sabato, gennaio 19, 2013
Proseguono senza sosta I combattimenti in Siria. Almeno un centinaio di morti nelle ultime 24 ore. Tra questi anche un giornalista, freddato da un cecchino nella provincia di Dara. Intanto l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, torna a chiedere l’intervento della Corte penale internazionale per giudicare i crimini contro l’umanità in corso nel paese.

Radio Vaticana - La richiesta ha incassato il sostegno di 5 paesi, nel tentativo di superare le divisioni all’interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Infatti, alcuni membri permanenti minacciano il veto di fronte ad un’eventuale risoluzione del genere. Tuttavia, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Australia e Corea del Sud, in una dichiarazione congiunta, chiedono alla comunità internazionale "di non chiudere gli occhi davanti al massacro dei civili siriani". Massacro che prosegue, ogni giorno. Tra i morti di ieri anche un giornalista - il corrispondente dal paese di Al Jazeera – il secondo nel giro di 24 ore. Uno degli episodi più gravi, nei pressi di Aleppo dove un razzo ha centrato una palazzina provocando decine di vittime. Nei sobborghi di Damasco, invece, alcuni raid aerei del regime hanno colpito anche un ospedale. E al ridosso del confine turco ci sono stati violenti scontri tra i ribelli e milizie curde da sempre vicine al presidente Assad. Infine il governo turco ha fatto sapere che sono più di 157 mila i profughi siriani registrati ufficialmente nel paese.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Eh, se lo dice una Navi Pillay, la cui credibilità è nulla .....

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