Secondo quanto scrive oggi l'agenzia ufficiale cinese Xinhua, «La qualità dell'aria a Pechino e nelle regioni circostanti, giovedì ha raggiunto livelli pericolosi».
GreenReport - A comunicarlo è stato il Centro di sorveglianza dell'ambiente della municipalità di Pechino (dove vive una popolazione equivalente ad oltre un terzo di quella italiana) che evidenzia come «L'assenza di vento, l'inversione delle temperature, gli inquinanti trasportati dall'est e dal sud del Paese ed una grande ondata di polvere proveniente dalla Mongolia interna sono responsabili del pericoloso inquinamento dell'aria che colpisce Pechino, Tianjin, l'Hebei e la baia di Bohai». Il livello di particolato PM 2,5 ha superato ovunque i 400 microgrammi per metro cubo, la soglia considerata pericolosa per la salute. A Pechino il PM 2,5 è a 510 per m3, più alto del livello massimo "molto dannoso" per la salute, e lo smog è particolarmente persistente a sud della capitale cinese, dove la visibilità è molto bassa. Il tutto mentre Pechino è invasa dai turisti per le feste di primavera.
Uno dei problemi, oltre all'uso eccessivo del carbone, è l'aumento esponenziale delle auto private che il governo sta inutilmente cercando di contenere, dato che sono diventate un elemento trainante dei consumi e uno status symbol della nuova classe medio-alta. A gennaio, mentre la Cina soffocava nello smog e a Pechino si pensava a misure draconiane per limitare il traffico, le vendite di auto sono aumentate del 49% rispetto all'anno scorso. C'è sicuramente l'effetto degli acquisti per il Capodanno cinese, ma solo a gennaio in Cina sono stati acquistati 2.030.000 veicoli leggeri (1,73 milioni di auto), in crescita del 45,3% rispetto al gennaio 2012. Le vendite a febbraio potrebbero avere un calo del 30 - 35% rispetto al picco delle feste, ma si tratta sempre di cifre enormi e, anche se è vero che le auto nuove vanno a sostituire vecchie auto inquinanti, il loro aumento compensa e supera il calo delle emissioni delle singole auto rottamati. In Cina si prevede che si venderanno almeno 20 milioni di auto e che i Suv resteranno la tipologia in più rapida crescita nel corso dell'anno, mentre i veicoli commerciali registreranno un aumento moderato.
Il governo cinese è preoccupato per l'inquinamento atmosferico causato dal crescente numero dei veicoli sulla strada, per questo ha annunciato uno standard più rigoroso per il carburante delle auto che entrerà in vigore entro il 2017, ma l'industria automobilistica cinese (in gran parte in mano alle multinazionali) teme che questo possa danneggiarla.
A proposito di carburanti, cattive notizie per inquinamento ed emissioni di gas serra vengono dai dati della produzione di gas e petrolio che a gennaio hanno avuto un aumento su base annua.
Gli ultimi dati pubblicati oggi dalla Commissione nazionale dello sviluppo e della riforma rivelano che «La produzione nazionale di petrolio greggio ha raggiunto i 17,7 milioni di tonnellate il mese scorso, in rialzo del 3,6% in rapporto allo stesso periodo dell'anno scorso». Inoltre, la Cina a gennaio ha raffinato 38,13 milioni dui tonnellate di petrolio greggio, con un più 5,3% su base annua, mentre la produzione di prodotti petroliferi raffinati è aumentata del 5,9%, raggiungendo i 23,52 milioni di tonnellate. Anche i consumo di prodotti petroliferi è cresciuto del 5,7%, fino a 20,48 milioni di tonnellate.
A gennaio la Cina ha prodotto 11,2 miliardi di m3 di gas, segnando un più 14,4%, e le importazioni di gas sono schizzate ad un più 42,2%, raggiungendo i 4,8 miliardi di m3. I cinesi a gennaio hanno consumato 16,4 miliardi di m3 di gas, con un aumento del 20% su base annua.
GreenReport - A comunicarlo è stato il Centro di sorveglianza dell'ambiente della municipalità di Pechino (dove vive una popolazione equivalente ad oltre un terzo di quella italiana) che evidenzia come «L'assenza di vento, l'inversione delle temperature, gli inquinanti trasportati dall'est e dal sud del Paese ed una grande ondata di polvere proveniente dalla Mongolia interna sono responsabili del pericoloso inquinamento dell'aria che colpisce Pechino, Tianjin, l'Hebei e la baia di Bohai». Il livello di particolato PM 2,5 ha superato ovunque i 400 microgrammi per metro cubo, la soglia considerata pericolosa per la salute. A Pechino il PM 2,5 è a 510 per m3, più alto del livello massimo "molto dannoso" per la salute, e lo smog è particolarmente persistente a sud della capitale cinese, dove la visibilità è molto bassa. Il tutto mentre Pechino è invasa dai turisti per le feste di primavera.
Uno dei problemi, oltre all'uso eccessivo del carbone, è l'aumento esponenziale delle auto private che il governo sta inutilmente cercando di contenere, dato che sono diventate un elemento trainante dei consumi e uno status symbol della nuova classe medio-alta. A gennaio, mentre la Cina soffocava nello smog e a Pechino si pensava a misure draconiane per limitare il traffico, le vendite di auto sono aumentate del 49% rispetto all'anno scorso. C'è sicuramente l'effetto degli acquisti per il Capodanno cinese, ma solo a gennaio in Cina sono stati acquistati 2.030.000 veicoli leggeri (1,73 milioni di auto), in crescita del 45,3% rispetto al gennaio 2012. Le vendite a febbraio potrebbero avere un calo del 30 - 35% rispetto al picco delle feste, ma si tratta sempre di cifre enormi e, anche se è vero che le auto nuove vanno a sostituire vecchie auto inquinanti, il loro aumento compensa e supera il calo delle emissioni delle singole auto rottamati. In Cina si prevede che si venderanno almeno 20 milioni di auto e che i Suv resteranno la tipologia in più rapida crescita nel corso dell'anno, mentre i veicoli commerciali registreranno un aumento moderato.
Il governo cinese è preoccupato per l'inquinamento atmosferico causato dal crescente numero dei veicoli sulla strada, per questo ha annunciato uno standard più rigoroso per il carburante delle auto che entrerà in vigore entro il 2017, ma l'industria automobilistica cinese (in gran parte in mano alle multinazionali) teme che questo possa danneggiarla.
A proposito di carburanti, cattive notizie per inquinamento ed emissioni di gas serra vengono dai dati della produzione di gas e petrolio che a gennaio hanno avuto un aumento su base annua.
Gli ultimi dati pubblicati oggi dalla Commissione nazionale dello sviluppo e della riforma rivelano che «La produzione nazionale di petrolio greggio ha raggiunto i 17,7 milioni di tonnellate il mese scorso, in rialzo del 3,6% in rapporto allo stesso periodo dell'anno scorso». Inoltre, la Cina a gennaio ha raffinato 38,13 milioni dui tonnellate di petrolio greggio, con un più 5,3% su base annua, mentre la produzione di prodotti petroliferi raffinati è aumentata del 5,9%, raggiungendo i 23,52 milioni di tonnellate. Anche i consumo di prodotti petroliferi è cresciuto del 5,7%, fino a 20,48 milioni di tonnellate.
A gennaio la Cina ha prodotto 11,2 miliardi di m3 di gas, segnando un più 14,4%, e le importazioni di gas sono schizzate ad un più 42,2%, raggiungendo i 4,8 miliardi di m3. I cinesi a gennaio hanno consumato 16,4 miliardi di m3 di gas, con un aumento del 20% su base annua.
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