martedì, gennaio 08, 2013
Dopo settimane di profonda incertezza Berlusconi ha annunciato il nuovo accordo elettorale raggiunto tra Pdl e Lega, ma non tutti i nodi sono stati sciolti e la base del Carroccio esprime i suoi dubbi. Intanto oggi direzione nazionale del Pd per l’approvazione delle Liste, mentre non è stato risolutivo il vertice di ieri sera sulla lista Monti. Il servizio è di Salvatore Sabatino: ascolta

Radio Vaticana - Il Patto Pdl-Lega per la Lombardia c’è: Maroni sarà il candidato alla presidenza della Regione. Tutta da definire, invece, la candidatura per la premiership. Se il Carroccio, infatti, preme per Tremonti, Berlusconi, lancia Alfano, e prosegue la sua offensiva mediatica; ribadisce la convinzione di vincere e parla di '10 punti percentuali recuperati in due settimane. Poi un nuovo affondo al centro: “E' la ruota di scorta della sinistra”. Nessun commento da parte di Monti, che ieri sera ha incontrato Casini e Fini, in un vertice destinato a fare chiarezza sulle liste elettorali, ma che non ha portato, al momento, a nessun risultato. Oggi, invece, direzione nazionale del Pd per l’approvazione delle Liste; incontro che già si annuncia ricco di tensioni, soprattutto per le annunciate esclusioni di alcuni esponenti “filo-montiani”. Acque agitate anche nel partito alleato, il Sel di Nichi Vendola, che ieri ha presentato la sua squadra e che non ha lesinato nuove critiche a Monti. Un clima incandescente, insomma, su tutti i fronti, reso ancor più caldo dal sì di Berlusconi al possibile riconoscimento giuridico delle coppie di fatto anche omosessuali.Al microfono di Alessandro Guarasci, mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e a capo della Commissione Episcopale per il Laicato: ascolta

R. – Secondo me, siamo proprio fuori di testa se si pensa che questa sia la priorità. Si tratta, infatti, di alcune persone che devono veder riconosciuti i diritti, ma non si tratta assolutamente di una priorità. Riconoscerli vuol dire che possono decidere di vivere la loro vita, ma non possono sostituire la famiglia con la loro unione. Non c’è disprezzo per nessuno, c’è comprensione, ma di fronte a noi c’è un dato fondamentale della nostra vita, dell’esperienza cristiana, della Bibbia stessa, che non ci permette assolutamente di avallare un discorso del genere, soprattutto di fronte ad una famiglia, che sta dimostrandosi attualmente l’unico punto di salvezza di questa nostra crisi, tra l’altro.

D. – Appunto, ma non le sembra che in questo scorcio di campagna elettorale si parli sempre molto poco di famiglie?

R. – Esatto. Anzi, si prendono altri temi, per andare a prendere persone che vanno a rimpinguare l’elettorato. Che senso ha questo? E’ una battaglia di ricerca di voti, ma non è una battaglia di progetto di società, non è una battaglia in cui veramente si vede il bene dell’Italia nella grande crisi attuale. Quanta gente si chiede: “Cosa stanno sottoponendoci? Noi stiamo cercando lavoro: dateci un lavoro”. Mi pare assolutamente improponibile un modello politico del genere. Smettiamo di fare politica in questa maniera. Andiamo veramente sui problemi concreti, che sono caratteristici di una vita normale di un cittadino, di una famiglia normale, che ha dimostrato essere la risorsa principale in questo momento di crisi.


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