Dal 29 al 7 dicembre novena dell’Immacolata presso la Basilica dei XII Apostoli a Roma: ogni sera un’omelia con un cardinale diverso. Intervista al parroco della Basilica Padre Mario Peruzzo.
di Carlo Mafera
Prima di ogni cosa è bene fare delle precisazioni: l'Immacolata Concezione è spesso fraintesa da chi è privo di una sufficiente istruzione catechetica e viene confusa con il concepimento verginale di Gesù. Diciamo subito che il Nuovo Testamento non dice nulla sulla concezione di Maria; la riflessione teologica dei primi secoli toccò sì Maria, ma in modo indiretto: i primi due dogmi mariani, infatti, cioè la Verginità di Maria e la Maternità divina, erano prettamente cristologici, nel senso che erano affermazioni fatte su Maria, ma con il fine di salvaguardare verità riguardanti Gesù. I due dogmi mariani più recenti, cioè quello dell'Immacolata Concezione e quello dell’Assunzione, riguardano invece in maniera più diretta Maria: da un certo punto di vista essi rappresentano dei privilegi concessi alla Madonna, Madre di Gesù, vero Dio e vero uomo. Però il loro significato più profondo è soteriologico, in quanto riguardano la nostra salvezza, ci ammaestrano sul nostro fine ultimo, sulla grazia vittoriosa di Cristo che vince il peccato e ci porta alla gloria finale.
Fatte queste premesse, cerchiamo nel presente il significato e la storia dell’Immacolata Concezione. Abbiamo così raccolto il pensiero di uno dei più grandi mariologi italiani ed europei: Padre Mario Peruzzo. Dal 29 novembre, presso la Basilica dei SS XII Apostoli a Roma, è iniziata infatti la Novena dell’Immacolata, appuntamento storico e molto importante per tutta la comunità di fedeli della Capitale. Il tema della Novena 2012 sarà “Beata colei che ha creduto. Maria paradigma della fede Cristiana”. I cardinali presenti quest’anno, sono, in successione: Domenico Calcagno, Antonio Canizares Llovera, Velasio De Paolis, Giuseppe Versaldi, José Saraiva Martins, Dario Castrillon Hoyos, Stanislaw Rylko, Giovanni Battista Re.
Abbiamo intervistato Padre Mario Peruzzo, parroco della Basilica, per illustrarci gli aspetti più particolari della Novena.
D - La Novena è un appuntamento importante per Roma ?
R - La Novena non è solo un avvicendarsi di 10 cardinali (dal 29 novembre tutte le sere nella Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma, alle ore 18,30, la santa messa viene presieduta da un cardinale e l’accompagnamento del canto viene offerto dalla Cappella Costantiniana diretta da P. Gennaro Becchimanzi). La Basilica con la solenne Novena dell’Immacolata lancia un messaggio di fede ai credenti e a tutti quelli che sono in ricerca, con una liturgia esemplare e con un’omelia suggerita dal Domenico Paoletti, preside della Pontificia Facoltà Teologica di San Bonaventura. Nelle nove sere della Novena verrà sviluppata una catechesi sulla prima beatitudine del Vangelo: “Beata colei che ha creduto”. Il messaggio umano e religioso della novena non coinvolge soltanto i numerosi fedeli che ogni sera frequentano la Basilica dei Santi XII Apostoli, ma risuonerà anche in Piazza di Spagna l’8 dicembre con l’Omaggio all’Immacolata del Papa e di tanti fedeli che con umiltà e profonda devozione deporranno un fiore ai piedi del monumento, perché l’animatore dei due eventi è lo stesso gruppo di frati francescani, guidato dal rettore della Basilica.
D - Nel 2012 la Basilica ricorda altri due anniversari. Quali sono?
R - Il primo è il 1950° anniversario del martirio di S. Giacomo il Minore (62-2012), le cui reliquie sono custodite nella cripta della Basilica: in suo onore la parrocchia ha vissuto nella seconda parte del mese di ottobre una piccola Missione popolare sul tema della fede, un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare perché il Signore “conceda a ciascuno di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani”. Il secondo anniversario è il centenario della venuta a Roma per studiare del giovane Kolbe (1912-2012), poi divenuto sacerdote. Padre Massimiliano concluderà la sua attività apostolica ad Auschwitz, offrendo la sua vita per un prigioniero: la sua fede in Dio e il suo amore all’Immacolata lo hanno portato a questa testimonianza eroica di donazione.
D - Può spiegare ai nostri lettori il tema di quest’anno “Beata colei che ha creduto”. Maria come paradigma della fede cristiana?
Pochi istanti fa ricordavo le parole di Elisabetta nell’accogliere Maria: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1,45). E’ la prima beatitudine che troviamo nel Vangelo ed è la beatitudine della fede. Papa Benedetto XVI ripete senza stancarsi che la crisi più grave che viviamo oggi è quella della fede. E’ la mancanza di fede che porta alla desertificazione delle nostre esistenze, delle nostre relazioni e della nostra cultura. Il tema della fede è il filo conduttore che unisce l’Anno della fede, indetto dal Pontefice con la Lettera Apostolica “Porta Fidei” e la nuovo evangelizzazione, auspicata dal beato Giovanni Paolo II nel 1979, tema trattato dall’ultimo Sinodo dei Vescovi dell’ottobre scorso. Priorità assoluta per noi è ritrovare il Signore della vita e dell’amore: occorre ripartire dalla fede in Dio, come Maria, come Abramo, come Francesco di Assisi. Se vogliamo veramente imparare a credere occorre guadare a Maria, il paradigma e il modello della fede cristiana. Maria possa diventare per ciascuno di noi la nostalgia di un modo di essere e nello stesso tempo la misura alta di una vita che si dona. Vorrei concludere questo pensiero con un’invocazione: “O Maria, donna beata perché hai creduto, insegnaci a credere e ad amare come te; raccontaci in questa novena il tuo cammino di fede per seguire Gesù con radicalità e totalità”.
D - Recentemente lei ha trovato una notizia importante sulla storia della Novena: può raccontarcela?
R - Fino ad oggi si pensava che l’inizio della solenne Novena dell’Immacolata nella Basilica dei Santi XII Apostoli fosse la proclamazione del Dogma, fatta da Pio IX nel 1854. Il Papa stesso, fino al 1969, veniva a presiedere la funzione la sera del 7 dicembre, mentre negli altri giorni della Novena presiedeva la celebrazione un cardinale. Ora in uno studio dello storico Isidoro Liberale Gatti su Clemente XIV Ganganelli (1705-1774), edito da Centro Studi Antoniani, si legge la testimonianza del Cracas (cf. Diario Ordinario n. 4272, pp.9-10, 12 dicembre 1744). Questo cronista racconta che la Basilica dei Santi XII Apostoli era stata ornata di un “sontuoso apparato” per la novena dell’Immacolata, e che ogni sera veniva un cardinale o un altro prelato per impartire la benedizione col SS.mo Sacramento al “divoto e numeroso popolo” (p. 407). L’inizio della novena dell’Immacolata deve essere quindi retrocesso almeno fino al 1744, e forse anche qualche anno prima.
di Carlo Mafera
Prima di ogni cosa è bene fare delle precisazioni: l'Immacolata Concezione è spesso fraintesa da chi è privo di una sufficiente istruzione catechetica e viene confusa con il concepimento verginale di Gesù. Diciamo subito che il Nuovo Testamento non dice nulla sulla concezione di Maria; la riflessione teologica dei primi secoli toccò sì Maria, ma in modo indiretto: i primi due dogmi mariani, infatti, cioè la Verginità di Maria e la Maternità divina, erano prettamente cristologici, nel senso che erano affermazioni fatte su Maria, ma con il fine di salvaguardare verità riguardanti Gesù. I due dogmi mariani più recenti, cioè quello dell'Immacolata Concezione e quello dell’Assunzione, riguardano invece in maniera più diretta Maria: da un certo punto di vista essi rappresentano dei privilegi concessi alla Madonna, Madre di Gesù, vero Dio e vero uomo. Però il loro significato più profondo è soteriologico, in quanto riguardano la nostra salvezza, ci ammaestrano sul nostro fine ultimo, sulla grazia vittoriosa di Cristo che vince il peccato e ci porta alla gloria finale.
Fatte queste premesse, cerchiamo nel presente il significato e la storia dell’Immacolata Concezione. Abbiamo così raccolto il pensiero di uno dei più grandi mariologi italiani ed europei: Padre Mario Peruzzo. Dal 29 novembre, presso la Basilica dei SS XII Apostoli a Roma, è iniziata infatti la Novena dell’Immacolata, appuntamento storico e molto importante per tutta la comunità di fedeli della Capitale. Il tema della Novena 2012 sarà “Beata colei che ha creduto. Maria paradigma della fede Cristiana”. I cardinali presenti quest’anno, sono, in successione: Domenico Calcagno, Antonio Canizares Llovera, Velasio De Paolis, Giuseppe Versaldi, José Saraiva Martins, Dario Castrillon Hoyos, Stanislaw Rylko, Giovanni Battista Re.
Abbiamo intervistato Padre Mario Peruzzo, parroco della Basilica, per illustrarci gli aspetti più particolari della Novena.
D - La Novena è un appuntamento importante per Roma ?
R - La Novena non è solo un avvicendarsi di 10 cardinali (dal 29 novembre tutte le sere nella Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma, alle ore 18,30, la santa messa viene presieduta da un cardinale e l’accompagnamento del canto viene offerto dalla Cappella Costantiniana diretta da P. Gennaro Becchimanzi). La Basilica con la solenne Novena dell’Immacolata lancia un messaggio di fede ai credenti e a tutti quelli che sono in ricerca, con una liturgia esemplare e con un’omelia suggerita dal Domenico Paoletti, preside della Pontificia Facoltà Teologica di San Bonaventura. Nelle nove sere della Novena verrà sviluppata una catechesi sulla prima beatitudine del Vangelo: “Beata colei che ha creduto”. Il messaggio umano e religioso della novena non coinvolge soltanto i numerosi fedeli che ogni sera frequentano la Basilica dei Santi XII Apostoli, ma risuonerà anche in Piazza di Spagna l’8 dicembre con l’Omaggio all’Immacolata del Papa e di tanti fedeli che con umiltà e profonda devozione deporranno un fiore ai piedi del monumento, perché l’animatore dei due eventi è lo stesso gruppo di frati francescani, guidato dal rettore della Basilica.
D - Nel 2012 la Basilica ricorda altri due anniversari. Quali sono?
R - Il primo è il 1950° anniversario del martirio di S. Giacomo il Minore (62-2012), le cui reliquie sono custodite nella cripta della Basilica: in suo onore la parrocchia ha vissuto nella seconda parte del mese di ottobre una piccola Missione popolare sul tema della fede, un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare perché il Signore “conceda a ciascuno di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani”. Il secondo anniversario è il centenario della venuta a Roma per studiare del giovane Kolbe (1912-2012), poi divenuto sacerdote. Padre Massimiliano concluderà la sua attività apostolica ad Auschwitz, offrendo la sua vita per un prigioniero: la sua fede in Dio e il suo amore all’Immacolata lo hanno portato a questa testimonianza eroica di donazione.
D - Può spiegare ai nostri lettori il tema di quest’anno “Beata colei che ha creduto”. Maria come paradigma della fede cristiana?
Pochi istanti fa ricordavo le parole di Elisabetta nell’accogliere Maria: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1,45). E’ la prima beatitudine che troviamo nel Vangelo ed è la beatitudine della fede. Papa Benedetto XVI ripete senza stancarsi che la crisi più grave che viviamo oggi è quella della fede. E’ la mancanza di fede che porta alla desertificazione delle nostre esistenze, delle nostre relazioni e della nostra cultura. Il tema della fede è il filo conduttore che unisce l’Anno della fede, indetto dal Pontefice con la Lettera Apostolica “Porta Fidei” e la nuovo evangelizzazione, auspicata dal beato Giovanni Paolo II nel 1979, tema trattato dall’ultimo Sinodo dei Vescovi dell’ottobre scorso. Priorità assoluta per noi è ritrovare il Signore della vita e dell’amore: occorre ripartire dalla fede in Dio, come Maria, come Abramo, come Francesco di Assisi. Se vogliamo veramente imparare a credere occorre guadare a Maria, il paradigma e il modello della fede cristiana. Maria possa diventare per ciascuno di noi la nostalgia di un modo di essere e nello stesso tempo la misura alta di una vita che si dona. Vorrei concludere questo pensiero con un’invocazione: “O Maria, donna beata perché hai creduto, insegnaci a credere e ad amare come te; raccontaci in questa novena il tuo cammino di fede per seguire Gesù con radicalità e totalità”.
D - Recentemente lei ha trovato una notizia importante sulla storia della Novena: può raccontarcela?
R - Fino ad oggi si pensava che l’inizio della solenne Novena dell’Immacolata nella Basilica dei Santi XII Apostoli fosse la proclamazione del Dogma, fatta da Pio IX nel 1854. Il Papa stesso, fino al 1969, veniva a presiedere la funzione la sera del 7 dicembre, mentre negli altri giorni della Novena presiedeva la celebrazione un cardinale. Ora in uno studio dello storico Isidoro Liberale Gatti su Clemente XIV Ganganelli (1705-1774), edito da Centro Studi Antoniani, si legge la testimonianza del Cracas (cf. Diario Ordinario n. 4272, pp.9-10, 12 dicembre 1744). Questo cronista racconta che la Basilica dei Santi XII Apostoli era stata ornata di un “sontuoso apparato” per la novena dell’Immacolata, e che ogni sera veniva un cardinale o un altro prelato per impartire la benedizione col SS.mo Sacramento al “divoto e numeroso popolo” (p. 407). L’inizio della novena dell’Immacolata deve essere quindi retrocesso almeno fino al 1744, e forse anche qualche anno prima.
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