venerdì, febbraio 15, 2013
Spendere sforando il bugdet di ben 65.000 euro in 14 mesi dalla carta di credito aziendale, nel caso dell’ex direttore del TG1 Augusto Minzolini, giornalista tra la cerchia dei fedelissimi di Silvio Berlusconi, non è peculato.

Youreporternews - Per lui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione. Ma il tribunale di Roma, VI sezione penale ha deciso diversamente, valutando il fatto come non costituente reato. Questo nonostante Minzolini, quando venne fuori la storia, si sia affrettato a restituire la somma alla tv di stato. “E’ stata una via crucis”, ha subito detto l’ex direttore, anzi, nel più classico stile giornalistico è stata una “vera e propria via crucis”. “Per questo processo ho rifiutato di fare il capoufficio di corrispondenza di New York per la Rai. Ho seguito tutto il processo e quello a cui ho assistito oggi mi rincuora sul rapporto giustizia-informazione in questo Paese” Per la verità le prospettive di Minzolini, messo dal PDL in un posto blindato per il parlamento, in Liguria, non erano comunque drammatiche, ma per lui la vicenda è una ferita aperta, e lo fa sapere. Dice di sentirsi “disgustato dai media”. “Io ho scontato una pena mediatica in questo anno e mezzo, malgrado la mia assoluzione piena. In questo periodo sono stato in balia di questo assurdo meccanismo, in cui non si ha mai la possibilità di difendersi”. Subito il consigliere Rai quota PDL Verro ha chiesto il reintegro di Minzolini alla direzione del TG1. Come questo sia compatibile con un candidato alle politiche, non è però chiaro.

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