Quali sono state le promesse dei candidati premier in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento di domenica 24 e lunedì 25 febbraio?
Ormai mancano solo tre giorni alle votazioni: la campagna elettorale è stata piena di scontri e ha portato con sé molte perplessità. Il frammentato panorama politico italiano ha visto l'entrata in campo di nuovi personaggi politici (come Mario Monti, leader di Scelta Civica, e il magistrato Antonino Ingroia, leader di Rivoluzione Civile), mentre altri, già visti sulla scena, hanno riconfermato il proprio ruolo (come Silvio Berlusconi, leader del Pdl) o hanno vinto la competizione interna al partito (come per Pier Luigi Bersani, leader del Pd). La campagna elettorale si è svolta per alcuni prevalentemente sulle piazze, come per Beppe Grillo, il comico genovese che nel 2009 ha fondato il Movimento 5 Stelle, per altri ancora invece il palcoscenico è stato il piccolo schermo. In ogni caso le parole dette sono state molte e i candidati si sono lanciati in mille promesse per riuscire ad attrarre il maggior numero di voti possibili e soprattutto per convincere quel 30% di elettori indecisi che il politologo Renato Manheimer caratterizza come "donne meno giovani di età, con titolo di studio relativamente basso, spesso residenti al Sud". Per Manheimer, inoltre, un altro 10% di italiani potrebbe mutare la propria scelta proprio negli ultimi giorni prima del voto.
Le promesse che hanno fatto sicuramente più scalpore e che sono rimbalzate sui giornali sono state quelle di Silvio Berlusconi. «Via l'Imu sulla prima casa, risarcimento in posta dell'Imu pagata nel 2012, via l'Irap in 5 anni, via il finanziamento pubblico ai partiti»: queste le parole del Cavaliere, che ha continuando affermando che «anche un imbecille è in grado di inventare nuove tasse, soltanto chi è intelligente sa ridurre le spese». Per convincere gli italiani della veridicità delle sue parole Berlusconi ha inviato oggi agli italiani una busta con su scritto "Avviso importante rimborso Imu 2012", dove sono indicate le "modalità e tempi per accedere nel 2013 al rimborso dell'Imu pagata nel 2012 sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli".
Mario Monti, dal canto suo, non si dice pentito di avere introdotto l'Imu perché senza i suoi "20-22 miliardi non ce l'avremmo fatta". Il Professore, però, si sente adesso in grado di affermare che "il Paese, grazie ai sacrifici degli italiani, ha un bilancio pubblico tra i più solidi d'Europa" e "si può ragionare su una diminuzione progressiva di tutte le tasse in modo responsabile": anche Mario Monti, dunque, promette di abbassare i tributi. E spiega che "altro è dover ricondurre al pareggio un bilancio, in poco tempo, abbastanza dissestato, come era quello italiano un anno e mezzo fa (e questo non consentiva di essere dolci in materia di tasse), altro è disegnare un futuro di 5 anni partendo da un bilancio pubblico strutturalmente in pareggio nell'arco di 5 anni". Il Professore chiarisce come quella che lui propone sia una "riduzione delle tasse graduale, responsabile, aggredendo contemporaneamente la spesa pubblica, cosa che i governi precedenti hanno fatto molto poco, e andando avanti nella lotta all'evasione".
Anche Grillo non ha resistito al fascino delle promesse: "La prima cosa che faremo, visto che questo paese è fallito, è trovare soldi per far sopravvivere la gente, alle pensioni metteremo un tetto massimo di 3000 euro e un minimo di 1000. Ci occuperemo dell'accorpamento dei comuni e dell'eliminazione delle province. Tutti i soldi che entreranno - continua Grillo - li useremo per finanziare la piccola media impresa, detassare il lavoro, aumentare i salari, defiscalizzare la piccola media impresa e aiutare le aziende a non chiudere". Il leader del M5S, però, riconosce che "non è che posso dire con una bacchetta domani mettiamo tutto a posto", ma si dice convinto di avere "la qualità e le idee per cominciare a pensare in modo diverso”.
Il leader del centro-sinistra Pier Luigi Bersani si è impegnato, nel caso di vittoria alle elezioni, ad estendere entro 6 mesi la Legge Mancino anche ai reati di omofobia e di transfobia. Bersani ha inoltre dichiarato la volontà di "prendere la legge tedesca sulle unioni omosessuali e di tradurla nella legislazione italiana” entro un anno e di occuparsi del “nodo del riconoscimento del diritto del bambino che cresce all’interno di un nucleo famigliare omogenitoriale a vedere riconosciuto dalla legge il legame affettivo con il genitore non biologico, soprattutto nei casi di malattia o morte del genitore biologico”. Anche Bersani ha annunciato la ferma volontà ad eliminare le leggi ad personam e di diminuire le tasse, attraverso la lotta all'evasione fiscale e l'impegno ad "alleggerire il peso sul lavoro che dà lavoro".
Il vero problema da porsi in mezzo a tutte queste parole e promesse dei politici è: sapranno mantenere queste promesse in caso di vittoria? Non ci resta che attendere qualche giorno per conoscere la risposta.
Ormai mancano solo tre giorni alle votazioni: la campagna elettorale è stata piena di scontri e ha portato con sé molte perplessità. Il frammentato panorama politico italiano ha visto l'entrata in campo di nuovi personaggi politici (come Mario Monti, leader di Scelta Civica, e il magistrato Antonino Ingroia, leader di Rivoluzione Civile), mentre altri, già visti sulla scena, hanno riconfermato il proprio ruolo (come Silvio Berlusconi, leader del Pdl) o hanno vinto la competizione interna al partito (come per Pier Luigi Bersani, leader del Pd). La campagna elettorale si è svolta per alcuni prevalentemente sulle piazze, come per Beppe Grillo, il comico genovese che nel 2009 ha fondato il Movimento 5 Stelle, per altri ancora invece il palcoscenico è stato il piccolo schermo. In ogni caso le parole dette sono state molte e i candidati si sono lanciati in mille promesse per riuscire ad attrarre il maggior numero di voti possibili e soprattutto per convincere quel 30% di elettori indecisi che il politologo Renato Manheimer caratterizza come "donne meno giovani di età, con titolo di studio relativamente basso, spesso residenti al Sud". Per Manheimer, inoltre, un altro 10% di italiani potrebbe mutare la propria scelta proprio negli ultimi giorni prima del voto.
Le promesse che hanno fatto sicuramente più scalpore e che sono rimbalzate sui giornali sono state quelle di Silvio Berlusconi. «Via l'Imu sulla prima casa, risarcimento in posta dell'Imu pagata nel 2012, via l'Irap in 5 anni, via il finanziamento pubblico ai partiti»: queste le parole del Cavaliere, che ha continuando affermando che «anche un imbecille è in grado di inventare nuove tasse, soltanto chi è intelligente sa ridurre le spese». Per convincere gli italiani della veridicità delle sue parole Berlusconi ha inviato oggi agli italiani una busta con su scritto "Avviso importante rimborso Imu 2012", dove sono indicate le "modalità e tempi per accedere nel 2013 al rimborso dell'Imu pagata nel 2012 sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli".
Mario Monti, dal canto suo, non si dice pentito di avere introdotto l'Imu perché senza i suoi "20-22 miliardi non ce l'avremmo fatta". Il Professore, però, si sente adesso in grado di affermare che "il Paese, grazie ai sacrifici degli italiani, ha un bilancio pubblico tra i più solidi d'Europa" e "si può ragionare su una diminuzione progressiva di tutte le tasse in modo responsabile": anche Mario Monti, dunque, promette di abbassare i tributi. E spiega che "altro è dover ricondurre al pareggio un bilancio, in poco tempo, abbastanza dissestato, come era quello italiano un anno e mezzo fa (e questo non consentiva di essere dolci in materia di tasse), altro è disegnare un futuro di 5 anni partendo da un bilancio pubblico strutturalmente in pareggio nell'arco di 5 anni". Il Professore chiarisce come quella che lui propone sia una "riduzione delle tasse graduale, responsabile, aggredendo contemporaneamente la spesa pubblica, cosa che i governi precedenti hanno fatto molto poco, e andando avanti nella lotta all'evasione".
Anche Grillo non ha resistito al fascino delle promesse: "La prima cosa che faremo, visto che questo paese è fallito, è trovare soldi per far sopravvivere la gente, alle pensioni metteremo un tetto massimo di 3000 euro e un minimo di 1000. Ci occuperemo dell'accorpamento dei comuni e dell'eliminazione delle province. Tutti i soldi che entreranno - continua Grillo - li useremo per finanziare la piccola media impresa, detassare il lavoro, aumentare i salari, defiscalizzare la piccola media impresa e aiutare le aziende a non chiudere". Il leader del M5S, però, riconosce che "non è che posso dire con una bacchetta domani mettiamo tutto a posto", ma si dice convinto di avere "la qualità e le idee per cominciare a pensare in modo diverso”.
Il leader del centro-sinistra Pier Luigi Bersani si è impegnato, nel caso di vittoria alle elezioni, ad estendere entro 6 mesi la Legge Mancino anche ai reati di omofobia e di transfobia. Bersani ha inoltre dichiarato la volontà di "prendere la legge tedesca sulle unioni omosessuali e di tradurla nella legislazione italiana” entro un anno e di occuparsi del “nodo del riconoscimento del diritto del bambino che cresce all’interno di un nucleo famigliare omogenitoriale a vedere riconosciuto dalla legge il legame affettivo con il genitore non biologico, soprattutto nei casi di malattia o morte del genitore biologico”. Anche Bersani ha annunciato la ferma volontà ad eliminare le leggi ad personam e di diminuire le tasse, attraverso la lotta all'evasione fiscale e l'impegno ad "alleggerire il peso sul lavoro che dà lavoro".
Il vero problema da porsi in mezzo a tutte queste parole e promesse dei politici è: sapranno mantenere queste promesse in caso di vittoria? Non ci resta che attendere qualche giorno per conoscere la risposta.
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