"A Natale ritorna alle origini": campagna lanciata da ATS pro Terra Sancta per sostenere i più poveri della città di Gesù
Helhem è un'anziana donna di Betlemme che soffre di di gravi problemi di salute; non ha mai vissuto con la sua famiglia perché venne rifiutata. Suad invece era una sarta di buona famiglia, mai sposata, che in seguito ad una infezione agli occhi incurabile è diventata cieca e ora si sente “abbandonata, perché nessuno dei familiari le fa più visita”. Sono due tra le donne anziane di Betlemme che vivono presso la Casa di accoglienza della Società Antoniana, gestita dalle Suore Gianelline. Donne che hanno sofferto molto durante la loro vita, ma che hanno affrontato con coraggio e fierezza le difficoltà. Come loro, ce ne sono molte altre. C'è Maria, che ha vissuto tutta la sua infanzia all'interno di un istituto per bambini con il suo stesso problema. Oggi vive all'interno della casa di accoglienza, e aiuta le suore a prendersi cura delle altri ospiti. La frase che ripete più spesso è "Vivere per l’altro mi fa sentire a casa". C’è Miral, il cui sogno era quello di prendere i voti ed entrare in convento, sogno che non ha potuto realizzare per varie vicissitudini. A Betlemme ha cominciato ad aiutare gli anziani e dopo una serie di sfortunati avvenimenti che l’hanno portata a soffrire di costanti attacchi di panico, è stata accolta dalle suore.
Sono le donne "invisibili" di Betlemme. La loro debolezza economica è legata a una serie di fattori di carattere sociale, politico e culturale, che rendono le donne anziane soggetti particolarmente vulnerabili di un sistema che non riesce a garantire loro una vita dignitosa. L’Autorità palestinese non è in grado di offrire infatti alcun tipo di assistenza sociale. Manca ogni genere di aiuto governativo, e gli anziani vengono lasciati in fondo alla lunga lista delle necessità. Molto spesso vengono lasciati soli, abbandonati se non autosufficienti, e ignorati. La casa di accoglienza della Società Antoniana, con il supporto di ATS pro Terra Sancta - ONG della Custodia di Terra Santa -, sta aiutando attualmente 28 signore rimaste sole. Signore segnate da un destino comune, l’indifferenza della società. Ma che grazie al sostegno di molti amici possono affrontare questa piccola ma importantissima sfida: vivere con dignità la propria anzianità a Betlemme.
Il sostegno agli anziani di Betlemme rientra nell'iniziativa che i francescani di Terra Santa lanciano, ormai da quattro anni, in occasione del Natale. Con un'apposita campagna di raccolta fondi, intitolata "A Natale ritorna alle origini", la ONG della Custodia di Terra Santa lancia a tutti un appello a non lasciare soli i soggetti più deboli di Betlemme: i bambini, le giovani famiglie e gli anziani. Come poter pensare alla Terra che vide l'Incarnazione senza considerare le persone che oggi vivono in questa terra, senza tener conto dei più svantaggiati, di chi a Betlemme si trova solo, abbandonato, in difficoltà? In una realtà segnata dalle sofferenze e dalla povertà, i francescani insieme a tante altre realtà sociali e religiose gettano un seme di speranza. E invitano tutti a prendere parte a questa grande missione.
Per saperne di più sulla campagna "A Natale ritorna alle origini", clicca qui.
Per aiutare concretamente gli anziani di Betlemme, clicca qui.
Helhem è un'anziana donna di Betlemme che soffre di di gravi problemi di salute; non ha mai vissuto con la sua famiglia perché venne rifiutata. Suad invece era una sarta di buona famiglia, mai sposata, che in seguito ad una infezione agli occhi incurabile è diventata cieca e ora si sente “abbandonata, perché nessuno dei familiari le fa più visita”. Sono due tra le donne anziane di Betlemme che vivono presso la Casa di accoglienza della Società Antoniana, gestita dalle Suore Gianelline. Donne che hanno sofferto molto durante la loro vita, ma che hanno affrontato con coraggio e fierezza le difficoltà. Come loro, ce ne sono molte altre. C'è Maria, che ha vissuto tutta la sua infanzia all'interno di un istituto per bambini con il suo stesso problema. Oggi vive all'interno della casa di accoglienza, e aiuta le suore a prendersi cura delle altri ospiti. La frase che ripete più spesso è "Vivere per l’altro mi fa sentire a casa". C’è Miral, il cui sogno era quello di prendere i voti ed entrare in convento, sogno che non ha potuto realizzare per varie vicissitudini. A Betlemme ha cominciato ad aiutare gli anziani e dopo una serie di sfortunati avvenimenti che l’hanno portata a soffrire di costanti attacchi di panico, è stata accolta dalle suore.
Sono le donne "invisibili" di Betlemme. La loro debolezza economica è legata a una serie di fattori di carattere sociale, politico e culturale, che rendono le donne anziane soggetti particolarmente vulnerabili di un sistema che non riesce a garantire loro una vita dignitosa. L’Autorità palestinese non è in grado di offrire infatti alcun tipo di assistenza sociale. Manca ogni genere di aiuto governativo, e gli anziani vengono lasciati in fondo alla lunga lista delle necessità. Molto spesso vengono lasciati soli, abbandonati se non autosufficienti, e ignorati. La casa di accoglienza della Società Antoniana, con il supporto di ATS pro Terra Sancta - ONG della Custodia di Terra Santa -, sta aiutando attualmente 28 signore rimaste sole. Signore segnate da un destino comune, l’indifferenza della società. Ma che grazie al sostegno di molti amici possono affrontare questa piccola ma importantissima sfida: vivere con dignità la propria anzianità a Betlemme.
Il sostegno agli anziani di Betlemme rientra nell'iniziativa che i francescani di Terra Santa lanciano, ormai da quattro anni, in occasione del Natale. Con un'apposita campagna di raccolta fondi, intitolata "A Natale ritorna alle origini", la ONG della Custodia di Terra Santa lancia a tutti un appello a non lasciare soli i soggetti più deboli di Betlemme: i bambini, le giovani famiglie e gli anziani. Come poter pensare alla Terra che vide l'Incarnazione senza considerare le persone che oggi vivono in questa terra, senza tener conto dei più svantaggiati, di chi a Betlemme si trova solo, abbandonato, in difficoltà? In una realtà segnata dalle sofferenze e dalla povertà, i francescani insieme a tante altre realtà sociali e religiose gettano un seme di speranza. E invitano tutti a prendere parte a questa grande missione.
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