lunedì, gennaio 07, 2013
Una mamma statunitense ha pubblicato sul web il contratto che stabilisce 18 rigorose regole di utilizzo che il figlio dovrà rispettare per rimanere in possesso del suo regalo di Natale, un iPhone: “Il telefono è mio. L’ho comprato io. L’ho pagato io. In sostanza te lo sto prestando. Sono la migliore o no?”

di Chiara Bartoli

Gregory Hofmann, 13 anni, ha avuto in dono per Natale un iPhone, ma la sua generosa mamma nonché blogger non si è limitata solo a questo. Janell Burley Hofmann, madre di 5 figli che vive nel Massachusetts (Stati Uniti), ha familiarità con i temi legati al rapporto tra genitori e figli e quello tra i giovani e la tecnologia; Janell, infatti, tiene una rubrica sull’Huffington Post proprio su questi argomenti. Ed è per questo che ha corredato il regalo di Natale fatto al figlio da una lunga lista di regole, un vero e proprio contratto di utilizzo che stabilisce 18 punti che non accettano deroghe, pena il sequestro del tanto agognato iPhone.

“Caro Gregory,Buon Natale! Sei ora il fiero possessore di un iPhone. Accidenti! Sei un ragazzo di 13 anni bravo e responsabile e ti meriti questo regalo. Ma il regalo comprende alcune regole. Leggi bene il seguente contratto” inizia così Janell nella sua lettera, che continua: “Spero tu capisca che il mio compito è crescerti in modo che tu possa diventare un uomo sano ed equilibrato, che sa stare al mondo e coesistere con la tecnologia, ma non esserne dominato. Se non rispetterai queste regole metterò fine alla tua condizione di proprietario del telefono”.

Quali sono nel dettaglio i punti a cui il tredicenne dovrà attenersi? La prima e fondamentale regola riguarda la password, che è spesso una barriera che separa i genitori dai contenuti a cui il figlio accede. Al fine di poter essere sempre in grado di controllare le azioni che il ragazzo compie attraverso questo mezzo multifunzionale, ecco che l’ingegnosa mamma stabilisce che saprà sempre la password. Un punto successivo induce il giovane a «non ignorare mai una chiamata da mamma e papà. Mai». Il punto n. 4, «consegna prontamente il telefono a uno dei tuoi genitori alle ore 19.30 dei giorni di scuola e alle ore 21.00 nei fine settimana. Verrà spento per la notte e riacceso alle 7.30 del mattino», definisce limiti temporali ben precisi per l’utilizzo del telefonino; il punto n. 5 invece vieta al ragazzo di portare il telefono a scuola.

Lo scopo fondamentale della lista è educare ad un civile e sano utilizzo del mezzo, in modo tale che il giovane figlio non lo usi come schermo dietro al quale essere poco educato; a questo infatti mirano i punti n.7 (“Non usare la tecnologia per mentire, deridere o ingannare un altro essere umano. Non farti coinvolgere in conversazioni che possono fare del male a qualcun altro. Sii un buon amico e non ti mettere nei guai”), n. 8 (“Non scrivere in un messaggio o una mail qualcosa che non diresti di persona”) e n. 9 (“Non scrivere in un messaggio o in una mail qualcosa che non diresti in presenza dei tuoi genitori. Cerca di censurarti, stacci attento”).

La lista tocca anche temi delicati, come il porno: “Niente porno. Cerca sul web contenuti di cui parleresti anche con me. Se hai domande rispetto a qualsiasi cosa, chiedi a una persona – preferibilmente a me o a papà”; la regola n. 12 inoltre induce il giovane a “non inviare e non chiedere foto delle tue parti intime o di quelle di qualcun altro” in quanto “è rischioso e potrebbe rovinare la tua vita al liceo, all’università, della tua età adulta. Il cyberspazio è vasto e più potente di te. Ed è difficile far sparire le cose da questo spazio, inclusa una cattiva reputazione”.

Il telefono, inoltre, secondo Janell, va usato nel rispetto del prossimo. L’innovativa mamma, infatti, suggerisce di rendere silenzioso il telefono quando si è in pubblico (punto n. 11). Il mezzo, inoltre, non deve creare dipendenza come indicato nel punto 14: “Lascia il telefono a casa, qualche volta, e sentiti sicuro di questa decisione. Non è vivo e non è una tua estensione. Impara a fare senza” e deve essere utilizzato per fruire di contenuti intelligenti, come musica classica e giochi di logica, senza cadere nella tentazione di fare “miliardi di foto e video” (punti 13, 15 e 16), in quanto “non c’è bisogno di documentare tutto”.

I consigli-regole stabilite dalla mamma possono essere estesi alla vita in generale; essi cercano di guidare il figlio in un mondo “in continuo e veloce cambiamento” che eccita e seduce. A tal proposito la mamma consiglia al figlio di vivere le proprie esperienze e di tenere gli occhi aperti, e di far lavorare la sua immaginazione anche senza Google (punto n.17).

Seppure il particolare “contratto” ideato da Janell possa far sorridere oppure indignare, è certo che al giorno d’oggi molti giovani vengono lasciati liberi di utilizzare a proprio piacimento i moderni mezzi multifunzionali, che possono essere anche molto pericolosi. Un punto di merito, dunque, va assegnato a questa mamma educativa.

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