martedì, novembre 06, 2012
L’Italia ancora non ha introdotto il reato di tortura. Per questo oggi alcune associazioni e alcuni parlamentari hanno lanciato un appello per arrivare a una legge entro fine legislatura. Il provvedimento è, infatti, fermo in commissione Giustizia al Senato. Alessandro Guarasci 

Radio Vaticana - La tortura non è una questione che riguarda solo i regimi totalitari. Abusi, fisici e psicologici, avvengono anche negli Stati democratici. E’ il caso delle carceri o dei commissariati di polizia. Sono 25 anni che l’Italia ha recepito la convenzione che condanna questo crimine ma il reato ancora non c’è nel codice penale. Pietro Marcenaro, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato “Abbiamo ratificato le Convenzioni contro la tratta, contro la violenza sulle donne, il Protocollo opzionale sulla tortura . Se adesso sulla questione dell’Autorità indipendente sui diritti umani e dell’introduzione del reato di tortura nel Codice penale – e ci sono i tempi per farlo! – noi concludessimo questo lavoro, noi potremmo dire che questa legislatura, da questo punto di vista, potrebbe avere dei risultati importanti”. Troppo spesso, quindi, i giudici riconoscono che sono state commesse forme di tortura, ma il reato applicato è un altro. Mauro Palma, presidente del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura.“Soltanto già quest’anno abbiamo avuto almeno una sentenza del Tribunale di Asti in cui il giudice dice: 'Questo reato è tortura. Tuttavia posso perseguirlo soltanto con questo reato di abusi, e questo è andato già prescritto'".Su un binario morto anche la Commissione nazionale per la promozione dei diritti umani. A proporla furono Frattini, Maroni e Alfano.

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