martedì, gennaio 29, 2013
Daniele Invernizzi, presidente di eV-Now! per la mobilità elettrica per greenreport.it  

GreenReport - A conferma del fatto che il nostro futuro in auto sarà a bordo di quelle elettriche meno di 24 ore fa la Comunità Europea ha lanciato con il progetto "Graphene Flagship" un mega finanziamento di 1 miliardo di euro per la ricerca e lo sviluppo di questo materiale e l'Italia è già in prima fila nella ricerca e sviluppo. Ma cos'è il Graphene? In parole povere è il materiale più sottile, resistente e stabile che esista in natura, la sua scoperta nel 2010 è stata premiata con il Nobel ed il Graphene si appresta a cambiarci la vita radicalmente: prenderà il posto del silicio in elettronica e della plastica nelle applicazioni di tutti i giorni, avremo cellulari flessibili e trasparenti, ma sopratutto ultrabatterie, capaci di immagazzinare una quantità di energia ad oggi impensabile. "La forma del Graphene, la sua resistenza e stabilità possono essere utilizzate per creare materiali mai visti prima" afferma Vittorio Pellegrini, dell'istituto per le nanoscienze del CNR (CNRnano) aggiungendo che queste caratteristiche "provocheranno una rivoluzione simile a quella causata nel secolo scorso dall'utilizzo dei polimeri per produrre la plastica".

"Batterie al Graphene potrebbero durare più a lungo, avere tempi di ricarica veloci ed immagazzinare più energia e potrebbero essere usate nelle future auto elettriche"

Queste sono solo alcune delle impressionanti caratteristiche di Mr.G come è stato simpaticamente soprannominato dal progetto Europeo, al pari di un "super eroe" infatti questo nuovo materiale ha "superpoteri" mai visti prima ed è in grado di combinarsi con molte altre sostanze.

Per completezza non possiamo evitare di citare l'idrogeno: sono allo studio reticoli formati dal Graphene in grado di legare ed immagazzinare questo gas, con la possibilità di creare serbatoi speciali, di fatto risolvendo uno dei limiti nell'applicazione di questa tecnologia.

Ma come abbiamo più volte ricordato un'economia basata sul l'idrogeno di massa rischia di essere comunque dipendente dalle fonti fossili ed avere un modello di business (leggi costi) molto simile a quello dei carburanti del secolo scorso, costando fino a quattro volte l'energia attuale per questo immaginiamone l'applicazione nello stoccaggio da idrolisi dell'energia in eccesso prodotta dalle rinnovabili: l'idrogeno non deve essere bruciato nei motori a combustione ne tantomeno nei serbatoi delle auto per produrre energia, la produzione, lo stoccaggio ed il trasporto sono costosi, mentre la rete elettrica è già una realtà efficiente.

Ma ovviamente l'idea di un nuovo carburante.


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