Vendite maggiori rispetto alle auto nell'anno appena concluso. È solo un innamoramento momentaneo o qualcosa sta cambiando? L'analisi di Anna Granata, docente di Geografia urbana e Analisi della città al Politecnico di Milano.
Città Nuova - Complici la crisi economica e il costo della benzina, nel 2012 gli italiani hanno riscoperto la bicicletta. Un piccolo sorpasso della vendita di biciclette su quella delle auto dalla forte valenza simbolica: l’anno passato sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette, con un incremento di oltre 200 mila pezzi. La bicicletta viene utilizzata per andare al lavoro o a scuola da oltre 6 milioni di italiani. Quasi 11 milioni la usano occasionalmente. Si tratta di un innamoramento momentaneo o davvero qualcosa sta cambiando nelle nostre città?
Molte città italiane, inseguendo il mito di una crescita senza regole, hanno perso il piccolo commercio al dettaglio e i negozi sotto casa, sacrificati alla grande distribuzione, hanno investito poco sul verde e sugli spazi per il gioco, hanno venduto le terre agricole ai costruttori, non hanno investito nella messa in sicurezza di scuole e edifici pubblici. Oggi queste città si trovano al bivio: proseguire così, diventando sempre meno abitabili, o cambiare rotta, investendo sul recupero del patrimonio edilizio esistente, sulla relazione tra città e campagna, sulla produzione di cibo, sul valore sociale degli spazi di prossimità. Chi va in bicicletta oggi pone una domanda politica di spazi a misura d’uomo cui le città dovranno rispondere.
Città Nuova - Complici la crisi economica e il costo della benzina, nel 2012 gli italiani hanno riscoperto la bicicletta. Un piccolo sorpasso della vendita di biciclette su quella delle auto dalla forte valenza simbolica: l’anno passato sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette, con un incremento di oltre 200 mila pezzi. La bicicletta viene utilizzata per andare al lavoro o a scuola da oltre 6 milioni di italiani. Quasi 11 milioni la usano occasionalmente. Si tratta di un innamoramento momentaneo o davvero qualcosa sta cambiando nelle nostre città?
Molte città italiane, inseguendo il mito di una crescita senza regole, hanno perso il piccolo commercio al dettaglio e i negozi sotto casa, sacrificati alla grande distribuzione, hanno investito poco sul verde e sugli spazi per il gioco, hanno venduto le terre agricole ai costruttori, non hanno investito nella messa in sicurezza di scuole e edifici pubblici. Oggi queste città si trovano al bivio: proseguire così, diventando sempre meno abitabili, o cambiare rotta, investendo sul recupero del patrimonio edilizio esistente, sulla relazione tra città e campagna, sulla produzione di cibo, sul valore sociale degli spazi di prossimità. Chi va in bicicletta oggi pone una domanda politica di spazi a misura d’uomo cui le città dovranno rispondere.
Elena Granata
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