Tra dubbi e perplessità sulle dimissioni di papa Benedetto XVI, c’è chi offre un tour a bordo della “papa-mobile”: è l’ingegnosa trovata di un imprenditore irlandese che ha voluto “resuscitare” il veicolo abbandonato nel deposito di un museo di Dublino
di Paola Bisconti
La notizia relativa alle dimissioni di papa Benedetto XVI ha suscitato molto stupore, lasciando tutti esterrefatti ed increduli: c’è chi accetta la decisione con rassegnazione e profondo rispetto nei confronti del Santo Padre, c’è chi invece sostiene che dietro all’annuncio si nascondano verità scomode e compromessi da nascondere. Di certo la notizia, che ha fatto il giro del mondo in soli 10 minuti, ha suscitato un gran discutere, ma anche qualche curiosa idea, come quella di Paddy Dunning, uno scaltro imprenditore che recentemente ha acquistato la “papa-mobile” utilizzata da Giovanni Paolo II nel 1979 durante la visita in Irlanda. La vettura fu ideata per facilitare il passaggio del pontefice tra i fedeli e soprattutto per garantire maggiore sicurezza dopo l’attentato subito da Karol Woityla per opera di Alì Agca nel 1981 (è infatti dotata di una cabina in vetro antiproiettile).
Il veicolo era custodito nel Museo delle cere di Dublino, ma in realtà era abbandonato in un sottoscala ricoperto da un telo e privo di ruote, e per questo il signor Dunning ha avuto l’idea di farlo ”resuscitare” (sempre per rimanere in ambito religioso). Dopo un lussuoso restauro costato 60.000 euro, l’auto è tornata ad essere funzionante ed ora, con l’aggiunta di 14 posti, può essere usata per eventi mondani, feste e ricevimenti “mobili” al prezzo di 250 euro all’ora (sconto previsto per iniziative sportive o di beneficienza). Paddy Danning ha anche sottolineato una clausola di non poco conto: chiunque userà il veicolo dovrà avere il massimo rispetto per il mezzo di trasporto, considerata la sua eccezionale natura.
Oltre all’iniziativa irlandese, qualcosa di simile si è verificato anche in Scozia, dove in seguito alla visita di Giovanni Paolo II nel 1998 Mick Hayton, appassionato di mezzi di trasporto, acquistò la papa-mobile esponendola poi nell’Albion Museum di Dumfries.
di Paola Bisconti
La notizia relativa alle dimissioni di papa Benedetto XVI ha suscitato molto stupore, lasciando tutti esterrefatti ed increduli: c’è chi accetta la decisione con rassegnazione e profondo rispetto nei confronti del Santo Padre, c’è chi invece sostiene che dietro all’annuncio si nascondano verità scomode e compromessi da nascondere. Di certo la notizia, che ha fatto il giro del mondo in soli 10 minuti, ha suscitato un gran discutere, ma anche qualche curiosa idea, come quella di Paddy Dunning, uno scaltro imprenditore che recentemente ha acquistato la “papa-mobile” utilizzata da Giovanni Paolo II nel 1979 durante la visita in Irlanda. La vettura fu ideata per facilitare il passaggio del pontefice tra i fedeli e soprattutto per garantire maggiore sicurezza dopo l’attentato subito da Karol Woityla per opera di Alì Agca nel 1981 (è infatti dotata di una cabina in vetro antiproiettile).
Il veicolo era custodito nel Museo delle cere di Dublino, ma in realtà era abbandonato in un sottoscala ricoperto da un telo e privo di ruote, e per questo il signor Dunning ha avuto l’idea di farlo ”resuscitare” (sempre per rimanere in ambito religioso). Dopo un lussuoso restauro costato 60.000 euro, l’auto è tornata ad essere funzionante ed ora, con l’aggiunta di 14 posti, può essere usata per eventi mondani, feste e ricevimenti “mobili” al prezzo di 250 euro all’ora (sconto previsto per iniziative sportive o di beneficienza). Paddy Danning ha anche sottolineato una clausola di non poco conto: chiunque userà il veicolo dovrà avere il massimo rispetto per il mezzo di trasporto, considerata la sua eccezionale natura.
Oltre all’iniziativa irlandese, qualcosa di simile si è verificato anche in Scozia, dove in seguito alla visita di Giovanni Paolo II nel 1998 Mick Hayton, appassionato di mezzi di trasporto, acquistò la papa-mobile esponendola poi nell’Albion Museum di Dumfries.
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