mese. l'osservatorio siriano per i diritti umani parla di 33.000 morti dall'inizio della crisi. Ma Brahimi smentisce anche di contemplare il dispiegamento di un contingente di pace come proposto dal re saudita. per l'iran invece e' opportuno avviare una transizione che porti a nuove elezioni legislative e presidenziali. Fino ad allora, pero', secondo Teheran, Assad deve rimanere al potere. Sul terreno gli scontri continuano a devastare Aleppo, dove e' bruciata parte della storica moschea degli Ommayadi. Resta viva invece la tensione con la Turchia. Ieri Ankara ha fermato e ispezionato un altro volo, questa volta armeno, e diretto ad Aleppo. Sulla mediazione di Brahimi e le nuove sanzioni della Ue, Gabriella Ceraso ha chiesto un commento a Gabriele Iacovino responsabile analisti del Centro Studi Internazionali: RealAudioMP3
Tweet |
È presente 1 commento
sono state uccise 30.000 persone cosi tanto? no ma dico perché spargere tutto questo sangue per delle cose che prima o poi si risolveranno passando il tempo il tempo aggiusta tutto basta avere pazienza e intanto non far del male a nessuno ma evidentemente cosi non e stato e altro sangue e stato sparso ma quando ci sara un mondo in pace dove saremmo tutti felici?. (Alessio Renga)
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.