Potremmo cominciare a preoccuparci di più per l'inquinamento, misurandolo in prima persona
GreenReport - Gli informatici dell'università di California San Diego hanno costruito una piccola quantità di sensori portatili per gli inquinanti, che consentono ai cittadini di monitorare la qualità dell'aria in tempo reale sui loro smartphone. I sensori potrebbero essere particolarmente utili per le persone che soffrono di malattie croniche, come l'asma, che devono evitare l'esposizione agli inquinanti. I sensori attualmente costano 1.000$ l'uno, ma il prezzo potrebbe calare di molto con una produzione in serie. Si tratta del progetto CitiSense, che è stato finanziato con 1,5 milioni dollari dalla National science foundation, mentre Qualcomm ha donato i fondi per gli smartphone utilizzati.
CitiSense è l'unico sistema di monitoraggio della qualità dell'aria in grado di fornire dati in tempo reale ai telefoni cellulari ed ai personal computer in qualsiasi momento. I ricercatori californiani spiegano che «I dati dai sensori possono anche essere utilizzati per stimare la qualità dell'aria in tutta l'area in cui vengono impiegati i dispositivi, fornendo informazioni a tutti, non solo a quelli che stanno portando i sensori. Solo 100 di questi sensori distribuiti in una zona abbastanza grande potrebbero produrre una grande quantità di dati, ben oltre quella che sono in grado di fornire il piccolo numero di centraline previste dall'Epa-mandated air-quality», come le centraline delle nostre Arpa.
Nella contea di San Diego, con 3.100.000 abitanti e 4.000 miglia quadrate, ci sono solo una decina di centraline Epa e William Griswold, della Jacobs school of engineering dell'Uc di San Diego, che guida il team di ricerca e il progetto, sottolinea: «Vogliamo ottenere più è migliori dati che possiamo fornire al pubblico. Stiamo rendendo visibile l'invisibile».
I sensori CitiSense rivelano la presenza di ozono, biossido di azoto e monossido di carbonio, i maggiori inquinanti emessi da auto e camion. L'user interface visualizza le letture del sensore su uno smartphone utilizzando un scala di colori per la qualità dell'aria basata sui parametri di qualità dell'Epa che vanno dal verde (buona) al viola (pericoloso). I ricercatori hanno fornito i sensori per quattro settimane a 30 utenti, compresi pendolari, docenti della UC di San Diego ed agli studenti ed allo staff del dipartimento di informatica della facoltà di Ingegneria. Gli informatici ha presentato i risultati di questi test sul campo alla conferenza Wireless Health 2012 che si è tenuta nel 2012 a San Diego.
I sensori si sono rivelati grandi strumenti educativi per i loro utenti. «Molte persone credono che l'inquinamento si diffonda in maniera uguale nell'aria - dice Griswold - Ma non è vero. In realtà rimane concentrato in hot spot, lungo le strade principali, agli incroci e così via. I sensori lo hanno fatto capire, per gli utenti». Utilizzando il CitiSense, Wendy Chapman, una professoressa della UC San Diego school of medicine che va al lavoro n bici, ha scoperto che l'inquinamento lungo il suo percorso è molto variabile e che si espone ad una maggiore quantità di inquinanti quando il mattino utilizza la pista ciclabile lungo la Strada statale 56; la sera, invece, quando tornava a casa su quella stessa strada, non aveva praticamente alcuna esposizione.
Griswold sottolinea un aspetto paradossale che conoscono bene anche i ciclisti italiani: «Le persone che stanno facendo il massimo per ridurre le emissioni, andando in bicicletta o prendendo gli autobus, sono le persone che sperimentano i più alti livelli di esposizione agli inquinanti». Gli utenti del CitiSense hanno scoperto che l'inquinamento varia non solo in base alla posizione, ma anche al tempo meteorologico in un determinato giorno, scoprendo anche che la loro preoccupazione per l'inquinamento urbano è molto inferiore al suo reale livello ed ai rischi per la salute, anche se la qualità dell'aria a San Diego è migliore di quella di molte città statunitensi ed europee, per non parlare delle soffocanti megalopoli dei Paesi in via di sviluppo.
E' per questo che un progetto che utilizza sensori mobili diffusi e smartphone potrebbe avere un grande impatto in futuro, permettendo praticamente a tutti di tenere sotto controllo i livelli di inquinamento che incontrano ogni giorno. Naturalmente, questo significa che la gente potrebbe cominciare a preoccuparsi di più per l'inquinamento come qualcosa che possono vedere e misurare in tempo reale.
Per esempio, i ciclisti californiani hanno scoperto che potevano evitare una forte esposizione semplicemente scegliendo un itinerario ad un isolato di distanza da una strada trafficata. I pendolari che hanno preso l'autobus hanno evitato di aspettarlo vicino ai tubi di scappamento. Un utente ha convinto il suo principale ad installare nuovi filtri per l'aria in ufficio.
Inoltre i ricercatori hanno anche notato che gli utenti hanno condiviso le informazioni raccolte, non solo con la famiglia, amici e colleghi, ma anche con sconosciuti che hanno chiesto loro delucidazioni sui sensori durante i loro spostamenti o in luoghi pubblici. In altre parole, i sensori hanno trasformato i telefoni cellulari in un elemento per avviare una conversazione, invece che essere dispositivi che solitamente isolano gli utenti da chi li circonda.
Rimangono comunque da vincere alcune sfide tecniche: gli scambi di dati tra smartphone sensori utilizzano una grande quantità di batterie dei telefoni. Durante i test sul campo, i ricercatori hanno fornito agli utenti due caricatori, uno per casa e uno per il lavoro, per garantire che i loro telefoni non rimanessero a corto di energia. Per prolungare la durata della batteria, i ricercatori stanno sperimentando il caricamento dei dati provenienti dai sensori ai telefoni ogni 15 minuti o solo quando l'utente voleva recuperare le informazioni. Gli informatici hanno anche sviluppato metodi per spegnere il Gps del telefono quando il CitiSense era fermo.
Il progetto ora si è esteso a San Ysidro, al confine tra Usa e Messico, una delle zone più inquinate della contea di San Diego. I ricercatori sperano di ottenere una sovvenzione da parte del National institutes of health per il monitoraggio della qualità dell'aria per i bambini asmatici in età scolare in quella zona e per determinare che cosa si può fare per limitare la loro esposizione agli agenti inquinanti e spiegano che «L'obiettivo finale di CitiSense è quello di costruire e implementare una rete wireless nella quale centinaia di piccoli sensori ambientali portati dalla gente saranno collegati ai telefoni cellulari per fare da "shuttle information" ai computer centrali, dove i dati saranno analizzati e forniti a privati, agenzie della salute pubblica ed alle comunità locali».
GreenReport - Gli informatici dell'università di California San Diego hanno costruito una piccola quantità di sensori portatili per gli inquinanti, che consentono ai cittadini di monitorare la qualità dell'aria in tempo reale sui loro smartphone. I sensori potrebbero essere particolarmente utili per le persone che soffrono di malattie croniche, come l'asma, che devono evitare l'esposizione agli inquinanti. I sensori attualmente costano 1.000$ l'uno, ma il prezzo potrebbe calare di molto con una produzione in serie. Si tratta del progetto CitiSense, che è stato finanziato con 1,5 milioni dollari dalla National science foundation, mentre Qualcomm ha donato i fondi per gli smartphone utilizzati.
CitiSense è l'unico sistema di monitoraggio della qualità dell'aria in grado di fornire dati in tempo reale ai telefoni cellulari ed ai personal computer in qualsiasi momento. I ricercatori californiani spiegano che «I dati dai sensori possono anche essere utilizzati per stimare la qualità dell'aria in tutta l'area in cui vengono impiegati i dispositivi, fornendo informazioni a tutti, non solo a quelli che stanno portando i sensori. Solo 100 di questi sensori distribuiti in una zona abbastanza grande potrebbero produrre una grande quantità di dati, ben oltre quella che sono in grado di fornire il piccolo numero di centraline previste dall'Epa-mandated air-quality», come le centraline delle nostre Arpa.
Nella contea di San Diego, con 3.100.000 abitanti e 4.000 miglia quadrate, ci sono solo una decina di centraline Epa e William Griswold, della Jacobs school of engineering dell'Uc di San Diego, che guida il team di ricerca e il progetto, sottolinea: «Vogliamo ottenere più è migliori dati che possiamo fornire al pubblico. Stiamo rendendo visibile l'invisibile».
I sensori CitiSense rivelano la presenza di ozono, biossido di azoto e monossido di carbonio, i maggiori inquinanti emessi da auto e camion. L'user interface visualizza le letture del sensore su uno smartphone utilizzando un scala di colori per la qualità dell'aria basata sui parametri di qualità dell'Epa che vanno dal verde (buona) al viola (pericoloso). I ricercatori hanno fornito i sensori per quattro settimane a 30 utenti, compresi pendolari, docenti della UC di San Diego ed agli studenti ed allo staff del dipartimento di informatica della facoltà di Ingegneria. Gli informatici ha presentato i risultati di questi test sul campo alla conferenza Wireless Health 2012 che si è tenuta nel 2012 a San Diego.
I sensori si sono rivelati grandi strumenti educativi per i loro utenti. «Molte persone credono che l'inquinamento si diffonda in maniera uguale nell'aria - dice Griswold - Ma non è vero. In realtà rimane concentrato in hot spot, lungo le strade principali, agli incroci e così via. I sensori lo hanno fatto capire, per gli utenti». Utilizzando il CitiSense, Wendy Chapman, una professoressa della UC San Diego school of medicine che va al lavoro n bici, ha scoperto che l'inquinamento lungo il suo percorso è molto variabile e che si espone ad una maggiore quantità di inquinanti quando il mattino utilizza la pista ciclabile lungo la Strada statale 56; la sera, invece, quando tornava a casa su quella stessa strada, non aveva praticamente alcuna esposizione.
Griswold sottolinea un aspetto paradossale che conoscono bene anche i ciclisti italiani: «Le persone che stanno facendo il massimo per ridurre le emissioni, andando in bicicletta o prendendo gli autobus, sono le persone che sperimentano i più alti livelli di esposizione agli inquinanti». Gli utenti del CitiSense hanno scoperto che l'inquinamento varia non solo in base alla posizione, ma anche al tempo meteorologico in un determinato giorno, scoprendo anche che la loro preoccupazione per l'inquinamento urbano è molto inferiore al suo reale livello ed ai rischi per la salute, anche se la qualità dell'aria a San Diego è migliore di quella di molte città statunitensi ed europee, per non parlare delle soffocanti megalopoli dei Paesi in via di sviluppo.
E' per questo che un progetto che utilizza sensori mobili diffusi e smartphone potrebbe avere un grande impatto in futuro, permettendo praticamente a tutti di tenere sotto controllo i livelli di inquinamento che incontrano ogni giorno. Naturalmente, questo significa che la gente potrebbe cominciare a preoccuparsi di più per l'inquinamento come qualcosa che possono vedere e misurare in tempo reale.
Per esempio, i ciclisti californiani hanno scoperto che potevano evitare una forte esposizione semplicemente scegliendo un itinerario ad un isolato di distanza da una strada trafficata. I pendolari che hanno preso l'autobus hanno evitato di aspettarlo vicino ai tubi di scappamento. Un utente ha convinto il suo principale ad installare nuovi filtri per l'aria in ufficio.
Inoltre i ricercatori hanno anche notato che gli utenti hanno condiviso le informazioni raccolte, non solo con la famiglia, amici e colleghi, ma anche con sconosciuti che hanno chiesto loro delucidazioni sui sensori durante i loro spostamenti o in luoghi pubblici. In altre parole, i sensori hanno trasformato i telefoni cellulari in un elemento per avviare una conversazione, invece che essere dispositivi che solitamente isolano gli utenti da chi li circonda.
Rimangono comunque da vincere alcune sfide tecniche: gli scambi di dati tra smartphone sensori utilizzano una grande quantità di batterie dei telefoni. Durante i test sul campo, i ricercatori hanno fornito agli utenti due caricatori, uno per casa e uno per il lavoro, per garantire che i loro telefoni non rimanessero a corto di energia. Per prolungare la durata della batteria, i ricercatori stanno sperimentando il caricamento dei dati provenienti dai sensori ai telefoni ogni 15 minuti o solo quando l'utente voleva recuperare le informazioni. Gli informatici hanno anche sviluppato metodi per spegnere il Gps del telefono quando il CitiSense era fermo.
Il progetto ora si è esteso a San Ysidro, al confine tra Usa e Messico, una delle zone più inquinate della contea di San Diego. I ricercatori sperano di ottenere una sovvenzione da parte del National institutes of health per il monitoraggio della qualità dell'aria per i bambini asmatici in età scolare in quella zona e per determinare che cosa si può fare per limitare la loro esposizione agli agenti inquinanti e spiegano che «L'obiettivo finale di CitiSense è quello di costruire e implementare una rete wireless nella quale centinaia di piccoli sensori ambientali portati dalla gente saranno collegati ai telefoni cellulari per fare da "shuttle information" ai computer centrali, dove i dati saranno analizzati e forniti a privati, agenzie della salute pubblica ed alle comunità locali».
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.