Oggi si avverte l’urgenza di ricostruire, in un ottica transnazionale e di partenariato, la solidarietà tra cittadini, nei territori e tra i territori, sia al Sud che al Nord
Si terrà oggi a Torino l’incontro “Le sfide della solidarietà internazionale alla luce del nuovo scenario mondiale”, promosso dal gruppo dei soci Focsiv in Piemonte (Engim, Lvia, Cisv, Msp) in collaborazione con la Conferenza episcopale piemontese e la sua Commissione missionaria regionale (Piemonte e Valle d’Aosta). L’incontro, che chiude la serie di eventi locali organizzati per il 40° della Federazione, sarà “un’ulteriore occasione per riflettere sull’attuale stato della solidarietà e della cooperazione internazionale in Italia attraverso il dialogo con la Chiesa locale e con le sue molteplici espressioni da sempre impegnate sul terreno della missionarietà”. Per il presidente Focsiv, Gianfranco Cattai, “oggi si avverte l’urgenza di ricostruire, in un ottica transnazionale e di partenariato, la solidarietà tra cittadini, nei territori e tra i territori, sia al Sud sia al Nord, facendo sempre diventare i nostri progetti laboratori di fraternità e di nuova cittadinanza per uno sviluppo umano integrale di comunità e territori fondato sulla sussidiarietà”. Tra gli altri interverranno mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, e don Gianni Cesena, direttore dell’Ufficio nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese e della Fondazione Missio.
In merito a questo incontro che rilancia la missionarietà della Chiesa, è bene spiegare il retroterra culturale alla base di tutte queste realtà di cui il Focsiv è il fiore all’occhiello. E perciò mi sembra significativo riportare quanto dice la Gaudium et Spes al numero 63: "Tuttavia non mancano motivi di preoccupazione. Non pochi uomini, soprattutto nelle regioni economicamente sviluppate, appaiono come dominati dalle esigenze dell’economia cosicché quasi tutta la loro vita personale e sociale viene penetrata da una mentalità economicistica che si diffonde sia nei paesi ad economia collettivistica sia negli altri. In un tempo in cui lo sviluppo della vita economica, purché orientata e coordinata in maniera razionale e umana, potrebbe attenuare le disparità sociali, troppo spesso essa si tramuta in causa della loro esasperazione o in alcuni luoghi perfino del regresso delle condizioni sociali dei deboli e del disprezzo dei poveri. Mentre folle immense mancano ancora dello stretto necessario, alcuni, anche nei paesi meno sviluppati, vivono nell’opulenza e dissipano i beni. Il lusso si accompagna alla miseria. E, mentre pochi uomini dispongono del più ampio potere di decisione, molti mancano quasi totalmente della possibilità di agire di propria iniziativa o sotto la propria responsabilità, spesso permanendo anche in condizioni di vita e di lavoro indegne di una persona umana. Simili squilibri economici e sociali si avvertono tra l’agricoltura, l’industria e il settore dei servizi, come pure tra le diverse regioni di una stessa nazione. Una opposizione che può mettere in pericolo la pace del mondo intero si fa ogni giorno più grave tra le nazioni economicamente più progredite e le altre".
di Carlo Mafera
Si terrà oggi a Torino l’incontro “Le sfide della solidarietà internazionale alla luce del nuovo scenario mondiale”, promosso dal gruppo dei soci Focsiv in Piemonte (Engim, Lvia, Cisv, Msp) in collaborazione con la Conferenza episcopale piemontese e la sua Commissione missionaria regionale (Piemonte e Valle d’Aosta). L’incontro, che chiude la serie di eventi locali organizzati per il 40° della Federazione, sarà “un’ulteriore occasione per riflettere sull’attuale stato della solidarietà e della cooperazione internazionale in Italia attraverso il dialogo con la Chiesa locale e con le sue molteplici espressioni da sempre impegnate sul terreno della missionarietà”. Per il presidente Focsiv, Gianfranco Cattai, “oggi si avverte l’urgenza di ricostruire, in un ottica transnazionale e di partenariato, la solidarietà tra cittadini, nei territori e tra i territori, sia al Sud sia al Nord, facendo sempre diventare i nostri progetti laboratori di fraternità e di nuova cittadinanza per uno sviluppo umano integrale di comunità e territori fondato sulla sussidiarietà”. Tra gli altri interverranno mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, e don Gianni Cesena, direttore dell’Ufficio nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese e della Fondazione Missio.
In merito a questo incontro che rilancia la missionarietà della Chiesa, è bene spiegare il retroterra culturale alla base di tutte queste realtà di cui il Focsiv è il fiore all’occhiello. E perciò mi sembra significativo riportare quanto dice la Gaudium et Spes al numero 63: "Tuttavia non mancano motivi di preoccupazione. Non pochi uomini, soprattutto nelle regioni economicamente sviluppate, appaiono come dominati dalle esigenze dell’economia cosicché quasi tutta la loro vita personale e sociale viene penetrata da una mentalità economicistica che si diffonde sia nei paesi ad economia collettivistica sia negli altri. In un tempo in cui lo sviluppo della vita economica, purché orientata e coordinata in maniera razionale e umana, potrebbe attenuare le disparità sociali, troppo spesso essa si tramuta in causa della loro esasperazione o in alcuni luoghi perfino del regresso delle condizioni sociali dei deboli e del disprezzo dei poveri. Mentre folle immense mancano ancora dello stretto necessario, alcuni, anche nei paesi meno sviluppati, vivono nell’opulenza e dissipano i beni. Il lusso si accompagna alla miseria. E, mentre pochi uomini dispongono del più ampio potere di decisione, molti mancano quasi totalmente della possibilità di agire di propria iniziativa o sotto la propria responsabilità, spesso permanendo anche in condizioni di vita e di lavoro indegne di una persona umana. Simili squilibri economici e sociali si avvertono tra l’agricoltura, l’industria e il settore dei servizi, come pure tra le diverse regioni di una stessa nazione. Una opposizione che può mettere in pericolo la pace del mondo intero si fa ogni giorno più grave tra le nazioni economicamente più progredite e le altre".
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