La Turchia punta sul continente africano, dove il primo ministro turco Recep Tayyep Erdogan è impegnato da oggi e nei prossimi sei giorni in un viaggio che lo porterà in Gabon, Niger e Senegal.
Misna - Poco prima di lasciare Istanbul – riferisce il quotidiano Hurriyet – il primo ministro ha annunciato che la Turchia mira a raggiungere i 50 miliardi di dollari di interscambio commerciale con il continente africano entro il 2015, a fronte dei 17 toccati nel 2011. Già nel corso della sua visita attuale, Erdogan firmerà accordi bilaterali di cooperazione in settori che vanno dall’agricoltura ai trasporti e all’energia e parteciperà a tre conferenzesull’economia e il commercio organizzate per l’occasione nelle rispettive capitali.
Erdogan ha ricordato inoltre che negli ultimi tre anni la Turchia ha aperto 19 nuove ambasciate in altrettanti paesi africani che portano a 26 il totale delle rappresentanze sul continente, ed entro la fine dell’anno verranno aperte nuove sedi diplomatiche in Ciad, Guinea e Gibuti. “L’obiettivo è stringere rapporti, colmare divari, andare in posti dove non siamo mai stati”, ha detto una fonte governativa al quotidiano economico Financial Times ricordando come, il mese scorso, la compagnia Turkish Airlines, al 49% di proprietà statale, ha lanciato collegamenti diretti con Niamey, Ouagadougou, Yaoundè e Douala. Lo scorso anno la creazione della tratta Istabul – Mogadiscio aveva fatto della Turkish la prima compagnia a stabilire un volo diretto con la capitale somala negli ultimi 20 anni.
Secondo diversi osservatori la visita del primo ministro rientra nell’ambito di una strategia volta ad aumentare il peso della Turchia nel continente, promuovendo un’immagine del paese come ‘modello’ di democrazia islamica. “La Turchia è il paese donatore con il più alto tasso di crescita. Come strumento di questa crescita Tika (agenzia di cooperazione della Turchia, ndr) è diventata ormai un’istituzione e un marchio in campo internazionale. Quando si dice Tika in Africa, ha un significato completamente diverso. I volti sono sorridenti, e il pensiero va a tutti i settori di interesse in cui presto arriveranno degli aiuti” aveva detto il ministro degli Esteri Ahmet Davutoğlu lo scorso 2 gennaio alla Quinta conferenza degli ambasciatori dedicata al tema “diplomazia umanitaria”.
Misna - Poco prima di lasciare Istanbul – riferisce il quotidiano Hurriyet – il primo ministro ha annunciato che la Turchia mira a raggiungere i 50 miliardi di dollari di interscambio commerciale con il continente africano entro il 2015, a fronte dei 17 toccati nel 2011. Già nel corso della sua visita attuale, Erdogan firmerà accordi bilaterali di cooperazione in settori che vanno dall’agricoltura ai trasporti e all’energia e parteciperà a tre conferenzesull’economia e il commercio organizzate per l’occasione nelle rispettive capitali.
Erdogan ha ricordato inoltre che negli ultimi tre anni la Turchia ha aperto 19 nuove ambasciate in altrettanti paesi africani che portano a 26 il totale delle rappresentanze sul continente, ed entro la fine dell’anno verranno aperte nuove sedi diplomatiche in Ciad, Guinea e Gibuti. “L’obiettivo è stringere rapporti, colmare divari, andare in posti dove non siamo mai stati”, ha detto una fonte governativa al quotidiano economico Financial Times ricordando come, il mese scorso, la compagnia Turkish Airlines, al 49% di proprietà statale, ha lanciato collegamenti diretti con Niamey, Ouagadougou, Yaoundè e Douala. Lo scorso anno la creazione della tratta Istabul – Mogadiscio aveva fatto della Turkish la prima compagnia a stabilire un volo diretto con la capitale somala negli ultimi 20 anni.
Secondo diversi osservatori la visita del primo ministro rientra nell’ambito di una strategia volta ad aumentare il peso della Turchia nel continente, promuovendo un’immagine del paese come ‘modello’ di democrazia islamica. “La Turchia è il paese donatore con il più alto tasso di crescita. Come strumento di questa crescita Tika (agenzia di cooperazione della Turchia, ndr) è diventata ormai un’istituzione e un marchio in campo internazionale. Quando si dice Tika in Africa, ha un significato completamente diverso. I volti sono sorridenti, e il pensiero va a tutti i settori di interesse in cui presto arriveranno degli aiuti” aveva detto il ministro degli Esteri Ahmet Davutoğlu lo scorso 2 gennaio alla Quinta conferenza degli ambasciatori dedicata al tema “diplomazia umanitaria”.
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