lunedì, gennaio 21, 2013
Inaugurati, alla presenza di Clini, due centri di ricerca. Il taglio del nastro e la benedizione, impartita dall'Arcivescovo Metropolita monsignore Gualtiero Bassetti, alla presenza del ministro dell'Ambiente Corrado Clini, hanno caratterizzato - nell'area della Facoltà di Ingegneria in località S. Lucia a Perugia - l'avvio della cerimonia per l'inaugurazione della nuova sede dei centri di ricerca CRB (Centro di ricerca nazionale sulle Biomasse) e Ciriaf (Centro Interuniversitario di ricerca sull'inquinamento e sull'Ambiente) - Mauro Felli. 

GreenReport - I partecipanti hanno svolto una vista guidata dell'edificio e in particolare dei laboratori, che rappresentano il fiore all'occhiello dell'intera opera. Nella sala delle Conferenze sono intervenuti le Autorità: la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il Sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali e il Magnifico Rettore Francesco Bistoni. «E' con orgoglio - ha detto il Rettore - che inauguriamo questa nuova struttura per accogliere CRB e CIRIAF, due centri di ricerca che operano ormai da anni nel settore dell'Ambiente: uno da dieci anni, l'altro da quindici. Anni molto impegnativi di successi e soddisfazioni per le centinaia di docenti, ricercatori e studenti che hanno operato in questa realtà, venendo a contatto con istituzioni nazionali, fra le molte il Ministero dell'Ambiente, e locali (Regioni, Province e Comuni) ai quali hanno prestato una fruttuosa collaborazione scientifica. A queste Istituzioni - e in particolare alla Regione dell'Umbria, con la quale sperimentiamo giorno dopo giorno un fruttuoso modello di collaborazione -, oltre che al Professor Cotana per il costante impegno, vanno i miei ringraziamenti».

Ringrazia l'Università e il Ministro Clini la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, sottolineando l'importanza che i temi della green economy possiedono nell'ambito della programmazione economica regionale: «in questi settori molta parte del nostro lavoro si è svolto in un proficuo rapporto di scambio e collaborazione sia con il Ministero che con l'Università: si tratta di contesti a forte componente innovativa e ci auguriamo che sempre più l'autorità della scienza aiuti gli amministratori a far crescere la consapevolezza delle comunità, per costruire un nuovo futuro». Il sindaco Wladimiro Boccali, oltre ai saluti, ha voluto esprimere l'apprezzamento suo e del Comune per l'attività svolta dai due centri di ricerca e l'auspicio che, con la nuova sede e i nuovi laboratori, l'attività dei ricercatori perugini in campo ambientale possa portare benefici anche fuori dei confini regionali e nazionali.

Nella relazione generale il professore Franco Cotana, direttore CRB e consigliere del Ciriaf, ha ripercorso la storia e le principali tappe dei due centri, descrivendone le attività, i progetti di ricerca e di sviluppo lungo direttrici che ormai varcano quotidianamente i confini nazionali. Il CIRIAF, voluto dal compianto professore Mauro Felli al quale è intestato, ha rapporti con 10 atenei consorziati e oltre 100 docenti afferenti al consiglio scientifico. E' un centro di ricerca interuniversitario che ha saputo conquistarsi un grande prestigio nazionale ed internazionale, sia per competenza scientifica che per capacità interdisciplinare in vari settori, tra i quali le energie rinnovabili e tutela dell'ambiente dall'inquinamento. Il CRB è il centro di ricerca di riferimento nazionale, voluto dal Ministero dell'Ambiente, per l'alta formazione nel campo delle biomasse e delle relative applicazioni energetiche.

«Oggi il Ciriaf e il CRB possiedono una nuova sede con uffici, strutture per l'alta formazione, nuovi laboratori all'avanguardia per la ricerca, le analisi, sviluppo e la sperimentazione. Possiamo guardare al futuro, quindi, - ha concluso il Professore Cotana - con un cauto ottimismo, nonostante l'attuale crisi che riduce ogni giorno di più i finanziamenti alla ricerca scientifica. La forza che possediamo e che ci permette di crescere, è quella che proviene dalle nostre competenze e capacità scientifiche. Grazie a queste oggi riusciamo a concorrere e ottenere finanziamenti in importanti bandi nazionali ed internazionali, oltre che a sviluppare inedite interdisciplinarietà e proficue collaborazioni con le imprese che fanno della ricerca e della sperimentazione una leva della propria crescita».

Il tema del dibattito "Ricerca e innovazione per la Green Economy" è stato introdotto dal Rettore dell'Università di Siena e consigliere Ciriaf Angelo Riccaboni, il quale, dopo aver fatto i complimenti all'Ateneo di Perugia e al CRB, che si candida a diventare un punto di riferimento nazionale per gli studi in questi ambiti, ha sottolineato come è necessario informare le imprese rispetto ai vantaggi economici offerti dalla sostenibilità ambientale.

Guido Ghisolfi del gruppo ‘Mossi & Ghisolfi" che collabora frequentemente con il Centro nazionale di ricerca sulle biomasse dell'Università di Perugia, ha tratteggiato la situazione e le prospettive delle bioraffinerie e della Biochimica in Italia. Nel suo intervento ha sottolineato che, nonostante i ritardi della classe politica, c'è un'enorme quantità di sapere e di esperienza dell'industria chimica, in grado di garantire e supportare lo sviluppo delle fonti energetiche alternative, in particolare delle biomasse. «Passare dalla petrolchimica alla chimica delle biomasse - ha concluso - è realmente fattibile. Per fare chimica verde in Italia la piattaforma economica già esiste; essa va ulteriormente implementata con investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico».

Francesco Sperandini dell'Acea, società leader nel settore idrico e dell'energia, ha illustrato l'idea progettuale ‘Eur 2015', messa in cantiere con la collaborazione del Ciriaf di Perugia. Il progetto, riferito al bando Miur che assegna oltre 665 milioni di euro ai progetti sviluppati da imprese e centri di ricerca, ha lo scopo di promuovere lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e gestionali in grado di favorire produzione e gestione integrata a livello locale di diverse fonti energetiche rinnovabili. In particolare, l'ottimizzazione dell'utilizzo di energia elettrica e termica e la realizzazione di una Torre energetica ambientale multifunzionale, collocata nell'area del depuratore Acea di Roma Sud.

Ernesto Cesaretti, Presidente di Confindustria Perugia, ha sottolineato che «per lo sviluppo industriale della green economy è indispensabile la collaborazione tra università e imprese.

La vicenda produttiva della nostra regione dimostra che l'affermazione dell'industria è stata in larga parte indipendente dalla relazione con l'Ateneo». Oggi, le cose stanno cambiando.

«In Umbria, come nel resto d'Italia, non è neanche immaginabile per un'impresa pensare di entrare nel mercato senza proporre prodotti ad alta intensità di innovazione, necessariamente frutto dell'apporto scientifico dell'Università. In tale contesto è molto importante poter disporre di centri di eccellenza, quali CRB e CIRIAF, perché potenziali propulsori di innovazione industriale territoriale». Le conclusioni della giornata, affidate al Ministro Corrado Clini (Nella foto mentre taglia il nastro), hanno lodato un modello operativo virtuoso e capace di fornire l'esempio per una nuova crescita. «La collocazione dei Centri di Ricerca CRB e Ciriaf in Umbria dà la possibilità di sperimentare un percorso inedito di integrazione fra la Regione Umbria, la ricerca scientifica e il tessuto produttivo. L'Umbria in questo senso può diventare un modello di sviluppo per il futuro, con la capacità che dimostra di mettere in rete molte diverse filiere: i biocarburanti ne sono un esempio eclatante, dove la ricerca scientifica stimola la valorizzazione di competenze e attività tradizionali per il reperimento delle biomasse da utilizzare e conseguentemente induce alla valorizzazione di territori ‘fragili', rispetto ai quali le Istituzioni di governo hanno l'interesse a sviluppare nuovi modelli di crescita. L'Università - ha concluso il Ministro Clini - ha un ruolo strategico nell'implementazione della green economy, l'unica che, stando ai più recenti rapporti OCSE, potrà assicurare un futuro possibile a tutta l'umanità».

Università degli studi di Perugia


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