In Egitto divampa la protesta contro il presidente Morsi. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza nelle principali città del Paese contro il decreto che accentra i poteri in mano al Capo dello Stato.
Radio Vaticana - Scontri in serata fra sostenitori e oppositori dei Fratelli musulmani a Mahalla. Un uomo e morto al Cairo dopo aver respirato i gas lacrimogeni. Amina Belkassem: ascolta
Torna a riempirsi Piazza Tahrir, e lo fa come forse non succedeva dalla rivoluzione che portò alla caduta di Moubarak. Oltre 200 mila persone hanno manifestato ieri al Cairo per protestare contro il decreto che ha dato poteri eccezionali al presidente Morsi, ex leader dei Fratelli Musulmani. A guidare la protesta i principali avversari di Morsi alle ultime presidenziali, l'ex capo dell'agenzia atomica Mohamed el Baradei, Hamdine Sabbahi, e l'ex segretario della Lega araba Amr Mussa. Un esponente dei movimenti d'opposizione è morto a causa dei lacrimogeni sparati dalla polizia vicino all'ambasciata americana. Sale così a tre il bilancio delle vittime delle proteste degli ultimi giorni. Migliaia di persone hanno marciato anche in altre città del Paese, dove sono state prese d'assalto le sedi del partito dei Fratelli Musulmani. Violenti scontri sono avvenuti a Mahalla, nel delta del Nilo, dove sono rimaste ferite un centinaio di persone.
Su quanto sta avvenendo in Egitto Debora Donnini ha chiesto un commento a Padre Samir Khalil Samir, islamologo e professore al Pontificio Istituto Orientale e all’università St. Joseph di Beirut: ascolta
R. - E’ la prima volta che Piazza Tahrir, riprende il suo ruolo di portavoce dei giovani, dei liberali, dell’opposizione... In realtà questo cosa vuol dire: il presidente egiziano Mohamed Morsi, sembra aver avuto un successo internazionale per aver raggiunto un accordo a favore della tregua tra Israele e Gaza. Ma localmente la gente si chiede: Cosa ha fatto veramente? L’economia è a terra ed ecco che lui entra in possesso, subito dopo pochi mesi, dei tre poteri: quello esecutivo, legislativo e giudiziario.
Radio Vaticana - Scontri in serata fra sostenitori e oppositori dei Fratelli musulmani a Mahalla. Un uomo e morto al Cairo dopo aver respirato i gas lacrimogeni. Amina Belkassem: ascolta
Torna a riempirsi Piazza Tahrir, e lo fa come forse non succedeva dalla rivoluzione che portò alla caduta di Moubarak. Oltre 200 mila persone hanno manifestato ieri al Cairo per protestare contro il decreto che ha dato poteri eccezionali al presidente Morsi, ex leader dei Fratelli Musulmani. A guidare la protesta i principali avversari di Morsi alle ultime presidenziali, l'ex capo dell'agenzia atomica Mohamed el Baradei, Hamdine Sabbahi, e l'ex segretario della Lega araba Amr Mussa. Un esponente dei movimenti d'opposizione è morto a causa dei lacrimogeni sparati dalla polizia vicino all'ambasciata americana. Sale così a tre il bilancio delle vittime delle proteste degli ultimi giorni. Migliaia di persone hanno marciato anche in altre città del Paese, dove sono state prese d'assalto le sedi del partito dei Fratelli Musulmani. Violenti scontri sono avvenuti a Mahalla, nel delta del Nilo, dove sono rimaste ferite un centinaio di persone.
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R. - E’ la prima volta che Piazza Tahrir, riprende il suo ruolo di portavoce dei giovani, dei liberali, dell’opposizione... In realtà questo cosa vuol dire: il presidente egiziano Mohamed Morsi, sembra aver avuto un successo internazionale per aver raggiunto un accordo a favore della tregua tra Israele e Gaza. Ma localmente la gente si chiede: Cosa ha fatto veramente? L’economia è a terra ed ecco che lui entra in possesso, subito dopo pochi mesi, dei tre poteri: quello esecutivo, legislativo e giudiziario.
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