Cos'è il crowdfunding? Intervista a Chiara Spinelli di Eppela, una piattaforma di crowdfunding
Il periodo di profonda crisi economica in cui viviamo, purtroppo, pone molti ostacoli e limiti alla libera creatività dei soggetti intenzionati a realizzare le proprie idee. Parliamo per esempio di realizzazione di un cortometraggio, pubblicazione di un libro, incisione di un cd o realizzazione di un progetto umanitario. Il problema è sempre lo stesso: dove reperire i fondi necessari affinché il nostro sogno si realizzi? A chi chiedere sovvenzioni e contributi? Gli stati, purtroppo, non sono d'aiuto per chi non dispone autonomamente dei fondi necessari; i canali pubblicitari, a loro volta, sottostanno a logiche di tipo economico e "numerico" e premiano perciò solo chi può garantire il più alto numero di fruitori e di promozione.. E' per questo che negli Stati Uniti è nato un metodo alternativo di sovvenzione di progetti e idee: il crowdfunding. Letteralmente è un "finanziamento della folla", un gruppo di persone cioè che in modo collaborativo e volontariamente decidono di finanziare un progetto attraverso somme di denaro. Un processo di finanziamento dal basso quindi, che mobilita persone e risorse.
Due famosi esempi famosi di crowdfunding riguardano Barack Obama e il Louvre di Parigi. Barack Obama, infatti, finanziò in parte la sua campagna elettorale del 2008 con i soldi donati dai suoi elettori; la campagna "Tous Mecenes" (tutti mecenati) del Louvre, invece, permise di raccogliere un milione di euro per acquistare il capolavoro rinascimentale “Le tre grazie” di Cranach da un collezionista privato. Questi sono due esempi di iniziative ad hoc per singoli progetti, ma ci sono anche le piattaforme di crowdfunding, che fanno da intermediatori tra i soggetti coinvolti e i vari progetti che attendono di essere finanziati dal pubblico. In Italia tali piattaforme sono approdate solo recentemente: la prima è stata Kapipal, fondata da Alberto Falossi, professore dell'Università di Pisa, che lanciò appunto la prima piattaforma mondiale dedicata a progetti di tipo "personale".
Da questa esperienza è nato il Kapipalist Manifesto, che raccoglie i cinque principi fondamentali del crowdfunding:
1) i tuoi amici sono il tuo capitale (gli amici e i contatti del tuo social network possono aiutarti a raccogliere un capitale);
2) i tuoi amici realizzano i tuoi sogni (ogni tuo contatto può dare un contributo, anche piccolo; insieme, gli amici ti aiuteranno a realizzare i tuoi piccoli e grandi desideri, progetti, sogni);
3) il tuo capitale dipende dal numero di amici (tanti contributi possono costruire un grande capitale: più contatti hai, più probabilità ci sono di raggiungere la cifra di cui hai bisogno);
4) il tuo capitale dipende della fiducia (i contributi non arrivano automaticamente: anche se contatti molte persone, dovrai prima guadagnare la loro fiducia, specialmente se non le conosci personalmente);
5) il tuo capitale aumenta col passaparola (i tuoi amici possono aiutarti inviando un contributo in denaro, ma anche passando parola).
Oggi in Italia ci sono varie piattaforme di crowdfunding; alcune sono specializzate in particolari settori, come quello sociale e del non profit, per esempio BuonaCausa.org, Retedeldono e Shyninote. Altre, invece, si occupano di far incontrare startup di ogni tipo e potenziali investitori come Eppela, la piattaforma nata nel 2010. Eppela si presentano sotto forma di sito web a cui gli utenti possono registrarsi e creare una scheda descrittiva del progetto che si intende realizzare, correlandola ad un video che sia accattivante e che spinga il pubblico a finanziare il progetto. I visitatori del sito navigano tra i vari progetti e scelgono di finanziare quelli che paiono più interessanti. Ogni progetto ha una data di scadenza entro cui, se i fondi necessari non stati raccolti, decade. Viceversa, se il progetto ha raccolto un numero sufficiente di denaro (o addirittura è andato oltre tale soglia), i fondi verranno addebitati al creativo fortunato di turno e il progetto vedrà la luce.
Cosa ottengono in cambio i finanziatori? Oltre che i più sentiti ringraziamenti di coloro che vogliono realizzare il progetto, otterranno dei premi precedentemente concordati con chi ha proposto il progetto.
Cerchiamo allora di scoprire qualcosa in più sul crowdfunding e su Eppela in particolare rivolgendoci a Chiara Spinelli, responsabile di Eppela, che oggi, ai microfoni della Perfetta Letizia, chiarisce i punti cruciali di questa nuova forma di sovvenzione.
di Chiara Bartoli
Il periodo di profonda crisi economica in cui viviamo, purtroppo, pone molti ostacoli e limiti alla libera creatività dei soggetti intenzionati a realizzare le proprie idee. Parliamo per esempio di realizzazione di un cortometraggio, pubblicazione di un libro, incisione di un cd o realizzazione di un progetto umanitario. Il problema è sempre lo stesso: dove reperire i fondi necessari affinché il nostro sogno si realizzi? A chi chiedere sovvenzioni e contributi? Gli stati, purtroppo, non sono d'aiuto per chi non dispone autonomamente dei fondi necessari; i canali pubblicitari, a loro volta, sottostanno a logiche di tipo economico e "numerico" e premiano perciò solo chi può garantire il più alto numero di fruitori e di promozione.. E' per questo che negli Stati Uniti è nato un metodo alternativo di sovvenzione di progetti e idee: il crowdfunding. Letteralmente è un "finanziamento della folla", un gruppo di persone cioè che in modo collaborativo e volontariamente decidono di finanziare un progetto attraverso somme di denaro. Un processo di finanziamento dal basso quindi, che mobilita persone e risorse.
Due famosi esempi famosi di crowdfunding riguardano Barack Obama e il Louvre di Parigi. Barack Obama, infatti, finanziò in parte la sua campagna elettorale del 2008 con i soldi donati dai suoi elettori; la campagna "Tous Mecenes" (tutti mecenati) del Louvre, invece, permise di raccogliere un milione di euro per acquistare il capolavoro rinascimentale “Le tre grazie” di Cranach da un collezionista privato. Questi sono due esempi di iniziative ad hoc per singoli progetti, ma ci sono anche le piattaforme di crowdfunding, che fanno da intermediatori tra i soggetti coinvolti e i vari progetti che attendono di essere finanziati dal pubblico. In Italia tali piattaforme sono approdate solo recentemente: la prima è stata Kapipal, fondata da Alberto Falossi, professore dell'Università di Pisa, che lanciò appunto la prima piattaforma mondiale dedicata a progetti di tipo "personale".
Da questa esperienza è nato il Kapipalist Manifesto, che raccoglie i cinque principi fondamentali del crowdfunding:
1) i tuoi amici sono il tuo capitale (gli amici e i contatti del tuo social network possono aiutarti a raccogliere un capitale);
2) i tuoi amici realizzano i tuoi sogni (ogni tuo contatto può dare un contributo, anche piccolo; insieme, gli amici ti aiuteranno a realizzare i tuoi piccoli e grandi desideri, progetti, sogni);
3) il tuo capitale dipende dal numero di amici (tanti contributi possono costruire un grande capitale: più contatti hai, più probabilità ci sono di raggiungere la cifra di cui hai bisogno);
4) il tuo capitale dipende della fiducia (i contributi non arrivano automaticamente: anche se contatti molte persone, dovrai prima guadagnare la loro fiducia, specialmente se non le conosci personalmente);
5) il tuo capitale aumenta col passaparola (i tuoi amici possono aiutarti inviando un contributo in denaro, ma anche passando parola).
Oggi in Italia ci sono varie piattaforme di crowdfunding; alcune sono specializzate in particolari settori, come quello sociale e del non profit, per esempio BuonaCausa.org, Retedeldono e Shyninote. Altre, invece, si occupano di far incontrare startup di ogni tipo e potenziali investitori come Eppela, la piattaforma nata nel 2010. Eppela si presentano sotto forma di sito web a cui gli utenti possono registrarsi e creare una scheda descrittiva del progetto che si intende realizzare, correlandola ad un video che sia accattivante e che spinga il pubblico a finanziare il progetto. I visitatori del sito navigano tra i vari progetti e scelgono di finanziare quelli che paiono più interessanti. Ogni progetto ha una data di scadenza entro cui, se i fondi necessari non stati raccolti, decade. Viceversa, se il progetto ha raccolto un numero sufficiente di denaro (o addirittura è andato oltre tale soglia), i fondi verranno addebitati al creativo fortunato di turno e il progetto vedrà la luce.
Cosa ottengono in cambio i finanziatori? Oltre che i più sentiti ringraziamenti di coloro che vogliono realizzare il progetto, otterranno dei premi precedentemente concordati con chi ha proposto il progetto.
Cerchiamo allora di scoprire qualcosa in più sul crowdfunding e su Eppela in particolare rivolgendoci a Chiara Spinelli, responsabile di Eppela, che oggi, ai microfoni della Perfetta Letizia, chiarisce i punti cruciali di questa nuova forma di sovvenzione.
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