Afghanistan ieri al centro dell’incontro a Washington tra il presidente americano Obama e il suo omologo afghano Karzai. Gli Stati Uniti – ha detto il capo della Casa Bianca - sono pronti a garantire una loro presenza militare nel Paese anche dopo il 2014 ma solo dietro esplicito invito di Kabul.
Radio Vaticana -"L'esercito di Kabul controlla ormai l'80% del territorio afgano, tanto che dalla prossima primavera sarà in grado di garantire la propria sicurezza. E’ quindi possibile che il ritiro progressivo delle truppe americane, previsto per il 2014, possa essere accelerato". Questo in sintesi quanto detto dal presidente Barack Obama nel corso dell'incontro con il suo omologo afgano Hamid Karzai. L'inquilino della Casa Bianca ha aggiunto che “un possibile ma esiguo gruppo di truppe, potrebbe restare oltre la data prefissata per aiutare la transizione ma che questo non sarà possibile senza garanzie d'immunità”. Karzai non è dunque riuscito, almeno per ora, ad ottenere un ragionevole numero di uomini, nè il rinforzo dei mezzi militari. Certo è che per Kabul si avvia una stagione difficile: il ritiro della missione Nato nel 2014 e la fine del mandato del discusso presidente Karzai nonché il complesso negoziato con i talebani.
Radio Vaticana -"L'esercito di Kabul controlla ormai l'80% del territorio afgano, tanto che dalla prossima primavera sarà in grado di garantire la propria sicurezza. E’ quindi possibile che il ritiro progressivo delle truppe americane, previsto per il 2014, possa essere accelerato". Questo in sintesi quanto detto dal presidente Barack Obama nel corso dell'incontro con il suo omologo afgano Hamid Karzai. L'inquilino della Casa Bianca ha aggiunto che “un possibile ma esiguo gruppo di truppe, potrebbe restare oltre la data prefissata per aiutare la transizione ma che questo non sarà possibile senza garanzie d'immunità”. Karzai non è dunque riuscito, almeno per ora, ad ottenere un ragionevole numero di uomini, nè il rinforzo dei mezzi militari. Certo è che per Kabul si avvia una stagione difficile: il ritiro della missione Nato nel 2014 e la fine del mandato del discusso presidente Karzai nonché il complesso negoziato con i talebani.
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