sabato, dicembre 29, 2012
Altra giornata di grandi manovre politiche in Italia.  

Radio Vaticana - Il Pd ha ufficialmente candidato capolista Pietro Grasso che lascia l’antimafia; è nato il nuovo movimento "Centro democratico", di Tabacci e Donadi; ma l’appuntamento principale è il vertice in corso tra Mario Monti e i centristi che dovrebbe definire forma e composizione della lista o federazione di liste, che lo sosterrà. E oggi arriva anche il rinnovato auspicio da parte del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che nelle prossime elezioni prevalga “una politica alta per il bene del Paese”. Ma come l’Europa valuta i cambiamenti in corso nel panorama politico italiano, a partire dal ruolo guida dei centristi, che potrebbe avere Mario Monti? Gabriella Ceraso ne ha parlato con i colleghi Dimitri Deliolanes, della radio televisione Ellenica, e Martina Bachstein corrispondente della Sueddeutsche Zeitung. Dimitri Deliolanes: ascolta

R. – Sicuramente, Monti giocherà un ruolo di primo piano. In Grecia non se ne parla, perché non hanno capito bene la situazione: credono che sia una candidatura contro Berlusconi. Però, sicuramente, nei commenti che ci sono stati finora, il modo in cui ha presentato la sua candidatura è stato criticato. E’ stata una maniera molto impropria di scendere – o salire – in politica.

D. – Ancora austerity e ancora molta Europa se si affermerà la linea Monti: la Grecia rischia di essere più sola?

R. – Il governo Monti è stato un prezioso alleato per la Grecia: questo bisogna dirlo. Ed ha anche sostenuto le ragioni di un cambiamento della politica economica europea. Certo, un pò timidamente e tenendo conto, un po’ troppo conto, dei rapporti di forza all’interno dell’Unione Europea. Sicuramente, però, un cambiamento nel governo italiano ci sarà, chiunque vinca. Non nel senso demagogico ma un cambiamento favorevole nei riguardi dei Paesi più problematici dell’Europa,e la Grecia è tra questi.

D. – Andrea Martina Backstein, la Germania non ha mai nascosto la sua passione per Monti e per le sue scelte. Ma ci sono ad oggi nuove ipotesi che potrebbero essere appoggiate e sostenute egualmente dalla linea tedesca?

R. – La cosa più importante per la Germania – e non soltanto per la Germania – sarà una politica o un governo che siano affidabili. Bersani, ad esempio, non è molto conosciuto in Germania, però ha sempre avuto contatti intensi con i socialdemocratici; un personaggio come Montezemolo, poi che è conosciuto per la sua carriera nell'industra, pare essere un punto di riferimento, rispetto ai tanti che abbiamo conosciuto prima di Monti. Ovviamente, chiunque venga eletto, alla fine, sarà accettato; la cosa più importante, ripeto, è che sia affidabile …

D. – Credi che all’estero, in particolare in Germania, si noti una maggiore mobilità politica in Italia?

R. – Sì: probabilmente, è all’inizio. Non è ancora molto chiaro poi come si svolgerà la creazione di questo nuovo polo, delle liste … i lavori sono ancora in corso. Però, un cambiamento sicuramente viene seguito con grande attenzione, in termini molto positivi.

D. – Il futuro dell’Italia oggi si guarda con maggiore serenità, o si hanno ancora paure anche sulla sua sorte?

R. – Preoccupazione c’è, ancora, perché la crisi non è finita, ma per nessuno, in Europa. Penso però che si veda che è possibile cambiare qualcosa e svolgere una politica più coerente, più affidabile. Le grandi preoccupazioni dell’anno scorso sicuramente si sono calmate.


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