mercoledì, febbraio 20, 2013
Momenti di riflessioni e testimonianze per un pensiero ecologico cristiano

Si terrà a S. Maria degli Angeli (Assisi), l’1 e il 2 marzo, il 2° Convegno nazionale sulla Custodia del Creato, organizzato dall’Ufficio Nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, il Servizio Nazionale per il progetto culturale e l’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, in collaborazione con l’Associazione Teologica Italiana (ATI) e l’Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale (ATISM). Tema del Convegno: "La fede nel Creatore per abitare la terra". Ci si interrogherà su come la fede possa illuminare il rapporto uomo-natura, spesso contraddittorio (quando non catastrofico), tracciando nuove strade per un’azione ecologica efficace. Particolarmente interessante la prospettiva ecumenica e interreligiosa del convegno, che vedrà, tra gli altri, gli interventi della Pastora valdese Letizia Tomassone, dell’Archimandrita Evangelos Yfantidis, Vicario Generale della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, del Prof. Rav Giuseppe Laras, Rabbino capo di Ancona e Presidente del Tribunale Rabbinico del Centro-Nord Italia e della Prof.ssa Shahrzad Houshmand, Teologa islamica.

Non casuale è la scelta del luogo dove si terrà il convegno, Assisi, patria di San Francesco, cantore del creato, testimone per eccellenza della custodia della natura e di un pensiero ecologico dalle radici profondamente spirituali. Che il rispetto e la salvaguardia della natura possa essere un aspetto, quando non l’aspetto dominante della propria azione pastorale è oggi testimoniato da molti uomini e donne di Chiesa, che per la difesa dell’ambiente sono arrivati a volte fino al sacrificio estremo, al martirio. E’ il caso di Dorothy Stang, missionaria statunitense, naturalizzata brasiliana, conosciuta come l’ambientalista amazzonica, assassinata il 12 febbraio del 2005 mentre si trovava nello Stato brasiliano del Parà, che detiene il triste record di deforestazioni, di abusi dei dritti umani e di crimini ambientali.

Suor Dorothy, prendendo con forza posizione contro i latifondisti e il loro atteggiamento aggressivo, sosteneva l’idea di una Chiesa che fosse voce profetica di giustizia sociale; lottò per difendere la foresta amazzonica dalla brama dei latifondisti, che tutto trasforma in distruzione, rapina, morte. La sua lotta per la difesa dei diritti di queste popolazioni è diventata lotta per salvaguardare il creato: “Non fuggirò e non abbandonerò la lotta di questi contadini che non hanno protezione, nel mezzo della foresta. Loro hanno il diritto sacro a una vita migliore in una terra dove possano vivere e produrre con dignità”. La sua biografia, Prima martire del creato. Dorothy Stang, scritta da Valentino Salvoldi (Paoline, 2011), mette in luce l’impegno evangelico e sociale di questa suora che si è schierata dalla parte dei poveri, ha speso la sua vita per difendere il diritto alla terra di un popolo senza voce e senza diritti e, per questo, è considerata una delle prime martiri per il creato.

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