La disoccupazione è un “disastro nazionale” e deve essere riconosciuta come tale: lo sottolineano gli attivisti del Forum nazionale dei giovani, chiamando direttamente in causa a pochi mesi dalle elezioni il presidente Emilio Mwai Kibaki e il primo ministro Raila Odinga.
Misna - A sostegno della loro richiesta, riferisce oggi il quotidiano Daily Nation, gli attivisti portano numeri drammatici: dei circa 18 milioni di persone che potranno votare alle elezioni legislative e presidenziali in programma a marzo, 12 milioni sono giovani e sei milioni non hanno un lavoro. Ngacha Njeri, il segretario generale del Forum, ha accusato Kibaki e Odinga di aver fatto poco o nulla nonostante già nel 2008 il loro governo di unità nazionale avesse promesso 740.000 nuovi posti di lavoro. Secondo gli attivisti, parte di una rete cheriunisce migliaia di organizzazioni non governative, il riconoscimento della disoccupazione come “disastro nazionale” consentirebbe di raccogliere miliardi di scellini da destinare a programmi di carattere sociale. Un precedente, sostiene il Forum, sarebbe la campagna contro l’emergenza aids avviata nel 1989. Njeri ha anche fatto riferimento alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, in programma domani. “In America – ha detto – la disoccupazione è al 7,9% ed è considerata un problema grave; in Kenya è al 60% e nessuno se ne preoccupa”. La mancanza di lavoro e di prospettive fu uno degli elementi scatenanti delle violenze seguite alle ultime elezioni keniane, che tra il dicembre 2007 e il febbraio 2008 causarono più di 1300 vittime.
Misna - A sostegno della loro richiesta, riferisce oggi il quotidiano Daily Nation, gli attivisti portano numeri drammatici: dei circa 18 milioni di persone che potranno votare alle elezioni legislative e presidenziali in programma a marzo, 12 milioni sono giovani e sei milioni non hanno un lavoro. Ngacha Njeri, il segretario generale del Forum, ha accusato Kibaki e Odinga di aver fatto poco o nulla nonostante già nel 2008 il loro governo di unità nazionale avesse promesso 740.000 nuovi posti di lavoro. Secondo gli attivisti, parte di una rete cheriunisce migliaia di organizzazioni non governative, il riconoscimento della disoccupazione come “disastro nazionale” consentirebbe di raccogliere miliardi di scellini da destinare a programmi di carattere sociale. Un precedente, sostiene il Forum, sarebbe la campagna contro l’emergenza aids avviata nel 1989. Njeri ha anche fatto riferimento alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, in programma domani. “In America – ha detto – la disoccupazione è al 7,9% ed è considerata un problema grave; in Kenya è al 60% e nessuno se ne preoccupa”. La mancanza di lavoro e di prospettive fu uno degli elementi scatenanti delle violenze seguite alle ultime elezioni keniane, che tra il dicembre 2007 e il febbraio 2008 causarono più di 1300 vittime.
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