venerdì, novembre 23, 2012
Arrivato ad Asunción per un incontro con le autorità dietro invito del Tribunale superiore della giustizia elettorale, il capo del ‘Gruppo di alto livello’ dell’Unasur (Unione delle nazioni sudamericane), Salomón Lerner, non è stato ricevuto dal governo. “Questa persona può venire qui quando vuole, ma non sarà ricevuto ogni volta che verrà a nome dell’entità che più sta tormentando il Paraguay” ha detto alla stampa locale un portavoce dell’esecutivo.

Misna - L’Unasur ha sospeso il Paraguay a fine giugno dopo il procedimento di impeachment che ha portato alla controversa destituzione del presidente democraticamente eletto Fernando Lugo; denunciando un “golpe” istituzionale anche il Mercosur (mercato comune sudamericano) ha fatto altrettanto. In una nota, in cui non si menziona Lerner, il ministero degli Esteri ha dichiarato che l’Unasur ha portato all’esclusione politica del Paraguay dai consessi internazionali aprendo “una crociata persecutoria che ha come fine limitare il pieno esercizio dei suoi diritti sovrani”. Nella stessa nota, si mette in dubbio anche “l’imparzialità delle opinioni” del blocco, di cui il Paraguay esercitava la presidenza di turno prima di essere sospeso. Lerner avrebbe dovuto incontrare le autorità in vista della diffusione di un rapporto steso dall’Unasur sulla situazione in Paraguay che sarà presentato al vertice in programma il 29 e 30 novembre a Lima. Ha invece incontrato Lugo e i leader del Frente Guasú (sinistra), l’unico schieramento politico che ha mantenuto il suo appoggio all’ex vescovo votando contro la sua destituzione. Lugo ha riferito di aver parlato con Lerner della necessità di fare luce sul massacro di Curuguaty (15 giugno 2012), costato la vita a 11 contadini e 6 poliziotti, sfociato nel processo politico a causa del quale ha perso l’incarico. Lo schieramento di Lugo e altri movimenti della società civile chiedono da tempo la liberazione di 15 ‘campesinos’ arrestati il 22 giugno e da allora trattenuti in prigione senza alcuna incriminazione; cinque sono in sciopero della fame da 57 giorni e versano in stato critico.

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