domenica, febbraio 10, 2013
È la denuncia del Global Council of Indian Christians (Gcic). Agenti hanno ucciso cinque contadini scambiandoli per guerriglieri maoisti. Ancora in carcere sette cristiani innocenti, accusati di responsabilità nei pogrom del 2008.

Asianews - La corruzione della polizia da parte dei politici locali favorisce le violenze contro poveri, minoranze etniche e religiose e bisognosi dell'Orissa. È la denuncia di Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), ai continui episodi di violenza e la totale assenza di giustizia che colpiscono le comunità più deboli dello Stato indiano, in particolare quelle cristiana, dalit e tribale. Uno dei casi di cui si è interessato il Gcic è avvenuto nel distretto di Gajapathi e riguarda la morte di cinque persone - quattro uomini e una donna - per mano della polizia, che li ha uccisi scambiandoli per guerriglieri maoisti. Il fatto risale al 14 novembre scorso, e da allora i familiari delle vittime non hanno mai ricevuto né risarcimenti, né giustizia.

Tutte e cinque le vittime erano civili innocenti che facevano i contadini. Tre di loro - Aiba Padra, 35 anni; Shyamason Majhi, 50; Sanatan Mallick, 27 - erano adivasi

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