venerdì, febbraio 15, 2013
In occasione della Quaresima, in questo Anno della Fede, vogliamo offrire agli amici de La Perfetta Letizia un cammino di meditazioni sulla preghiera del Padre Nostro.

di Monica Cardarelli

“All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”: queste sono parole della prima enciclica di Benedetto XVI, la Deus Caritas est, riprese nel suo Messaggio per la Quaresima 2013, che ci richiamano al principio, al senso della nostra fede. È l’incontro con Dio che ci ama per primo e la consapevolezza del suo amore gratuito che produce in noi una risposta che si concretizza nell’amore verso Dio e verso i fratelli: questa risposta di amore è la fede perché “la fede è conoscere la verità e aderirvi; la carità è camminare nella verità. Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore; con la carità si vive e si coltiva questa amicizia”, scrive sempre Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Quaresima.

Fede e carità sono quindi intimamente collegate tra loro perché non si può amare Dio e non amare i fratelli, ed è altrettanto vero che “non v’è azione più benefica e quindi caritatevole verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo, introdurlo nel rapporto con Dio: l’evangelizzazione è la più alta e integrale promozione della persona umana”.

In questo senso pensiamo che offrire alcune meditazioni sul Padre Nostro sia un modo concreto di evangelizzazione, un modo per rileggere la nostra fede, qui ed ora, attraverso Parole sempre attuali. La scelta della preghiera del Padre Nostro non è casuale; si tratta di una preghiera molto cara a san Francesco, tanto da essere da lui prescritta come “alternativa” dell’Ufficio divino per i “frati illetterati”. Francesco ha scritto anche alcune “Parafrasi del Padre nostro”, in cui esprime tutta la semplicità e profondità del suo amore e del suo rapporto di fede con Dio, lui che agli inizi della sua conversione pregò il crocifisso di San Damiano chiedendo di illuminare “le tenebre del cuore mio”.

Citiamo qui una parafrasi di Francesco: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno”. (FF 270)

Queste parole ci riportano al cuore della spiritualità francescana: sentirsi figli e creature di Dio Padre. Si narra che quando Francesco chiese ai suoi frati di pregare con lui sul Padre Nostro, si soffermò a lungo solo sulle prime parole “Padre Nostro”, tanto lo commuoveva l’amore paterno di Dio: “O santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro”, scriverà infatti. “Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!” ci ricorda l’evangelista Giovanni nella sua I Lettera (1 Gv. 3, 1). È incredibile come a volte verità profonde come la nostra figliolanza con Dio, il nostro essere figli amati come Gesù Cristo e fratelli tra noi, siano così difficili da interiorizzare e credere veramente. Se solo riuscissimo a fermarci e a considerare questa immensa verità, la nostra vita e la nostra fede cambierebbero. Quanto è difficile sentirsi figli di Dio!

Il nostro auspicio è che in questi giorni di Quaresima la nostra fede, come un granello di senape piantato sul terreno buono, cresca con maggiore vigore, irrigato, curato, nutrito e custodito dalle parole che sentiremo e dalle Sue parole per noi.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

OGGI ALL'ANGELUS DI BENEDETTO XVI ERAVAMO IN TANTI, DI DIVERSI PAESI E LINGUE MA TUTTI CI SIAMO SENTITI UNITI NEL PADRE ATTRAVERSO LA PREGHIERA CHE ABBIAMO RECITATO CON IL PAPA

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