In gara, fino al 17 febbraio, i più grandi campioni del circo bianco. Hirscher e Maze gli atleti da battere. Italiani possibili protagonisti, soprattutto al maschile.
Città Nuova - A Schladming tutto è pronto. A poco più di un anno dal via delle Olimpiadi di Sochi 2014, la nota località turistica austriaca, già sede dei campionati del mondo di sci alpino nel 1982, ospiterà nelle prossime due settimane i migliori sciatori del pianeta (609 provenienti da 72 diverse nazioni), in uno dei più importanti avvenimenti della stagione degli sport invernali. In Austria l’attesa è alle stelle. Perché i mondiali di sci, da quelle parti, sono più considerati di un mondiale di calcio, e nessuno vuole perdersi un attimo di quelle che saranno due settimane di festa all’insegna del grande sport. Così, non c’è da stupirsi più di tanto nello scoprire che l’evento iridato è stato preparato con la massima cura, anche grazie a fondi appositamente stanziati dal Governo e da alcuni importanti sponsor: lo stadio della Planai, il massiccio montuoso di 1906 metri su cui si gareggerà e dal quale si dispiega l’omonima pista e le altre del comprensorio, è stato completamente rinnovato (ora arriva ad ospitare fino a 33 mila persone a sedere); è stata allestita una sala stampa modernissima; i biglietti sono praticamente esauriti (alla fine si potrebbero superare i 350 mila spettatori!).
Guerriero in pista, generoso fuori. Sul fronte puramente agonistico, uno degli uomini da battere sarà certamente l’idolo di casa, Marcel Hirscher. Il ventitreenne ragazzo di Salisburgo, specialista delle discipline più tecniche (slalom e gigante), in gara si contraddistingue per grande reattività e per anticipi pazzeschi. Un vero folletto, capace di dare spettacolo ogni volta che prende il via dal cancelletto di partenza. Assoluto dominatore della passata e dell’attuale stagione (fino ad oggi in carriera ha già ottenuto diciotto vittorie in coppa del mondo), lo sciatore austriaco è atteso ora alle prove che ne dovranno sancire la definitiva consacrazione: questi campionati del mondo, appunto, e le Olimpiadi del prossimo anno.
Primo atleta nella storia dello sci ad usare attrezzature tecniche da lui stesso sviluppate, Marcel qualche volta è stato oggetto di polemiche per la brutta abitudine di non fermarsi e di tirar dritto, facendo finta di niente, in caso di probabili inforcate. Ma Marcel è anche un ragazzo generoso, capace di gesti altruisti e disinteressati. Dopo il secondo posto ottenuto nello slalom gigante dell’Alta Badia disputato lo scorso 16 dicembre, ad esempio, ha donato interamente l’assegno ricevuto in premio (18 mila euro) alla popolazione del comune di Badia, località che pochi giorni prima era stata colpita da una frana che ha distrutto alcune abitazioni, lasciando più di trenta persone senza una casa.
Slovena di nascita, italiana d’adozione. In campo femminile, la possibile reginetta di questa rassegna iridata è invece la ventinovenne Tina Maze. Alcune settimane fa, con la vittoria nel supergigante disputato a St. Anton (Austria), la slovena è diventata la sesta sciatrice della storia capace di ottenere successi in tutte le cinque specialità dello sci alpino. Tina quest’anno sta dominando la stagione di coppa del mondo con una superiorità davvero disarmante, complici anche i problemi che hanno frenato una delle sue principali rivali, la statunitense Lindsay Kildow Vonn, alle prese con alcuni fastidi fisici (in particolare una brutta infezione intestinale che l’ha costretta per diverso tempo in ospedale), e personali (il divorzio dopo cinque anni di matrimonio dal marito Thomas).
La Maze in patria è una vera star, famosa come cantante (ha inciso una canzone cliccatissima su Youtube), ma soprattutto per le sue imprese sportive. I suoi segreti? Una sciata davvero elegante, sicura, frutto di una tecnica sopraffina costruita con pazienza grazie ad ore e ore di allenamento insieme allo staff che la segue da qualche tempo. Uno staff tutto italiano, composto da Livio Magoni (fratello di Paoletta, oro olimpico in slalom a Sarajevo 1984), dallo skiman Andrea Vianello (uno che ha lavorato in passato anche con Alberto Tomba, Giorgio Rocca e la statunitense Julia Mancuso), e soprattutto da Andrea Massi, un goriziano quarantaseienne che della Maze è tecnico, manager e ... fidanzato.
Altri protagonisti e ambizioni azzurre. Attesi protagonisti di questa edizione dei campionati del mondo sono, tra gli altri, anche il norvegese Aksel Lund Svindal (specialità preferite discesa e supergigante), lo statunitense Ted Ligety, il tedesco Felix Neureuther ed il croato Ivica Kostelic, mentre in campo femminile, oltre alla già citata statunitense Lindsay Vonn, c’è grande attesa per le prove della polivalente tedesca Maria Riesch e per quelle dell’astro nascente dello sci mondiale, la diciassettenne statunitense Mikaela Shiffrin, un vero fenomeno a districarsi tra i pali stretti dello slalom speciale, disciplina in cui scende giù a testa bassa, sempre con l’acceleratore schiacciato al massimo.
Ma tra i possibili protagonisti di Schladming 2013 ci sono anche gli azzurri, soprattutto in campo maschile. Nelle discipline veloci potremo schierare la squadra italiana che, secondo molti addetti ai lavori, è la più forte di sempre. Si va da Christof Innerhofer (campione mondiale uscente in SuperG e quest’anno vincitore delle discese libere di Beaver Creek e Wengen) a Dominik Paris (trionfatore nella stessa specialità a Bormio e Kitzbuhel), da Matteo Marsaglia a Werner Heel, mentre nelle discipline tecniche hanno ambizioni di podio i vari Moelgg, Razzoli, Blardone e Simoncelli. Sul fronte femminile invece, in attesa che Federica Brignone si riprenda da un infortunio, le uniche concrete speranze di medaglia possiamo nutrirle, almeno sulla carta, con Irene Curtoni e Daniela Merighetti. Ma in gara tutto può sempre succedere e quindi ... forza azzurri!
Programma delle gare: clicca qui
Città Nuova - A Schladming tutto è pronto. A poco più di un anno dal via delle Olimpiadi di Sochi 2014, la nota località turistica austriaca, già sede dei campionati del mondo di sci alpino nel 1982, ospiterà nelle prossime due settimane i migliori sciatori del pianeta (609 provenienti da 72 diverse nazioni), in uno dei più importanti avvenimenti della stagione degli sport invernali. In Austria l’attesa è alle stelle. Perché i mondiali di sci, da quelle parti, sono più considerati di un mondiale di calcio, e nessuno vuole perdersi un attimo di quelle che saranno due settimane di festa all’insegna del grande sport. Così, non c’è da stupirsi più di tanto nello scoprire che l’evento iridato è stato preparato con la massima cura, anche grazie a fondi appositamente stanziati dal Governo e da alcuni importanti sponsor: lo stadio della Planai, il massiccio montuoso di 1906 metri su cui si gareggerà e dal quale si dispiega l’omonima pista e le altre del comprensorio, è stato completamente rinnovato (ora arriva ad ospitare fino a 33 mila persone a sedere); è stata allestita una sala stampa modernissima; i biglietti sono praticamente esauriti (alla fine si potrebbero superare i 350 mila spettatori!).
Guerriero in pista, generoso fuori. Sul fronte puramente agonistico, uno degli uomini da battere sarà certamente l’idolo di casa, Marcel Hirscher. Il ventitreenne ragazzo di Salisburgo, specialista delle discipline più tecniche (slalom e gigante), in gara si contraddistingue per grande reattività e per anticipi pazzeschi. Un vero folletto, capace di dare spettacolo ogni volta che prende il via dal cancelletto di partenza. Assoluto dominatore della passata e dell’attuale stagione (fino ad oggi in carriera ha già ottenuto diciotto vittorie in coppa del mondo), lo sciatore austriaco è atteso ora alle prove che ne dovranno sancire la definitiva consacrazione: questi campionati del mondo, appunto, e le Olimpiadi del prossimo anno.
Primo atleta nella storia dello sci ad usare attrezzature tecniche da lui stesso sviluppate, Marcel qualche volta è stato oggetto di polemiche per la brutta abitudine di non fermarsi e di tirar dritto, facendo finta di niente, in caso di probabili inforcate. Ma Marcel è anche un ragazzo generoso, capace di gesti altruisti e disinteressati. Dopo il secondo posto ottenuto nello slalom gigante dell’Alta Badia disputato lo scorso 16 dicembre, ad esempio, ha donato interamente l’assegno ricevuto in premio (18 mila euro) alla popolazione del comune di Badia, località che pochi giorni prima era stata colpita da una frana che ha distrutto alcune abitazioni, lasciando più di trenta persone senza una casa.
Slovena di nascita, italiana d’adozione. In campo femminile, la possibile reginetta di questa rassegna iridata è invece la ventinovenne Tina Maze. Alcune settimane fa, con la vittoria nel supergigante disputato a St. Anton (Austria), la slovena è diventata la sesta sciatrice della storia capace di ottenere successi in tutte le cinque specialità dello sci alpino. Tina quest’anno sta dominando la stagione di coppa del mondo con una superiorità davvero disarmante, complici anche i problemi che hanno frenato una delle sue principali rivali, la statunitense Lindsay Kildow Vonn, alle prese con alcuni fastidi fisici (in particolare una brutta infezione intestinale che l’ha costretta per diverso tempo in ospedale), e personali (il divorzio dopo cinque anni di matrimonio dal marito Thomas).
La Maze in patria è una vera star, famosa come cantante (ha inciso una canzone cliccatissima su Youtube), ma soprattutto per le sue imprese sportive. I suoi segreti? Una sciata davvero elegante, sicura, frutto di una tecnica sopraffina costruita con pazienza grazie ad ore e ore di allenamento insieme allo staff che la segue da qualche tempo. Uno staff tutto italiano, composto da Livio Magoni (fratello di Paoletta, oro olimpico in slalom a Sarajevo 1984), dallo skiman Andrea Vianello (uno che ha lavorato in passato anche con Alberto Tomba, Giorgio Rocca e la statunitense Julia Mancuso), e soprattutto da Andrea Massi, un goriziano quarantaseienne che della Maze è tecnico, manager e ... fidanzato.
Altri protagonisti e ambizioni azzurre. Attesi protagonisti di questa edizione dei campionati del mondo sono, tra gli altri, anche il norvegese Aksel Lund Svindal (specialità preferite discesa e supergigante), lo statunitense Ted Ligety, il tedesco Felix Neureuther ed il croato Ivica Kostelic, mentre in campo femminile, oltre alla già citata statunitense Lindsay Vonn, c’è grande attesa per le prove della polivalente tedesca Maria Riesch e per quelle dell’astro nascente dello sci mondiale, la diciassettenne statunitense Mikaela Shiffrin, un vero fenomeno a districarsi tra i pali stretti dello slalom speciale, disciplina in cui scende giù a testa bassa, sempre con l’acceleratore schiacciato al massimo.
Ma tra i possibili protagonisti di Schladming 2013 ci sono anche gli azzurri, soprattutto in campo maschile. Nelle discipline veloci potremo schierare la squadra italiana che, secondo molti addetti ai lavori, è la più forte di sempre. Si va da Christof Innerhofer (campione mondiale uscente in SuperG e quest’anno vincitore delle discese libere di Beaver Creek e Wengen) a Dominik Paris (trionfatore nella stessa specialità a Bormio e Kitzbuhel), da Matteo Marsaglia a Werner Heel, mentre nelle discipline tecniche hanno ambizioni di podio i vari Moelgg, Razzoli, Blardone e Simoncelli. Sul fronte femminile invece, in attesa che Federica Brignone si riprenda da un infortunio, le uniche concrete speranze di medaglia possiamo nutrirle, almeno sulla carta, con Irene Curtoni e Daniela Merighetti. Ma in gara tutto può sempre succedere e quindi ... forza azzurri!
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Marco Catapano
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