mercoledì, novembre 14, 2012
A Bologna l’incremento record col +29,7%. I risultati dell’indagine di Cittadinanzattiva

Volontariatoggi - 302 euro al mese che, considerando 10 mesi di utilizzo del servizio, portano la spesa annua a famiglia a più di 3.000€. Tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all’asilo nido comunale, fra difficoltà di accesso, alti costi e disparità economiche tra aree del Paese difficili da giustificare: in una provincia, la spesa mensile media per il tempo pieno può avere costi anche tre volte superiori rispetto ad un’altra provincia, e doppi tra province nell’ambito di una stessa regione. Ad esempio, a Lecco la spesa per la retta mensile, di 547€, è 7 volte più cara rispetto a Catanzaro (70€), il triplo rispetto a Roma (146€) e più che doppia rispetto a Milano (232€). Marcate differenze anche all’interno di una stessa regione: in Veneto, la retta più cara, in vigore a Belluno (525€ mese per il tempo pieno) supera di 316€ la più economica registrata a Venezia. Analogamente nel Lazio la retta che si paga a Viterbo (396€) supera di 250€ la più economica registrata a Roma. E le differenze ci sono anche tra le realtà che hanno il tempo ridotto: al Sud, in Sicilia tra la retta di Caltanissetta (220€) e quella di Agrigento la differenza è di 130€. On line su www.cittadinanzattiva.it l’indagine completa.

L’analisi, svolta dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva ha considerato una famiglia tipo di tre persone (genitori e figlio 0-3 anni) con reddito lordo annuo di 44.200€ e relativo Isee di 19.900€. I dati sulle rette sono elaborati a partire da fonti ufficiali (anni scolastici 2010/11 e 2011/12) delle Amministrazioni comunali interessate all’indagine (tutti i capoluoghi di provincia). Oggetto della ricerca sono state le rette applicate al servizio di asilo nido comunale per la frequenza a tempo pieno (in media, 9 ore al giorno) e, dove non presente, a tempo ridotto (in media, 6 ore al giorno), per cinque giorni a settimana. Tariffe in crescita. Nel 2011/12, ben 39 città hanno ritoccato all’insù le rette di frequenza, e 6 capoluoghi registrano incrementi a due cifre: Bologna (+29,7%), Vibo Valentia (+29%), Perugia (+21,8%), Genova (+15,2%), Livorno (+13,9%), Sassari (+10%). In positivo, il dato nazionale della spesa media mensile è rimasto invariato rispetto all’anno passato.

Liste di attesa. Dall’analisi di dati in possesso al Ministero degli Interni e relativi al 2010, emerge che il numero degli asili nido comunali ammonta a 3.623 (+6% rispetto al 2009) con una disponibilità di 141.618 posti (+3% rispetto al 2009). In media il 23,5% dei richiedenti rimane in lista d’attesa. Il poco edificante record va alla Calabria con il 39% di bimbi in lista di attesa, seguita da Campania (37%) e Sicilia (+36%). Il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva: “Dall’indagine effettuata è evidente che ancora oggi manca nel nostro Paese un sistema di servizi per l’infanzia equamente diffuso ed accessibile su tutto il territorio e adeguate agevolazioni fiscali a sostegno dei nuclei familiari con bambini piccoli. Le misure a favore di tali servizi rappresentano un investimento intergenerazionale che produce effetti nel lungo periodo e quindi di scarso “appeal” per una classe politica poco lungimirante e concentrata sul consenso immediato. D’altro canto la riduzione delle risorse a disposizione degli enti locali e la rigidità del patto di stabilità non aiutano a far ripartire gli investimenti in tal senso anzi contribuiscono a tagliare sempre di più le risorse destinate alla spesa sociale. Di questo passo difficilmente riusciremo a colmare il gap nei confronti dell’Europa e centrare la copertura del servizio del 33% già prevista per il 2010″.

Le 10 città più care e quelle meno care. Calabria la regione più economica (114€), Lombardia e Valle d’Aosta le più costose con oltre 400€ di spesa media. Nella top ten delle 10 città più care, tra quelle che offrono il servizio a tempo pieno, si confermano, rispetto al 2010/11, Lecco, Belluno, Sondrio, Bergamo, Mantova, Cuneo, Lucca, Udine e Pavia. Nella graduatoria delle 10 città meno care, prevalgono le realtà del Centro-Sud. In assoluto, la città più economica risulta Catanzaro, seguita da Vibo Valentia, Cagliari e Roma.

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