Contro l’acquisto dei caccia F35, contro l’aumento delle spese militari, contro la legge che delega al governo la riforma delle forze armate: questi i punti che stanno animando in queste ore un presidio organizzato davanti la Camera dei deputati da Tavola della pace, Sbilanciamoci e Rete italiana per il disarmo.
Misna - Organizzato in occasione del voto della Camera sulla legge-delega, il presidio – dicono i promotori – è un modo “per continuare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la pressione sui parlamentari affinché ci si renda conto che tutti i soldi (in aumento) buttati nella spesa militare stanno peggiorando la situazione di crisi delle famiglie italiane”. Parlando con la MISNA, Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete italiana per il disarmo, ha sottolineato il paradosso di “un governo e di un parlamento ormai agli sgoccioli che fanno saltare provvedimenti e leggi come quello sul taglio delle province, ma che sul lato delle spese militari tentano di arrivare fino in fondo”.
La società civile italiana contesta da tempo il progetto di riforma delle forze armate – che prevede tagli al personale e aumento delle spese per gli armamenti – e critica fortemente il progetto di acquisto di 90 caccia bombardieri F35. Quest’ultimo prevede una spesa tra i 10 e i 13 miliardi di euro per l’acquisto dei velivoli e fra i 30 e i 40 miliardi per la loro gestione: cifre che, afferma la società civile italiana, sono eccessive anche in considerazione dell’attuale crisi economica.
Misna - Organizzato in occasione del voto della Camera sulla legge-delega, il presidio – dicono i promotori – è un modo “per continuare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la pressione sui parlamentari affinché ci si renda conto che tutti i soldi (in aumento) buttati nella spesa militare stanno peggiorando la situazione di crisi delle famiglie italiane”. Parlando con la MISNA, Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete italiana per il disarmo, ha sottolineato il paradosso di “un governo e di un parlamento ormai agli sgoccioli che fanno saltare provvedimenti e leggi come quello sul taglio delle province, ma che sul lato delle spese militari tentano di arrivare fino in fondo”.
La società civile italiana contesta da tempo il progetto di riforma delle forze armate – che prevede tagli al personale e aumento delle spese per gli armamenti – e critica fortemente il progetto di acquisto di 90 caccia bombardieri F35. Quest’ultimo prevede una spesa tra i 10 e i 13 miliardi di euro per l’acquisto dei velivoli e fra i 30 e i 40 miliardi per la loro gestione: cifre che, afferma la società civile italiana, sono eccessive anche in considerazione dell’attuale crisi economica.
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