venerdì, dicembre 07, 2012
Dettagli e curiosità sulla vita delle donne che nell’ultimo secolo hanno accompagnato e sostenuto i Presidenti degli Stati Uniti d’America

di Paola Bisconti

Se è vero che dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna, allora è inevitabile che la signora in questione deve avere più qualità che difetti. I Presidenti degli Stati Uniti d’America che si sono succeduti nell’ultimo secolo hanno avuto al loro fianco delle mogli diventate icone di eleganza, bellezza, diplomazia, bon ton; molto spesso queste donne hanno dettato le mode del momento e alcune sono state pioniere di movimenti culturali. Ciascuna di loro conta dei primati, insieme ad una inevitabile scia di pettegolezzi: il ruolo di prestigio che le first ladies ricoprono non ha infatti allontanato i tormenti e le debolezze che appartengono ad ogni essere umano. In ogni caso, le mogli dei presidenti sono state le custodi delle ansie dei mariti, attente consigliere, punti di riferimento durante i momenti di crisi. Conoscere le loro biografie, fino ad arrivare all’amatissima Michelle Obama, è un viaggio ricco di aneddoti e curiosità interessanti.

Anna Eleanor Rooselvet, moglie del presidente Franklin Delano, fu soprannominata la “First Lady of the World” per essere stata nel New Deal una fervente femminista, una sostenitrice delle battaglie degli afroamericani e un’attivista per i diritti civili. Il suo impegno si rivelò fondamentale nel 1948, durante la ratifica della Convenzione dei diritti dell’uomo, che lei definì la “Magna Carta di tutta l’umanità”. Anna Eleanor è ricordata più per il suo ammirevole impegno che per il suo stile, che in verità lasciava un po’ a desiderare, dato che spesso acconciava i capelli con un inopportuno chignon più simile a una crocchia.

Elizabeth Virginia Wallace, ricordata come Bessie Truman, è nota per il suo disprezzo nei confronti della mondanità: trovava per esempio molto sgradevole la mancanza di privacy nella Casa Bianca. Inoltre si ricordano le sue risposte monosillabiche durante le conferenze stampa, come il “no” categorico a chi le chiedeva se le sarebbe piaciuto diventare Presidente degli Stati Uniti.

Mamie Geneva Eisenhower invece era un’amante dei ricevimenti. Grazie alla sua simpatia fu molto amata dal popolo americano, anche se ci furono pettegolezzi sulla sua mancanza di equilibrio, dovuta ad un problema di vertigini (e non all’abuso di alcool come insinuarono alcuni). Tuttavia anche lei non risparmiò piccole cattiverie, come quella alla giovane Jackie Kennedy che aveva da poco partorito John John: le fece fare il tour completo della Casa Bianca senza usufruire della sedia a rotelle, provocandole così uno svenimento.

In quanto a stile ed eleganza, Jacqueline Lee Bouvier Kennedy rimane l’icona assoluta di bellezza e grazia. Figlia di una ricca famiglia del New England, fu una delle più giovani first ladies della storia americana. Con il suo buon gusto, Jackie ripristinò gli arredamenti interni della Casa Bianca, che nel 1962, per la prima volta, fu ripresa dalle telecamere come in una visita guidata. La First Lady, rimasta vedova in seguito all’assassinio di John Kennedy avvenuto il 22 novembre del 1963, sposò l’armatore greco Onassis, che per lei interruppe la relazione con il soprano Maria Callas. Jackie è ricordata come la donna che donò la maestà al popolo americano.

Claudia Taylor Johnson, soprannominata Lady Bird, lasciò nel cassetto il sogno di diventare reporter e si “accontentò” di essere la moglie di Lyndon Johnson. Fu lei a finanziare le spese della campagna elettorale che portarono il marito alla vittoria. Anche lei amante del gusto, migliorò l’aspetto estetico della città di Washington facendo piantare milioni di piante e fiori. Claudia Taylor fu la prima ad assumere un personale che si dedicava interamente alla realizzazione dei suoi progetti, tra cui 45 discorsi tenuti in 5 giorni durante le elezioni del 1964. Per via del suo ruolo diplomatico così importante fu protetta dai servizi segreti per 44 anni.

Lo scandalo Watergate riporta invece alla memoria i nomi del presidente Nixon e di sua moglie Patricia Pain Ryan, grande viaggiatrice che visitò 80 nazioni e fu la prima ad entrare in una zona di guerra. Tra le varie curiosità sul suo conto si dice che ordinò per la Casa Bianca più di 600 opere d’arte.

Era il 1974 quando Betty Ford divenne First Lady del trentottesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, Gerald Ford. La donna fu la prima ad ammettere di essere dipendente dall’alcool e dagli psicofarmaci. Per aiutare coloro che come lei soffrivano di questa dipendenza fondò il “Betty Ford Center”, un centro di riabilitazione dalla droga. Dopo Betty fu la volta di Rosalynn Smith Carter, che si distinse per la sua determinazione, mostrata anche durante i meeting politici dove la First Lady sedeva insieme al marito Jimmy. Rosalyin, oltre ad essere stata autrice di diversi libri, si dedicò attivamente alla fondazione “The Carter Center” che offriva servizi per la salute mentale e sostenne inoltre la campagna di vaccinazione per i bambini.

Nancy Davis Reagan era una donna follemente innamorata del marito, tanto da aver dichiarato di aver iniziato a vivere quando lo ha conosciuto. Tra le tante cose, chiamò un astrologo affinché leggesse il futuro di suo marito Ronald. La First Lady fu anche un’attrice caratterizzata da una certa eleganza, al contrario dello stile definito “nonnesco” di Barbara Pierce Bush, con il suo profilo appesantito e il capello bianco. Poi arrivò il viso dolce e “tradito” di Hillary Rodham Clinton, che ora svolge il ruolo di Segretario di Stato e spesso si presenta senza trucco, dimostrando il coraggio di affrontare senza timore l’avanzare dell’età e l’orgoglio riacquistato dopo il tradimento da parte del marito con la stagista Monica Lewinsky.

Dopo il cosiddetto “volto grazioso” di Laura Welch Bush, ora è la volta di Michelle Robinson Obama, la prima first Lady afro-americana. Michelle, come Hillary Clinton, ha una laurea e una carriera professionale come avvocato già avviata. Michelle si è sempre descritta come una donna simile alle altre, per questo si è mostrata spesso sia in abiti eleganti che in situazioni più simpatiche (per esempio una gara con l’hula hoop, oppure alle prese con il giardinaggio o in simpatici balletti) che hanno attirato molti consensi.

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