lunedì, gennaio 07, 2013
Latorre e Girone sono tornati nel Kerala dopo il breve periodo di vacanza trascorso in Italia con le rispettive famiglie. Il loro arrivo è stato salutato con favore dai media indiani e dalla popolazione locale, che inizialmente aveva protestato per la decisione dei giudici.

Città Nuova - I marò sono rientrati in India, dopo una visita natalizia alle loro famiglie: una concessione che senza dubbio è stata un segno di fiducia delle autorità indiane volto a mantenere buoni rapporti con il governo italiano. In Italia si era dato notevole rilievo al loro arrivo nel nostro Paese, ma nei giorni successivi si è sapientemente seguita una linea di basso profilo, che, da un punto di vista personale, ha contribuito ad assicurare ai due interessati una intimità familiare a lungo attesa e, sul piano diplomatico, non ha rischiato di creare nuove tensioni con il governo indiano e, di conseguenza, con l’opinione pubblica del Paese asiatico.

Al loro ritorno in Kerala, Giampaolo Cutillo, console generale d’Italia a Mumbai, nella cui giurisdizione si trova lo stato del Kerala, ha ripetuto che l’Italia ha piena fiducia nel sistema giudiziario indiano. Tutti, infatti, sono in attesa della nuova udienza presso la corte di Kollam per l’accusa di omicidio, che dovrebbe aver luogo il 15 gennaio. Ciò che, comunque, resta fondamentale è la sentenza della Corte Suprema interpellata a pronunciarsi sulla giurisdizione dei fatti. È questo il punto su cui si è giocata fin dall’inizio l’intera vicenda.

Senza dubbio il fatto di ritornare in India, il Paese che rivendica il diritto di giudicare i due militari accusati di aver ucciso due cittadini indiani, ha fornito un’immagine positiva sia dei due accusati che dell'Italia. Alla partenza dei due italiani c’erano state, infatti, dimostrazioni contro la decisione di permettere loro qualcosa che, ovviamente, non è concesso a detenuti in attesa di giudizio, sebbene in libertà vigilata. Lo stesso governo del Kerala aveva dichiarato che la concessione della licenza per le feste natalizie rischiava di "silurare" l'intero processo e appariva come una scorciatoia diplomatica per chiudere la vicenda.

«Con questo gesto - hanno dichiarato i loro legali indiani - speriamo di porre fine alle speculazioni sulla loro buona volontà». Alla notizia del rientro in India dei due marò hanno dato notevole rilievo tutte le maggior testate indiane ed il console generale ha dichiarato: «Sono certo che il popolo del Kerala e dell'India guarderà a questo ritorno come un gesto che dimostra i buoni rapporti tra i nostri due Paesi».

Continua, dunque, la vicenda iniziata ormai quasi un anno fa e non sono terminate le delicate trattative diplomatiche tra i due Paesi.

Ravindra Chheda


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