Quattro fette, quattro colori, quattro cantoni, uno per ogni polo politico.
I dati definitivi si sono fatti attendere fino a tarda serata, e gli esiti non hanno seguito alcun percorso prevedibile: il testa a testa ha delineato un risultato incerto per tutti i partiti e il movimento di maggior rilievo.
Youreporternews - Al Senato si pone in testa con un 31,63% la coalizione del centro-sinistra, risultato composto principalmente da Pd (27,43%) e da Sinistra ecologia e libertà con Vendola (2,97%). Il restante 1,2% è portato dai partiti che hanno ottenuto meno voti: Centro democratico, il megafono – Lista Crocetta, Partito socialista italiano e Moderati. Segue la cordata del centro-destra. Il Popolo della libertà conquista il 22,30% del totale, raggiungendo il 30,72% grazie ai simboli affini: Lega Nord (4,33%), Fratelli d’Italia (1,92%), La destra di Storace (0,72%), partito Pensionati (0,4%), Grande Sud (0,39%), Mir (0,22%), Partito dei siciliani (0,15%), Intesa popolare (0,08%), Cantiere popolare (0,07%), Basta tasse (0,06%) e Liberi per un’Italia equa (0,02%).
Al terzo posto, ma al primo per voti conquistati da un simbolo, il Movimento 5 stelle, che ha ricevuto il 23,79% del totale. Segue Mario Monti con il 9,13%, fuori invece Ingroia con 1,79%: tale panorama attribuisce ai gruppi che hanno superato lo sbarramento del 4% i posti al Senato in maniera proporzionale.
Alla Camera il primo simbolo è quello del Movimento 5 stelle: col 25,55% si è infatti collocato in testa per il numero di voti, tuttavia il nuovo gruppo approdato in Parlamento ha dovuto confrontarsi con le coalizioni di centro-sinistra e centro-destra. Grazie alle alleanze la sinistra ha raggiunto il 29,54% (di cui il 25,42% portato dal Pd e il 3,2% da Sinistra ecologia e libertà). Il centro destra si attesta al secondo posto con il 29,18% (21,56% dal Pdl, 4,08% dalla Lega e 1,95% da Fratelli d’Italia). La catena di Mario Monti raggiunge il 10,56% dei voti: Scelta civica guadagna l’8,3%, seguita dall’Unione di centro (1,78%) e Futuro e Libertà (0,46%). Ingroia e fare per fermare il declino non raggiungono la quota minima, rispettivamente col 2,25% e l’1,12%.
Youreporternews - Al Senato si pone in testa con un 31,63% la coalizione del centro-sinistra, risultato composto principalmente da Pd (27,43%) e da Sinistra ecologia e libertà con Vendola (2,97%). Il restante 1,2% è portato dai partiti che hanno ottenuto meno voti: Centro democratico, il megafono – Lista Crocetta, Partito socialista italiano e Moderati. Segue la cordata del centro-destra. Il Popolo della libertà conquista il 22,30% del totale, raggiungendo il 30,72% grazie ai simboli affini: Lega Nord (4,33%), Fratelli d’Italia (1,92%), La destra di Storace (0,72%), partito Pensionati (0,4%), Grande Sud (0,39%), Mir (0,22%), Partito dei siciliani (0,15%), Intesa popolare (0,08%), Cantiere popolare (0,07%), Basta tasse (0,06%) e Liberi per un’Italia equa (0,02%).
Al terzo posto, ma al primo per voti conquistati da un simbolo, il Movimento 5 stelle, che ha ricevuto il 23,79% del totale. Segue Mario Monti con il 9,13%, fuori invece Ingroia con 1,79%: tale panorama attribuisce ai gruppi che hanno superato lo sbarramento del 4% i posti al Senato in maniera proporzionale.
Alla Camera il primo simbolo è quello del Movimento 5 stelle: col 25,55% si è infatti collocato in testa per il numero di voti, tuttavia il nuovo gruppo approdato in Parlamento ha dovuto confrontarsi con le coalizioni di centro-sinistra e centro-destra. Grazie alle alleanze la sinistra ha raggiunto il 29,54% (di cui il 25,42% portato dal Pd e il 3,2% da Sinistra ecologia e libertà). Il centro destra si attesta al secondo posto con il 29,18% (21,56% dal Pdl, 4,08% dalla Lega e 1,95% da Fratelli d’Italia). La catena di Mario Monti raggiunge il 10,56% dei voti: Scelta civica guadagna l’8,3%, seguita dall’Unione di centro (1,78%) e Futuro e Libertà (0,46%). Ingroia e fare per fermare il declino non raggiungono la quota minima, rispettivamente col 2,25% e l’1,12%.
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