Nelle Marche il quinto dei 16 Convegni pubblici regionali promossi dall’Ac
in preparazione alla prossima Settimana sociale dei cattolici Italiani
Roma - La famiglia è per tutti noi il luogo caldo e accogliente in cui nessuno si sente escluso; è dove c’è spazio per ciascuno, dove si ricorda con riconoscenza chi è passato e si aspetta con gioia chi arriverà. La famiglia è il luogo dove si trovano sempre braccia aperte a cui aggrapparsi; è dove a volte non servono le parole, basta starci e respirare; è dove ogni dolore può essere cancellato. Per questo e molto altro ancora, la famiglia è e sarà sempre un buon “investimento”, per il presente e per il futuro. È da questa considerazione che prende spunto il Convegno «La società investe nella famiglia?! Per riaccendere il Presente e illuminare il Futuro» in programma ad Ancona, presso la Loggia dei Mercanti, sabato 1 dicembre 2012, con inizio alle ore 17.00. Si tratta del quinto dei 16 convegni regionali promossi dalla Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana congiuntamente alle Delegazioni regionali dell’associazione allo scopo di offrire un contributo alla fase di preparazione alla prossima Settimana sociale dei cattolici italiani dell’ottobre 2013, attraverso occasioni di dialogo con la società civile, le istituzioni e i territori. Il Convegno marchigiano vuole essere un momento di riflessione e confronto sulla famiglia, su cosa è ma anche su cosa potrebbe essere e sulle sfide che l’oggi pone. Convinti che la famiglia può, nonostante tutte le crisi che il nostro tempo sta attraversando - economica, valoriale, sociale -, essere risorsa rigenerante per i singoli e per la società tutta, attraverso il suo quotidiano scegliere di essere luogo di affetti e di appartenenza, ma anche luogo che sa essere testimone di tutto quello in cui crede. Apriranno i lavori le relazioni di Marcello La Matina, professore di Filosofia del linguaggio all'Università di Macerata, Emmanuele Pavolini, professore associato di Sociologia Economica all'Università di Macerata, coordinati da Stefano Cacciamani, professore associato di Psicologia dell'Educazione presso l'Università degli Studi della Valle d'Aosta. Le conclusioni saranno affidate a Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica, a mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona, e a mons. Domenico Sigalini, assistente ecclesiastico generale dell’Ac. «La famiglia in cui crediamo è quella dove è possibile curare le ferite che segnano la vita dei più deboli e indifesi, dove è possibile ricominciare e ricostruire un nuovo cammino - dice Antonella Monteverde, delegata regionale Ac delle Marche. E aggiunge: «La famiglia in cui crediamo non si fa impaurire dai momenti di crisi perché sa che sono occasioni per riflettere e cambiare. Non nega la realtà, vive con i piedi per terra, sa guardarsi intorno, sa leggere il presente, si occupa di ciò che accade, si interessa di economia, pianifica il suo bilancio, ma sa anche compiere scelte faticose e impegnative, contro corrente, con semplicità e fermezza perché respira un alito di vento che rigenera e incoraggia». «Nella famiglia in cui crediamo - chiosa Monteverde - non si aspetta che passi la bufera con l’atteggiamento della sola resistenza o dell’egoismo, pensando “sopravviviamo noi, agli altri qualcuno penserà”. La famiglia in cui crediamo, anche nelle congiunture difficili, si apre alla creatività, compiendo gesti di solidarietà senza timore di rimanere senza mezzi».
Roma - La famiglia è per tutti noi il luogo caldo e accogliente in cui nessuno si sente escluso; è dove c’è spazio per ciascuno, dove si ricorda con riconoscenza chi è passato e si aspetta con gioia chi arriverà. La famiglia è il luogo dove si trovano sempre braccia aperte a cui aggrapparsi; è dove a volte non servono le parole, basta starci e respirare; è dove ogni dolore può essere cancellato. Per questo e molto altro ancora, la famiglia è e sarà sempre un buon “investimento”, per il presente e per il futuro. È da questa considerazione che prende spunto il Convegno «La società investe nella famiglia?! Per riaccendere il Presente e illuminare il Futuro» in programma ad Ancona, presso la Loggia dei Mercanti, sabato 1 dicembre 2012, con inizio alle ore 17.00. Si tratta del quinto dei 16 convegni regionali promossi dalla Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana congiuntamente alle Delegazioni regionali dell’associazione allo scopo di offrire un contributo alla fase di preparazione alla prossima Settimana sociale dei cattolici italiani dell’ottobre 2013, attraverso occasioni di dialogo con la società civile, le istituzioni e i territori. Il Convegno marchigiano vuole essere un momento di riflessione e confronto sulla famiglia, su cosa è ma anche su cosa potrebbe essere e sulle sfide che l’oggi pone. Convinti che la famiglia può, nonostante tutte le crisi che il nostro tempo sta attraversando - economica, valoriale, sociale -, essere risorsa rigenerante per i singoli e per la società tutta, attraverso il suo quotidiano scegliere di essere luogo di affetti e di appartenenza, ma anche luogo che sa essere testimone di tutto quello in cui crede. Apriranno i lavori le relazioni di Marcello La Matina, professore di Filosofia del linguaggio all'Università di Macerata, Emmanuele Pavolini, professore associato di Sociologia Economica all'Università di Macerata, coordinati da Stefano Cacciamani, professore associato di Psicologia dell'Educazione presso l'Università degli Studi della Valle d'Aosta. Le conclusioni saranno affidate a Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica, a mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona, e a mons. Domenico Sigalini, assistente ecclesiastico generale dell’Ac. «La famiglia in cui crediamo è quella dove è possibile curare le ferite che segnano la vita dei più deboli e indifesi, dove è possibile ricominciare e ricostruire un nuovo cammino - dice Antonella Monteverde, delegata regionale Ac delle Marche. E aggiunge: «La famiglia in cui crediamo non si fa impaurire dai momenti di crisi perché sa che sono occasioni per riflettere e cambiare. Non nega la realtà, vive con i piedi per terra, sa guardarsi intorno, sa leggere il presente, si occupa di ciò che accade, si interessa di economia, pianifica il suo bilancio, ma sa anche compiere scelte faticose e impegnative, contro corrente, con semplicità e fermezza perché respira un alito di vento che rigenera e incoraggia». «Nella famiglia in cui crediamo - chiosa Monteverde - non si aspetta che passi la bufera con l’atteggiamento della sola resistenza o dell’egoismo, pensando “sopravviviamo noi, agli altri qualcuno penserà”. La famiglia in cui crediamo, anche nelle congiunture difficili, si apre alla creatività, compiendo gesti di solidarietà senza timore di rimanere senza mezzi».
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