Il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon si è detto contrario ad un’ipotesi che preveda “l’impunità” per il presidente siriano Bashar al Assad.
Misna - “Chiunque si renda colpevole di violazioni flagranti dei diritti dell’uomo dovrà risponderne ed essere tradotto davanti alla giustizia. È un principio fondamentale” ha osservato il rappresentante Onu. Intanto, le prospettive di una soluzione negoziata del conflitto in corso nel paese sembrano affievolirsi sempre di più, anche alla luce dell’approvazione da parte della Nato del dispiegamento di missili a scopo difensivo lungo il confine con la Turchia.
I missili Patriot saranno dispiegati alla frontiera con la Siria hanno deciso ieri a Bruxelles i ministri degli Esteri del Patto Atlantico, accogliendo una richiesta di Ankara. Le dieci batterie di razzi, fornite da Stati Uniti, Olanda e Germania, non verranno utilizzate per la creazione di una no-fly zone, ma solo in caso di aggressione da parte di Damasco.
La tensione, a livello internazionale, è salita dopo segnalazioni di spostamenti in Siria di componentistica tossica e nonostante il presidente Assad abbia negato la volontà di utilizzare tali arsenali e non vi siano conferme ufficiali del riarmamento chimico della Siria. Il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha condannato senza mezzi termini l’eventuale uso di tali munizioni e, sulla scia di quanto affermato ieri dal presidente americano Barack Obama ha parlato di risposta “immediata della comunità internazionale”, nel caso di attacchi non convenzionali.
Misna - “Chiunque si renda colpevole di violazioni flagranti dei diritti dell’uomo dovrà risponderne ed essere tradotto davanti alla giustizia. È un principio fondamentale” ha osservato il rappresentante Onu. Intanto, le prospettive di una soluzione negoziata del conflitto in corso nel paese sembrano affievolirsi sempre di più, anche alla luce dell’approvazione da parte della Nato del dispiegamento di missili a scopo difensivo lungo il confine con la Turchia.
I missili Patriot saranno dispiegati alla frontiera con la Siria hanno deciso ieri a Bruxelles i ministri degli Esteri del Patto Atlantico, accogliendo una richiesta di Ankara. Le dieci batterie di razzi, fornite da Stati Uniti, Olanda e Germania, non verranno utilizzate per la creazione di una no-fly zone, ma solo in caso di aggressione da parte di Damasco.
La tensione, a livello internazionale, è salita dopo segnalazioni di spostamenti in Siria di componentistica tossica e nonostante il presidente Assad abbia negato la volontà di utilizzare tali arsenali e non vi siano conferme ufficiali del riarmamento chimico della Siria. Il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha condannato senza mezzi termini l’eventuale uso di tali munizioni e, sulla scia di quanto affermato ieri dal presidente americano Barack Obama ha parlato di risposta “immediata della comunità internazionale”, nel caso di attacchi non convenzionali.
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